VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
BIBBIA MARTINI | BIBBIA CEI 1974 |
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1 Una molestia grande è destinata a tutti gli uomini, e un giogo pesante posa sopra i figliuoli di Adamo dal giorno, in cui escon dall'utero della madre fino al di della lor sepoltura nel seno della madre comune. | 1 Una sorte penosa è disposta per ogni uomo, un giogo pesante grava sui figli di Adamo, dal giorno della loro nascita dal grembo materno al giorno del loro ritorno alla madre comune. |
2 Le loro sollecitudini, i timori del cuore, le apprensioni di quel, che aspettano, e il di che tutto finisce: | 2 Materia alle loro riflessioni e ansietà per il loro cuore offrono il pensiero di ciò che li attende e il giorno della fine. |
3 Da colui, che è assiso sopra un seggio di gloria, fino a quello, che giace per terra, e sulla cenere: | 3 Da chi siede su un trono glorioso fino al misero che giace sulla terra e sulla cenere; |
4 Da colui, che veste l'iacinto, e porta corona, fino a quello, che è coperto di rozza tela di lino: il furore, la gelo sia, l'inquietezza, l'agitazione, il timor della morte, l'ira ostinata, e le risse, | 4 da chi indossa porpora e corona fino a chi è ricoperto di panno grossolano, non c'è che sdegno, invidia, spavento, agitazione, paura della morte, contese e liti. |
5 Anche nel tempo di ristorarsi nel letto, il sonno della notte la immaginazione di lui perturba. | 5 Durante il riposo nel letto il sogno notturno turba le sue cognizioni. |
6 Poco, e quasi nulla ha di requie, e dipoi ne' suoi sogni, come quando uno sta di sentinella, | 6 Per un poco, un istante, riposa; quindi nel sonno, come in un giorno di guardia, è sconvolto dai fantasmi del suo cuore, come chi è scampato da una battaglia. |
7 E turbato dalle visioni del suo spirito, e come chi fugge nel giorno della battaglia, si sveglia allorché è in salvo, e ammira il suo vano timore: | 7 Mentre sta per mettersi in salvo si sveglia, meravigliandosi dell'irreale timore. |
8 Così va per tutti gli animali dall'uomo fino alla bestia, ma sette volte peggio pei peccatori. | 8 È sorte di ogni essere vivente, dall'uomo alla bestia, ma per i peccatori sette volte tanto: |
9 Oltre a ciò la morte, le uccisioni, la spada, le oppressioni, la fame, le rovine; i flagelli: | 9 morte, sangue, contese, spada, disgrazie, fame, calamità, flagelli. |
10 Tutte queste cose furon fatte per gli iniqui, e per essi venne il diluvio. | 10 Questi mali sono stati creati per i malvagi, per loro causa si ebbe anche il diluvio. |
11 Tutto quel, che vien dalla terra torna nella terra, come tutte le acque ritornano al mare. | 11 Quanto è dalla terra alla terra ritorna; quanto è dalle acque rifluisce nel mare. |
12 Tutte le largizioni, e le ingiustizie periranno; ma la rettitudine sussisterà per tutti i secoli. | 12 Ogni regalo per corrompere e l'ingiustizia spariranno, mentre la lealtà resterà sempre. |
13 Le ricchezze degli ingiusti si seccheranno come un torrente, e il loro fracasso è come di un gran tuono in tempo di pioggia. | 13 Le ricchezze degli ingiusti si seccheranno come un torrente, come un grande tuono rimbomba via durante la pioggia. |
14 Uno si allegrerà nell'aprire la mano; ma i prevaricatori alla fine anderanno in fumo. | 14 Come l'ingiusto aprendo le mani si rallegrerà, così i trasgressori cadranno in rovina. |
15 I nipoti degli empj non moltiplicheranno i rami loro, e le radici immonde sulla cima di un masso fanno romore. | 15 La stirpe degli empi non aumenterà i suoi rami, le radici impure saranno sopra una pietra dura. |
16 Come ogni erba verde in sito umido, e sul margine del fiume è spiantata prima d'ogni altra erba. | 16 Il giunco su ogni corso d'acqua e sugli argini di un fiume sarà tagliato prima di ogni altra erba. |
17 La benignità è come un giardino benedetto; e la misericordia non perisce giammai. | 17 La bontà è come un giardino di benedizioni, la misericordia dura sempre. |
18 Dolce è la vita dell'operaio contento di sua sorte, e in essa egli troverà un tesoro. | 18 La vita di chi basta a se stesso e del lavoratore sarà dolce, ma più ancora lo sarà per chi trova un tesoro. |
19 Danno un nome di durata i figliuoli, e la fondazione di una città; ma a queste cose sarà preferita una moglie immacolata. | 19 I figli e la fondazione di una città assicurano un nome, ma più ancora sarà stimata una donna senza macchia. |
20 Il vino, e la musica rallegrano il cuore, ma più di ambedue que'ste cose l'amore della sapienza. | 20 Vino e musica rallegrano il cuore, ma più ancora lo rallegra l'amore della sapienza. |
21 Il flauto, e il saltero fan soave concerto, ma l'un, e l'altro è superato da una lingua soave. | 21 Il flauto e l'arpa rendono piacevole il canto, ma più ancora di essi una voce soave. |
22 Piacerà al tuo occhio la venustà, o la bellezza, ma più di queste i verdeggianti seminati. | 22 L'occhio desidera grazia e bellezza, ma più ancora di esse il verde dei campi. |
23 L'amico, e il compagno, che vengono opportunamente (son graditi), ina più dell'uno, e dell'altro una moglie unita col marito. | 23 Il compagno e l'amico si incontrano a tempo opportuno, ma più ancora di essi moglie e marito. |
24 I fratelli sono un buon soccorso nel tempo di afflizione; ma la misericordia più di essi è atta a salvare. | 24 I fratelli e un aiuto servono nell'afflizione, ma più ancora salverà la carità. |
25 L'oro, e l'argento tengono l'uomo in piedi, ma più di essi piace il buon consiglio. | 25 Oro e argento rendono sicuro il piede, ma ancora di più si apprezza un consiglio. |
26 Le ricchezze, e il valore ingrandiscono il cuore: ma più di queste cose il timor del Signore. | 26 Ricchezze e potenza sollevano il cuore, ma più ancora di esse il timore del Signore. Con il timore del Signore non manca nulla; con esso non c'è bisogno di cercare aiuto. |
27 Non manca mai nulla al timore di Dio, e con esso non occorre cercar chi ajuti. | 27 Il timore del Signore è come un giardino di benedizioni; la sua protezione vale più di qualsiasi altra gloria. |
28 Il timor del Signore è come un giardino di benedizione, egli è ammantato di magnificenza, che ogni altra sorpassa. | 28 Figlio, non vivere da mendicante. È meglio morire che mendicare. |
29 Figliuolo, nel tempo di tua vita non ridurti in mendicità; perocché o meglio morire, che mendicare. | 29 Un uomo che guarda alla tavola altrui ha una vita che non si può chiamar tale. Si contaminerà con cibi stranieri; l'uomo sapiente ed educato se ne guarderà. |
30 Un uomo, che ha l'occhio alla mensa altrui, non impiega sua vita a provvedere il suo vitto, perché si sostenta della pietanza d'un altro: | 30 Nella bocca sarà dolce il mendicare per un impudente, ma nel suo ventre brucerà come fuoco. |
31 Ma un uomo ben educato, e saggio si guarderà da tal cosa. |