Lettera II di Giovanni Apostolo - 1

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Esorta Eletta, e i figliuoli di lei ad esser costanti nella carità, e nella fede, affinchè non siano sedotti dagli eretici: ciò egli fa in poche parole, riserbandosi a trattare di altre cose, quando onderà da essi.

1Il seniore ad Eletta signora, e a' figliuoli di lei, i quali io amo nella verità, e non io solo, ma anche tutti coloro, i quali conoscono la verità,
2A causa della verità, che è in noi, e con noi sarà in eterno.
3Sia con voi la grazia, la misericordia, e la pace da Dio Padre, e da Cristo Gesù Figliuolo del Padre, nella verità, e nella carità.
4Mi son rallegrato molto per aver trovati de' tuoi figliuoli, che camminano nella verità, conforme ci è stato ordinato dal Padre.
5E adesso ti prego, o signora, non come scrivendoti un nuovo comandamento, ma quello, che avemmo da principio, che ci amiamo l'un l'altro.
6E la carrità è questa, che camminiamo secondo i comandamenti di lui. Imperocché questo è il comandamento, affinchè, conforme udiste da principio, voi lo mettiate in' pratica:
7Conciossiachè molti impostori sono usciti pel mondo, i quali non confessano, che Gesù Cristo sia venuto nella carne: questo tale è un impostore, ed un anticristo.
8Badate a voi stessi, che non facciate getto di quello, che avete operato: ma ne riceviate piena mercede.
9Chiunque recede, e non istà fermo nella dottrina di Cristo, non ha Dio: chi sta fermo nella dottrina, questi ha il padre, ed il Figliuolo.
10Se alcuno viene da voi, e non porta questa dottrina, nol ricevete in casa, e noi salutate.
11Imperocché chi lo saluta, partecipa delle opere di lui malvagge.
12Molte cose avendo da scrivere, non ho voluto (farlo) con carta, e inchiostro: ma spero di venir da voi, e dì parlarvi a faccia a faccia: affinchè il vostro gaudio sia compiuto.
13Ti salutano i figliuoli di tua sorella Eletta.
Note:

1,1-2:Il seniore ad Eletta signora ec. Secondo la più comune opinione, di cui abbiamo parlato nella prefazione, Eletta è il nome proprio della matrona, a cui è principalmente indiritta questa lettera: signora è titolo di onore, usato anche in que tempi con le donne nobili, come agli uomini di qualche dignità davasi il titolo di signore. Scrive adunque a questa religiosa e pia donna l'Apostolo, e a figliuoli, e figlie di lei: imperocchè sull'autorità di s. Clemente di Alessandria affermasi, che Eletta avesse delle figliuole, le quali custodivano la verginità. Dice s. Giovanni, che questi figliuoli di Eletta esso gli ama nella verità, cioè in Cristo, che è verità, ovvero gli ama con vero cristiano amore; e che non da lui solo, ma anche da tutti coloro, che conoscono la verità, sono anati per amore della verità, che da loro è amata, e sta altamente fissa nei loro cuori, e starà (soggiunge Giovanni ) in noi eternamente. Così ci forma l'Apostolo delle persone, alle quali scrive, il più onorevol ritratto, facendoli vedere non solo amanti della verità, ma fissi e saldi e immobili nella verità, che è il massimo pregio del vero Cristiano, la fermezza nella fede, la quale e lo spirito, e il cuore dell'uomo consagra a Dio.

1,3:Nella verità, e nella carità. Con la perseveranza nella fede, e nell'amore. Intorno alle altre parole di questo saluto, vedi Rom. 1, 7.

1,4:Per aver trovati de' tuoi figliuoli ec. Si vede, che qualcheduno dei figliuoli di questa matrona erano capitati in luogo, dove Giovanni gli aveva veduti, ed avea confabulato con essi; onde avea conosciuta la purità della loro fede, e come camminavano secondo la verità, e santità del Vangelo; la qual cosa in grande onor ridondava della buona madre. In tal maniera (soggiunge l'Apostolo) ci ha comandato il Padre di camminare, affinchè siamo degni figliuoli di lui, come ci avverto Gesù Cristo. Vedi Matt, v. 45.

1,5:E adesso ti prego... non come scrivendoti un nuovo comandamento ec. Ti scrivo per raccomandarti la mutua dilezione, per pregarti di custodire l'amore de fratelli; comandamento non nuovo, ma fin dal principio della predicazione intimato a nome di Cristo da noi Apostoli a tutto il cristianesimo,

1,6:E la carità è questa ec. L'amore di Dio, e del prossimo non può separarsi dall'osservanza del divini comandamenti; e questo è quello che Dio ha comandato fin da principio, perchè lo mettiamo in pratica, cioè che osserviamo tutti i suoi divini precetti, quali da principio furono dati a noi.

1,7:Conciossiaché molti impostori ec. Raccomandato il precetto della carità, e l'osservanza de divini comandamenti, passa a raccomandar l'amore della verità, e ciò molto a proposito, perchè, com'egli dice, molti erano gl'im postori, i quali erano usciti fuora, e negavano la verità dell'incarnazione di Cristo. Gli Gnostici, e i discepoli di Simone dicevano, che il Verbo, il Cristo era venuto sopra la terra senza incarnarsi, senza nascere dalla Vergine, senza aver corpo, se non apparente, e perciò non avea patito, nè era veramente morte. Chiunque pensa, e insegna così, è un seduttore, ed un anticristo. Ripete quello che disse nella prima lettera cap. IV. 5.

1,8:Che non facciate getto ec. Badate di non perdere il frutto della vostra fede, e di tutte le buone opere fatte pel passato. Tutto sarebbe perduto, se non mantenete salda la fede, quale ve l'abbiamo predicata. La piena e perfetta mercede si ottiene mediante la perseveranza.

1,9:Non ha Dio ec. Non ha comunione con Dio Padre chiunque non istà costante nel professare la dottrina di Gesù Cristo, viene a dire, chi men crede del Figliuolo tutto quello che la cristiana dottrina gl'insegna. Chi tien la vera dottrina riguardo a Cristo, ha unione non solo con Cristo, ma anche col Padre. Vedi Ep. 1. cap. II.24.

1,10:Voi ricevete in casa, e nol salutate. Riguardate come un Gentile chiunque recede dalla dottrina di Gesù Cristo, non gli date ricetto in casa vostra, non asate verso di lui del comune saluto. Così facevano gli Ebrei, i quali sfuggivano ogni commercio con gli scomunicati dalla sinagoga, co Gentili, e coi Pubblicani. Così vieta s. Giovanni ogni commercio, e consorzio, e colloquio con gli eretici. S. Giovanni mise egli stesso in pratica questo insegnamento allora quando, come raccontava s. Policarpo presso s. Ireneo (lib. 3. cap. III. ) essendo andato al bagno, e trovatovi l'eresiarca Cerinto, se n'andò immediatamente, dicendo, che egli avea paura, che il bagno non cadesse, e nollo stiacciasse insieme con Cerinto. Tanto era delicata, e guardinga la fede di un tale Apostolo sì lontano dal pericolo di esser sedotto. In tre casi s'insegna comunemente esser proibito il commercio con gli eretici; primo, ove siavi il pericolo di sovversione; secondo, quando il consorzio con l'eretico sembri un favorire l'eresia; terzo, quando lo stesso commercio sia per gli altri motivo di scandalo.

1,11:Chi lo saluta, partecipa ec. Salutando l'eretico dà occasione di credere, che approvi le maligne opere, gl'inganni, le frodi, colle quali egli tenta di distruggere la dottrina di Gesù Cristo.

1,12:Affinchè il vostro gaudio sia compiuto. La viva voce di un tal maestro ha in se una consolazione molto maggiore di quella che portar posso una lettera. Ha un non so che di segreta energia la viva voce, e trasfusa dalla bocca del maestro nelle orecchie del discepoli ha suono più forte S. Girol. ad Paulin.

1,15:I figliuoli di tua sorella Eletta. Vedi la prefazione.

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