VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
51,1:Te loderò io, o Signore e Re, ec. Di questo bellissimo inno di laude si è servita e si serve la Chiesa nelle feste di vari santi, e sante specialmente vergini e martiri, celebrando la loro memoria e rendendo grazie a Dio pe' doni e favori conceduti loro, e particolarmonte pel dono della castità conservato mediante l'aiuto della grazia a dispetto di tutto quello, che i nemici della fede tentavano per far per dere ad esse questo prezioso tesoro. Ognun potrà riconosce re dalle parole stesse, come elle sono molto bene applicate e adattate a tal fine, intendendosi nel senso spirituale
51,4:Onde tu prendi il nome. Perchè tu ti chiami Dio di misericordia.
51,5:Che cercavano l'anima mia. La mia vita. È dal cadere nelle tribolazioni ec.: letteralmente: dalle porte delle tribolazioni; dall'entrare nel cupo e tetro carcere delle tribolazioni.
51,6:Dalla violenza delle fiamme, ec. Le fiamme sono simbolo di atroci afflizioni, e si allude al celebre fatto di Daniele e de' suoi compagni.
51,7:Dal seno profondo dell'inferno. Dallo stato di morte, dal sepolcro. Da un re iniquo: si crede, che parli di Antioco Epifane re della Siria, presso del quale Gesù fosse stato accusato ingiustamente.
51,12:Dalle mani delle nazioni. Dalle mani delle nazioni nemiche del popolo tuo.
51,13:Te io supplicai per la morte, che tutto scioglie. Perchè mi liberassi tu dalla morte, che scioglie e strugge la sanità, il vigore de' sensi, e tutti i legami che ha l'uomo in questa vita.
51,14:Il Signore padre del Signor mio. Sembra, che alluda al Salmo CIX.: Disse il Signore al mio Signore. È qui rammentata la seconda persona della santissima Trinità, il Figliuolo del Padre, aspettato e invocato come quegli che dovea essere salvatore e redentore degli uomini, e acquistarsi per la stessa redenzione un nuovo ti tolo di dominio sopra di essi.
51,18:Prima d'inciampare in errori. Alcuni spongono: Prima di darmi a viaggiare. Ma sembra assai migliore il senso, che abbiamo espresso nella versione. Prima di cader negli errori, a' quali è esposta la gioventù, cercai la sapienza, anzi feci pubblica professione di cercarla, e prostrato nell'atrio del Tempio dinanzi al santuario, a Dio la domandai, come continuamente la domanderò fino all'ultimo respiro della mia vita; e l'averla chiesta e cercata così per tempo fu cagione, che ella fiorisse in me di buon'ora, come l'uva primaticcia.
51,21:Chinai un poco le mie orecchie, ec. Dimostra come a un animo docile preparato colla orazione non è penoso nè difficile lo studio della sapienza.
51,25:Per lei ha combattuto l'anima ec. Per amor di lei l'anima mia ha avuto da combattere contro le passioni e le concupiscenze del secolo.
51,26:Deplorai la stoltezza di quest' anima. Deplorai la naturale stoltezza e le tenebre e la corruzione dell'anima non ancor risanata, e illuminata, e confortata dalla sapienza.
51,27:E conosciuto (me), la trovai. La cognizione della infermità e miseria dell'anima mia, e l'averla dopo duri combattimenti purgata dalle sue cattive affezioni mi fece trovar la sapienza.
51,28:Con lei possedei da principio il mio cuore; ec. Il dono della sapienza fu quello, che mi rendette padrone del mio cuore, onde avere soggetti gli sregolati movimenti ed affetti, e tenergli mai sempre a freno. Per questo ho certa e ferma fidanza di non essere abbandonato nè dalla sapienza, nè da Dio.
51,29:Nel cercar lei le mie viscere ec. Nella ricerca della sapienza il mio cuore pieno di desiderio e di sollecitu dine, fu conturbato sovente da molti e vari pensieri; ma il ritrovamento di un bene sì grande mi si rendè per ciò più caro e pregevole.
51,30:Mi ha dato la lingua. La facilità di parlar saggiamente, la vera e solida eloquenza per insegnare ad altri quello, che io ho apparato, e per celebrare le lodi di Dio.
51,31:Appressatevi a me, o ignoranti, ec. Termina il Savio questo suo libro con una bella apostrofe, colla quale egli, ovvero per bocca di lui la stessa Sapienza, invita a sè e alla sua scuola tutti quelli, che conoscendo la loro ignoranza non possono non bramare di essere istruiti nella scienza, che è sì necessaria per l'uomo, qual è quella della salute.
51,32-33:E che rispondete a questo? le anime vostre ec. Quale scusa potete voi addurre, che vaglia a giustificare la vostra negligenza? Se le anime vostre sono un'arida terra, che ha bisogno di essere innaffiata dalle acque della sapienza per produrre frutti di vita, ecco che io ho aper ta la mia bocca, e vi presento onde dissetarvi; comperatevi adunque senza spesa, col solo prezzo della buona volontà, l'acqua pura e feconda, che io offerisco.
51,34:Piegate al giogo il vostro collo, ec. Soggettatevi al dolce e soave giogo della sapienza, e colla disciplina di lei governate e ordinate i movimenti dell'anima vostra, nè sarà difficile e ardua cosa l'apparare questa salutare disciplina.
51,35:Mirate..., com'io ec. L'esempio de' veri sapienti, che sono i Santi, e le felicità, a cui essi son pervenuti, è grande incitamento alla imitazione.
51,36:Come un gran tesoro di argento, ec. Con quella avidità, con cui si acquista un tesoro di argento. E sappiate, che nella disciplina troverete anche maggior bene di quello, che immaginarvi possiate; vi troverete un tesoro immenso, inesausto di oro
51,37-38:E lodando lui non sarete confusi. Non perde rete il frutto della riconoscenza vostra e del vostro amore. Perocchè se voi per tempo farete le opere della sapienza, le opere di virtù, ne avrete a suo tempo degna ed eterna mercede. Non si lasci di notare con s. Agostino, come tutta quanta la serie delle Scritture ci esorta e ci stimola ad alzarci dalle terrene cose alle celesti, dovo la felicità vera e sempiterna ritrovasi. Serm. 39. de Temp.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap