VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
47,1:Sorse dipoi Nathan profeta ec. Dopo Samuele, profeta, che visse sotto Saul, fiori il profeta Nathan a' tempi di Davidde; egli non fu il solo profeta in questi tempi ma fu il più celebre.
47,2:E come il grasso... dalla carne si segrega, ec. Come nell'ostia pacifica il grasso, cioè la parte più delicata e stimata si separa dal rimanente della carne per offerirlo al Signore, e abbruciarlo in onore suo, così Davidde fu l'uomo eletto, e messo a parte, e amato da Dio distintamente tra tutto quanto il popolo d'Israele.
47,3:Scherzò co' leoni ec. I. Reg. XXVII. 34. 35.
47,7:Diede a lui la gloria di aver ucciso dieci mila. Diede a lui la gloria di uccidere il gigante, che fu come se dieci mila nemici avesse ucciso; che è quello che cantavano le fanciulle Ebree, mille ha uccisi Saul, e Davidde dieci mila, I. Req. XXVII. 17.
E illustre il rendè colle sue benedizioni. Si parla sempre di Dio benchè nel Latino sia: in benedictionibus Domini, che è un ebraismo usato frequentemente nelle Scritture, in cambio di benedictionibus suis.
E gli offerse corona di gloria. Questa corona di gloria ell'è la dignità reale, a cui Dio innalzò il valoroso e pio Davidde.
47,8:Fino al giorno d'oggi. Li sterminò in guisa, che fino al giorno d'oggi non hanno potuto alzare la testa.
47,9:Con parole di somma laude. Con parole, inni magnifici, e veramente degni di Dio.
47,11:Collocò dinanzi all'altare i cantori, ec. Davidde fu quegli, che stabilì i cantori, e introdusse la musica nel culto di Dio; i Leviti furono destinati a questo santo e pio ministero. Vedi I. Paralip. XXIII. XXIV. XXV.
47,12:Aggiunse maestà alla celebrazione ec. Procurò con sommo decoro in tutto il tempo di sua vita, che le feste religiose si celebrassero con gran maestà e decoro, e che i tempi a Dio consacrati fossero onorati con religiosa magnificenza.
47,13:Lo purificò da'suoi peccati. Dio gli fece conoscere il suo gran peccato, gl'ispirò sentimenti di sincera penitenza, e dal peccato il mondò. Esaltò in eterno la sua potenza. La potenza di Davidde, e il suo regno passò a' suoi discendenti fino a tanto che durò la Sinagoga e la repubblica d'Israele, ma il regno veramente eterno di Davidde egli è il regno di Cristo figliuolo di lui secondo la carne, regno, che a tutto si estende lo spirituale Israele; onde a Maria disse l'Angelo, che al figliuolo di lei darebbe Dio la sede di David suo padre, ond' egli regnerebbe sulla casa di Giacobbe in eterno, Luc. I. 32.
47,14:Il figliuolo sapiente, ec. Salomone arricchito da Dio in giovenile età di grande sapienza, 3. Reg. IV. 29. il Signore per amor di Davidde fece sì, che i nemici del regno di Salomone non potessero fargli alcun male, nè ardissero di opporsi a lui: quindi egli regnò in somma pace, possedendo la vasta eredità lasciatagli dal padre. È grande elogio di Davidde il dirsi, che pe' meriti di lui fosse serbato da Dio al figliuolo un regno potente e felice.
47,15:Il regno di Salomone fu tempo di pace. Vedi 3. Reg. IV. 24.; e il nome di lui significa il pacifico, e questo nome credesi con ragione imposto a lui secondo quello, che Dio avea predetto a Davidde: il figliuolo che nascerà a te sarà uomo di pace. I. Paral. XXII. 9.
47,16:L'anima tua discoperse i segreti della terra. Si allude a quello che sta scritto 3. Reg. IV. 32.: Ragionò in torno alle piante, dal cedro che sta sul Libano, fino all'issopo che spunta dalle pareti, e discorse delle bestie della terra, e degli insetti, e de' pesci.
47,17:E nelle parabole molti enimimi adunasti. Spiegasti colla tua sapienza un gran numero di enimmi nelle tue parabole. Vedi 3. Reg. v. 29. 30. Da tutte le parti della terra si mandavano enimmi e quesiti oscuri da sciogliere a Salomone, e la regina Saba fece prova del sapere di lui anche in questo. Vedi 3. Reg. X. I.
47,18-19:Tutte le genti ammirarono ec. Le genti tutte ti ammirarono per le opere insigni di sapienza composte da te, e specialmente le ammirarono i Gentili per la protezione singolare, onde fosti graziato da Dio, da Dio che si chiama Dio di Israele.
47,20:Adunasti l'oro come il rame, ec. Intorno alle ricchezze immense, che erano in Gerusalemme a suo tempo, vedi 3. Reg. X. 14. 23. 27., 2. Paral. IX. 13. 27.
47,22-23:Profanasti la tua stirpe. Generando figliuoli da donne straniere e idolatre; onde l'ira di Dio si fe' sentire a' tuoi figliuoli in punizione de' tuoi peccati: perocchè la tua stoltezza andò tanto avanti, che per tua colpa fu diviso il regno in due parti, e dalla tribù di Ephraim ebbe principio un impero di ribelli, impero duro, contumace non solo verso la stirpe di Davidde, ma anche inverso Dio, a cui voltaron le spalle le dieci tribù sotto Geroboamo, abbracciando l'idolatria.
47,24-25:I nipoti del suo eletto. I nipoti di Davidde eletto di Dio. Per amor di lui Dio lascerà a Roboamo il regno di Giuda, e in questo regno si manterrà la vera religione, il deposito delle Scritture, e la fede delle divine promesse. Così Dio lascerà delle reliquie a Giacobbe fedele, vale a dire dei posteri, che ne seguiranno la fede, e delle reliquie a Davidde lasciando sul trono di Giuda Rolboanno e i suoi discendenti.
47,28:Coi suoi consigli alienò da sè la nazione. È nota la cruda e pazza risposta data da lui al popolo, che lo pregava di alleggerire le gravezze imposte sotto il regnodel padre, 3. Reg. XII. 13.
47,29:E (lasciò) Jeroboam figliuolo di Nabath, ec. Dice,che Salomone lasciò anche Jeroboam, perchè i peccati di Salomone meritarono, che Dio permettesse a quest'uomo emolo e ribelle di separare le dieci tribù. Egli per ritenere sotto di sè il popolo diviso, procurò e ottenne di indurlo a adorare gl'idoli, e gl'insegnò a peccare non solo in materia d'idolatria, ma anche in molti altri vizi, che dalla idolatria hanno origine, o fomento. Ma questo uomo astuto politico non previde, che la distruzione della vera religione, la quale distruzione egli credette dover esser la base e la sicurezza del suo nuovo regno, sarebbe stata la vera cagione dello sterminio e del regno e di tutta la sua famiglia. Ma ciò pur avvenne come appunto allo stesso Jeroboam avea predetto in termini e spressi Elia, 4. Reg. XIV. 14., e come è detto nel versetto 30.
47,30:I quali li scacciarono dalla loro terra. La parola valde appartiene al versetto precedente: plurima redun daverunt peccata ipsorum valde. E questi peccati furon la vera cagione, per cui gli empi Israeliti furono scacciati dalla loro terra contaminata e profanata da essi colle loro iniquità, e divenuta non più terra santa, ma terra di peccati. Gli Assiri menarono via una parte degli abitatori a tempo del loro re Theglatphalasar, e dipoi Salmanasar mandò gli avanzi delle dieci tribù ad abitare di là dall'Eufrate, 4. Reg. XXVII. 6. 7.
47,31:Pose fine a tutti i loro peccati. Si può ben credere, che molti di essi umiliati sotto i castighi del Signore si ravvedessero e facessero penitenza.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap