Michea - 1

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


In guai tempo profetasse Michea. Minacce contro Samaria, e Gerusalemme per la laro idolatria. Il Profeta piange il loro esterminio.

1Parola del Signore sopra Samaria, e Gerusalemme rivelata a Michea Morasthite a' tempi di Joatham, di Achaz e di Ezechia regi di Giuda.
2Ascoltate popoli quanti voi siete, e ponga mente la terra, e tutto quello, che in essa contiensi, e il Signore Dio sia testimone contro di voi, il Signore dal suo tempio santo.
3Perocché ecco, che il Signore uscirà dalla sua residenza, e scenderà, e calpesterà le grandezze della terra.
4E le montagne si squaglieranno sotto di lui, e le valli si consumeranno come cera dinanzi al fuoco; e come le acque, che scorrono per luogo declive.
5Tutto questo per la scelleraggine di Giacobbe, e pe' peccati della casa d'Israele. E donde la scelleraggine di Giacobbe, se non da Samaria? E donde i luoghi eccelsi di Giuda, se non da Gerusalemme?
6Ed io ridurrò Samaria come un mucchio di pietre in un campo, dove si pianta una vigna; e le sue pietre getterò nella valle, e scoprirò i suoi fondamenti.
7E tutte le sue statue saranno spezzate, e tutte le sue mercedi saranno gettate alle fiamme, e sperderò tutti i suoi idoli, perchè tutti i suoi averi son messi insieme di mercedi di meretrice, e torneranno ad essere paga di meretrice.
8Per questo io sospirerò, e urlerò, anderò spogliato, e ignudo; urlerò come i dragoni, e farò voci flebili come lo struzzolo.
9Perchè la piaga di Samaria è disperata, e si è stesa fino a Giuda, ha penetrato fino alla porta del popol mio, fino a Gerusalemme.
10Fate, che ciò non si sappia a Geth; non piangete tanto: aspergetevi di polvere nella casa di polvere.
11Vattene vergognosa di tua ignominia, o abitatrice del bel paese: quel la, che abita ai confini, non è partita: la casa vicina, la quale si stette da se, avrà in voi argomento di pianto;
12Perocché è stata impotente a far bene quella, che abita nelle amarezze, perchè il Signore ha mandata l'afflizione alle porte di Gerusalemme.
13Allo strepito de' cocchi rimarrà stupido l'abitatore di Lachis: ella fu cagion primaria di peccato per la Figliuola ai Sion: perchè in lei si trovarono delle scelleraggini d'Israele.
14Per questo ella spedirà emissari alla casa di Geth, casa di menzogna, da cui saranno gabbati i re d'Israele.
15Io menerò ancora un nuovo padrone a te, o abitatrice di Maresa: fino a Odollam arriverà la Gloria d'Israele.
16Strappati i capelli, e tosati a motivo de' cari tuoi figliuoli: levati tutti i peli come aquila, perchè i tuoi sono peli menati in ischiavitù.
Note:

1,2:Ascoltate popoli quanti voi siete, ec. A udire le giuste querele di Dio, e le sue minacce chiama il Profeta tutti gli uomini, e tutta la terra con tutte le creature, on d'ella è ripiena. Vedi Deuter. XXXII. XXXIII., e Amos V. 3.
E il Signore Dio sia testimone contro di voi. Il Signore, che mi ha imposto di predicare, di correggere, di sgridare i peccatori, sia testimone egli stesso, com'io a dempio l'ufficio, a cui mi chiama, e come non è mia parola, ma parola dello stesso Dio quella, che io annunzio.

1,3-4:Il Signore uscirà dalla sua residenza, ec. Si dice che Dio esce fuori, e scende dal cielo, quando si muove a fare qualche nuova cosa, e maravigliosa, com'è l'atterrare repentinamente i potenti, e calpestare le grandezze della terra, e umiliare e distruggere le superbe montagne, e ridurle alla condizione delle valli, che saranno anch'esse consunte; e con queste figure vuol dire il Profeta, che i grandi e i piccoli, i ricchi e i poveri di Israele cadranno nella stessa rovina, percossi a un tempo da Dio.

1,5:E donde la scelleraggine di Giacobbe, se non da Samaria? ec. Giacobbe in questo luogo significa le dieci tribù, Israele, le due tribù. Samaria capitale delle dieci tribù, fu il principio, e l'origine delle scelleraggini di Giacobbe, cioè dell'idolatria, e di tutti i mali, che vanno con essa. E Gerusalemme fu quella, che diede il principio, e l'esempio dei luoghi eccelsi, de' quali fu ben presto ripieno, e infettato tutto il paese di Giuda. Si è veduto nei libri dei Re come in Gerusalemme, e all'in torno eranvi di questi luoghi eccelsi, ne' quali si adorava il vero Dio, e questi furono tollerati talora anche da' buoni principi di Giuda per non urtare la mal intesa divozione del popolo; eranvene poi di quelli consacrati a' falsi dei, e questi erano distrutti dai buoni re, e rimessi in piedi da' cattivi re, quali furono la maggior parte di que' sovrani.

1,6:Come un mucchio di pietre in un campo, dove si pianta una vigna. Nel piantar le vigne in luoghi sassosi si levano, e si mettono insieme da parte le pietre. Samaria, la superba e grandiosa Samaria, sarà ben presto ridotta ad essere un mucchio di sassi, e i sassi saran gettati nella valle, che le sta al di sotto, talmente che si vedranno scoperte le sue fondamenta, e il sito, dove Samaria fu, potrà servire a piantarvi una vigna. Cio segui sotto Salmanasar, 1V. Reg. XVII. 6.

1,7:Le sue statue. I suoi idoli, e simulacri degli dei.
E tutte le sue mercedi ec. Col nome di fornicazione chiamandosi da Michea (come dagli altri profeti) la idolatria, soggiunge egli perciò, che le mercedi di Samaria, donna impura, e adultera, saranno gettate al fuoco: e queste mercedi sono tutti i beni temporali, de' quali gli idolatri si credevano debitori a' loro falsi dei. Vedi Osea. 11 vers. 4.12. I beni adunque, e le ricchezze, che Samaria dice di avere acquistate per mercede datale da' suoi drudi, i falsi dei, queste ricchezze, dice il Profeta torneranno ad essere mercedi di meretrice, perchè passeranno nelle mani degli Assiri, da' quali saran ricevute come mercede renduta ad essi dagli dei, che adorano. I beni della meretrice Samaria passeranno a un'altra meretrice, cioè a Ninive.

1,8:Per questo io sospirerò, e urlerò, anderò spogliato, e ignudo; ec. Stracciate le vesti, come si suole in tempo di acerbo lutto, me ne anderò gemendo, e urlando come i dragoni, e come gli struzzoli. S. Girolamo dice, che i dragoni, cioè serpenti, nell'India combattono gli elefanti, e quando si veggon perdenti, gettano urla tremende: degli struzzoli ancora si dice, che hanno un grido assai mesto, e lugubre.

1,9:La piaga di Samaria è disperata, ec. La piaga di Samaria ell'è l'idolatria, e l'empietà, e questo male quasi orribil gangrena si è dilatato, e si è impossessato anche di Giuda, e perciò a Giuda ancora arriverà il flagello, onde sarà punita Samaria. Distrutto il regno delle die ci tribù da Salmanasar, poco dopo Sennacherib suo suc cessore portò la guerra, e la desolazione nella Giudea.

1,10:Non si sappia a Geth; ec. Pensiero simile a quello di David nel suo cantico sopra la morte di Saul, e di Gionata: Non si porti tal nuova a Geth; non si porti tal nuova nelle piazze di Ascalona, perchè non ne faccian festa le figliuole de' Filistei, e non esultino le figlie degl'incirconcisi. II. Reg. I. 20.
Aspergetevi di polvere nella casa di polvere. Viene a dire nelle vostre città, le quali ben presto saranno ridotte in polvere. Nell'Ebreo si ha: Nella casa di Aphra, che prendesi anche per nome di città. Vedi Jud. VI. II.

1,11:Vattene vergognosa di tua ignominia, o abitatrice del bel paese. S. Girolamo ha qui come nel versetto precedente tradotto per appellativo quello, che altri prendono per nome proprio, onde traducono: O abitatrice di Sophir, intendendo quella città detta anche Sophora, e Sophoris nella Galilea. Ma s. Girolamo ha creduta indica ta col titolo di bella la famosa insigne città di Samaria, e così pure il Caldeo: e veramente Samaria, e il paese di Samaria meritavano lode di gran vaghezza. Vattene, cioè anderai ben presto in ischiavitù, ignuda, e carca di ignominia, o bella, e famosa Samaria.
Quella, che abita ai confini. Ovvero: Quella, che abita a Sanaan, che era città della Galilea, Jos. XIX. 33.; perocchè anche qui la stessa voce può prendersi o come nome proprio, o come appellativo. Il senso di queste parole egli è tale secondo s. Girolamo: Non ti credere, o Samaria, che dopo il male fatto a te da Theglathphalasar non vi sia altro da temere per te: quegli menò via una parte del tuo popolo; ma gli abitanti di Sanaan non furon toccati, e non andarono in ischiavitù; ma vi anderanno anch' essi, e ben presto.
La casa vicina, ec. Ovvero: Beth-Haezet, e può prendersi o per nome di città (a noi però ignota), ovvero pel paese vicino a quelle due città rammentate in questo versetto.

1,12:Quella, che abita nell'amarezze. Ovvero: che abita in Maroth, città della Giudea, forse la stessa, che è detta Mareth Jos. XV. 58. Unendo le ultime parole del versetto precedente con quello, che qui soggiunge il Profeta si intende com'egli parlando della futura distruzione di Samaria, e delle sue città, dice, che la casa vicina, cioè la Giudea (la quale si stette da se, cioè pensò a se sola, e ai suoi propri mali), si affliggerà della rovina di quel regno, ma sara impotente a fargli alcun bene, e a sollevarlo, e dargli aita, perchè ella stessa è involta nelle amarezze, e ne' disastri, conciossiachè il Signore ha fatto venire i nemici fino alle porte di Gerusalemme; cioè faralli venire, lo che intendesi di Sennacherib. Vedi vers. 9.

1,13:Rimarrà stupido l'abitatore di Lachis. Sennacherib mossa la guerra a Ezechia verrà ad assediare la città di Lachis, la quale sarà in terrore e scompiglio al romore di gran numero di cocchi, che il re Assiro ha con se. Vedi IV. Reg. XVIII. Il Profeta soggiunge, che Lachis ben si merita di essere la prima a sentire il furor de' nemici, perchè questa città fu la prima ad abbracciare l'idolatria di Israele, cioè il culto di Baal.

1,14:Per questo ella spedirà ec. Lachis, ovvero la figlia di Sion spedirà ambasciadori a Geth per chieder soccorso, ma inutilmente, perchè la casa di Geth, e i Filistei gabbaron sempre, e gabberanno i re d'Israele.

1,15:Io menerò ancora un nuovo padrone a te, o abita trice di Maresa: ec. Nell'Ebreo è una allusione e del nome di erede, ovver padrone, e del nome della città di Maresa. Tu cambierai di padrone, o Maresa, perchè sarai soggiogata dall'Assiro. Maresa era distante poche miglia da Lachis.
Fino a Odollam arriverà la gloria di Israele. Odollam città distante circa dieci miglia da Eleutheropoli per testimonianza di Eusebio, e di s. Girolamo; e questo s. Dottore crede, che in questo luogo la voce gloria sia posta pel suo contrario, cioè per l'infamia, disonore ec. La voce Ebrea può significar tanto la gloria, come il peso, e la gravezza; onde il senso sarà: l'infamia, ovvero il peso de' flagelli del Signore giungerà, e si farà sentire fino a Odollam, che sarà desolata da Sennacherib, come fu de solato il paese di Israele. Non abbiamo nella storia lumi sufficienti per intendere molte particolarità, le quali sono accennate come di fuga dai profeti.

1,16:Strappati i capelli ... levati tutti i peli com'aquila, perchè ec. Nel duolo era cosa solita di radersi, o strap parsi i capelli, e il Profeta parlando a Samaria, dice che ella si strappi i capelli nella perdita di tutti i suoi figli, uccisi, o condotti in ischiavitù; e soggiunge (per dimostrare la grandezza de' mali, che ella dee piangere), che ella si svella fino all'ultimo pelo, com'aquila, che getta tutte le sue penne, perocchè così sarà ella spogliata di tutti i suoi cittadini. L'aquila quando muta le penne di venta tanto debole, e timida, che va a nascondersi, e ben lungi dal pensare a far preda con facilità vien presa dai cacciatori. Così Samaria si resterà senza forze, e senza vita, quando Salmanasar avendola espugnata e fatta vuota de' suoi abitatori, la ridurrà ad essere un mucchio di pie tre. Vedi Teodor.

Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap