Ecclesiastico - 48

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Elogio di Elia, di Eliseo, e di Ezechia,

1E sorse il profeta Elia come un fuoco, e le parole di lui erano come ardente facella.
2Egli fece venir contro di essi la fame, e quelli, che per invidia il perseguitavano, si ridussero a pochi; perocché non potevan coloro sopportare i comandamenti del Signore.
3Egli colla parola del Signore chiuse il cielo, e tre volte fece dal cielo cadere il fuoco:
4Cosi Elia si rendè glorioso co' suoi miracoli. E chi è, che possa gloriarsene al pari di te.
5Tu in virtù della parola di Dio Signore traesti un morto dall'inferno, e dalla giurisdizione della morte.
6Tu abbattesti i regi, e con facilità, conquidesti la possanza di essi, e i gloriosi (facesti cadere) da' loro letti.
7Tu ascoltasti sul Sina il giudizio, e sull'Horeb i decreti di vendetta.
8Tu ungi dei regi, che faccian vendetta, e lasci dopo di te de' profeti tuoi successori.
9Tu fosti rapito in un turbine di fuoco sopra un cocchio tirato da cavalli di fuoco.
10Tu sei scritto ne' decreti dei tempi, come quegli, che placherai l'ira del Signore, riunirai il cuore del padre col figlio, e rimetterai in piedi le tribù di Giacobbe.
11Beati quei, che ti videro, ed ebber la gloria di averti per amico;
12Perocché noi questa sola vita viviamo, e dopo la morte tal non sarà il nostro nome
13Or Elia fu involto nel turbino, ed Eliseo ebbe la pienezza del suo spinto; egli ne' suoi tempi non temè alcun principe, e nissun lo vinse colla potenza:
14Né parola alcuna lo vinse, e il corpo morto di lui profetò.
15Nel tempo di sua vita operò prodigj, e fece cose mirabili nella sua morte.
16Ma per tutto qnesto il popolo non si pentì, e non lasciarono i loro peccati fino a tanto, che furono cacciati dal loro paese, e dispersi per tutta la terra:
17E restò pochissima gente, e un prìncipe della casa di David.
18Alcuni di essi fecero quello, che Dio voleva; altri poi fecer molti peccati.
19Ezechia fortificò la città, e condusse acqua nel contro di essa, e scavò un masso a forza di ferro, e vi fece una cisterna per l'acqua.
20A tempo di lui venne Sennacherib, e spedi Rabsace, ed egli alzò la mano contro i Giudei, e la mano stese contro Sionne, di venuto superbo per le sue forze.
21Allora furon commossi i loro cuori, e cadder loro le braccia, e dolori provarono come di donna, che partorisce.
22E invocarono il Signore misericordioso, e steser le mani, e le alzarono verso il cielo, e il Signore Dio santo udì tosto le voci loro.
23Né si ricordò più de' loro peccati, e non li dette in balìa de' loro nemici, ma li purificò per mezzo di Isaia profeta santo.
24Egli dissipò il campo degli Assirj, e l'Angelo del Signore gli sterminò:
25Perché Ezechia fece quello, che Dio voleva, e camminò nelle vie di David suo padre, come aveva a lui raccomandato Isaia profeta grande, e fedele nel cospetto del Signore.
26A tempo di lui il sole tornò in dietro, ed egli prolungò la vita al re.
27Egli con grande spirito vide gli ultimi tempi, e consolò i piangenti di Sion.
28Egli dimostrò le cose, che hanno da essere sino all'eternità, e le cose nascoste prima, che succedessero.
Note:

48,1:Come un fuoco e..., come ardente facella. È molto bene espresso il carattere di questo grandissimo Profeta tutto acceso di zelo per la gloria del Signore, e perciò dicesi, che era come un fuoco; e pieno di carità verso del prossimo cui egli illuminava e procurava con ogni sollecitudine di condurre a Dio, onde è detto come ardente facella. Egli fu mandato da Dio a conforto e sostegno della chiesa in un tempo, in cui l'idolatria in trodotta da Salomone, e propagata da Geroboamo in tutto il suo regno menava stragi e rovine nel popolo del Signore. Nella stessa guisa, e per le stesse ragioni il Batista è detto da Cristo nel vangelo lampana ardente e lucente, Jo. v. 35., e di lui pure sta scritto, ch'ei prece dette il Cristo collo spirito, e colla virtù d'Elia, Jo. I.17, delle quali cose nulla può dirsi di più grande a com mendazione d'Elia.

48,2:Fece venir contro di essi la fame. Vedi 3. Reg. XXVII. Jacob, v. 17. E quelli, che per invidia ec. Un gran numero de' persecutori di Elia perì nel tempo di questa fame, che durò tre anni, perchè non potevano, attesa la lor pervicacia, indursi a osservare i comandamenti del vero Dio, a fuggire l'idolatria, e la empietà de' costumi.

48,3:Colla parola del Signore chiuse il cielo: ec. Comandò da parte del Signore al cielo, che stesse chiuso, e non desse stilla di pioggia, e il cielo olbbedi, e per tre anni e mezzo non piovve mai. E tre volte fece dal cielo cadere il fuoco. Due volte sopra i soldati mandati da Acab per pigliarlo, 4. Reg. I.10 ec., e una volta sopra il suo olocausto in presenza del re e del popolo sul Carmelo.

48,5:Traesti un morto dall'inferno. Traesti dal sepolcro il figliuolo della vedova di Sarepta, 3. Reg. XXVII. 21.

48,6:Tu abbattesti i regi, ec. Elia predisse la punizione di Acab, di Jezabele, di Ochozia e di Joram fratello di Ocho zia, e di Joram figliuolo di Josaphat re di Giuda, e tutto avvenne com'egli avea profetizzato. Vedi 3. Reg. XXI. 22. 23.; 4. Reg. I. 16. 17., IX. 12. 14., 2. Paral. XX1.12 ec.
E i gloriosi (facesti cadere) da' loro letti. Dal letto, in cui giaceva malato facesti cadere nel sepolcro Ochozia ra d'Israele. Vedi 4. Reg. I 16. 17., e lo stesso fu di Joram figliuolo d'Josaphat, I. Paral. XXI. 15.

48,7:Tu ascoltasti sul Sina il giudizio, e sull'Horeb ec. L' Horeb è una parte del monte Sina. Tu sul Sina udisti dalla bocca di Dio la condannazione pronunziata da lui contro la famiglia di Acab, e i decreti di vendetta contro di lui e contro tutto il reame d'Israele, 3. Reg. XIX. 12. i 5.

48,8:Tu ungi de' regi, ec. Per ordine di Elia Eliseo suo discepolo unse Jehu e Azael destinati da Dio a punire le scelleraggini della famiglia di Acab e del popolo d'Israe le, 3. Reg. XIX. 12.15.
E lasci dopo di te de' profeti ec. Elia ebbe un gran numero di discepoli allevati da lui nella vera e soda pietà per opporli alla dominante irreligione, ed ei viveano insieme in varie comunità sotto il governo di Elia, e dipoi sotto Eliseo erede del suo spirito, il quale dall'aratro fu chiamato al ministero profetico, e destinato dallo stesso Elia suo successore, 3. Reg. XIX. 20. ec.

48,9:Tu fosti rapito ec. 4. Reg. II. II. Egli vive come Henoch in quel luogo ove Dio li traportò, essendo l'uno e l'altro sicuri pegni della futura nostra risurrezione. Vedi Tertull. de Resurr., August. De CIV. XV. 19.

48,10:Tu sei scritto ne' decreti de' tempi, ec. Che sono eglino questi decreti, ovver giudizi de' tempi? Delle molte interpretazioni la più verisimile, come la più semplice, mi sembra essere, che s'intendano i decreti di Dio riguardanti quello, che di secolo in secolo dee avvenire, e particolarmente quei che riguardano la fine del mondo. In questi decreti manifestati a noi da' profeti del Signore ( dice il Savio) sta scritto, che tu verrai, o Elia, a placar l'ira del Signore, e ciò tu farai riunendo i cuori de' Padri co' cuori de' figli, facendo che gli Ebrei alla fine ritornino alla fede degli antichi padri, e credano, e sperino nel Cristo, in cui quelli credettero e sperarono, onde i padri stessi li riconoscano per loro veri figliuoli, e tutte le dodici tribù sieno rimesse in possesso della vera religione, e della grazia e della salute per Cristo. Vedi le parole di Malachia IV. 6., alle quali si allude in questo luogo. Questa predizione di Malachia fu già adempiuta in parte una volta nella missione del Batista, di cui Cristo disse, che egli era l'Elia promesso, che dovea precedere la venuta del Cristo. Si adempirà letteralmente e piena mente alla fine de' secoli. Vedi quel che si è detto Matt. XI. 14., XXVII. 12.

48,11-12:Beati quei che ti videro, ec. Il passato di questo primo versetto dee ampliarsi ed estendersi anche al futuro. Furon beati e quelli che ti videro una volta e furon amati da te, e quelli che ti vedranno, e da te saranno amati quando tu tornerai, e ti ascolteranno, e abbracceranno i tuoi insegnamenti. Perocchè quanto a noi siamo molto da te differenti, e non altra vita abbiamo da vivere se non quest'una, che passerà assai presto, nè possiamo sperare di vederti, e dopo la nostra morte non lascerem di noi nome, che agguagli il tuo, che è si glorioso per le tue virtù e per le insigni opere tue e pel tuo zelo ammirabile; onde Dio e ti ha esentato dalla legge di morte, e ti manderà pieno del tuo profetico spirito a salute di tutto il popolo nella fine de' secoli.

48,13:Ebbe la pienezza del suo spirito; ec. Vedi 4. Reg. II. I, Non temè alcun principe, ec. Un esempio della intrepidità di Eliseo si vede 4. Reg. III. 14. e similmente VI. 32.

48,14:Nè parola alcuna lo vinse. Non parola di minaccia, non parola di promessa o di adulazione dettagli da alcun re potè vincere quella sua insuperabil fermezza di spirito.
È il corpo morto di lui profetò. Fece opera degna di un profeta, quando essendo stato gettato nella sua se poltura il corpo di un uomo ucciso dagli assassini, al contatto dell'ossa di Eliseo il morto risuscitò 4. Reg. XIII. 21.

48,15:Fece cose mirabili nella sua morte. Egli era malato e vicino a morte, quando fece quello, che leggesi 4. Reg. XIII.14.

48,17-18:E restò pochissima gente, ec. Condotte in ischia vitudine le dieci tribù, di tutto il popolo del Signore restò la sola trilbu di Giuda con quella di Beniamin, e un principe della famiglia di David; e de' re di Giuda alcuni furono pii, come Josaphat, Ezechia,Josia; altri furon cattivi, come Achaz, Manasse, Ieconia ec.

48,19:È scavò un masso ec. Vedi 2, Par. XXII. 30. Isai. XXII. 10.

48,20:Venne Sennachcrib, ec. 4. Reg. XVIII., XIX.; 2. Paral. XXII. ec.

48,23:Li purificò per mezzo ec. Li purificò da' loro peccati mediante la penitenza predicata ad essi dal santo profeta Isaia, alle voci del quale furono allora obbedienti.

48,26:Il sole tornò indietro, ec. Il profeta predisse ad Ezechia la sua guarigione, e in prova di sua profezia fece tornare indietro il sole, il qual prodigio potè subito osservarsi nella retrogradazione sul quadrante di Achaz. Isai. XXXVIII. 12.

48,27:Vide gli ultimi tempi, ec. Vide col suo grande profetico spirito gli ultimi tempi, i tempi del Messia, di cui parlò egli sì sovente nelle sue profezie: egli fu la consolazione de' piangenti di Sion sì allora quando li confortò, e fece loro animo contro le minacce terribili di Sennncherib, e quando predisse il ritorno dalla cattività di Babilonia; ma più veracemente ancora fu egli il consolatore dei piangenti di Sion, quando i pii e fedeli uomini de' suoi tempi, afflitti e amareggiati dalla general corruzione dei costumi, rianimò colle vivissime pitture di quello, che dovea un dì operare il Cristo per liberare e santificare il nuovo spirituale Israele.

48,28:Dimostrò le cose, che hanno da essere sino all'eternità. Predisse tutto quello, che riguarda la chiesa di Cristo, che durerà per tutti i secoli, fino alla fine del mondo, e la stessa fine del mondo, e il giudizio futuro, dopo del quale viene non più tempo, ma eternità.

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