Esther - 1

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Assuero per far pompa di sua potenza, e di sua grandezza fa uno splendido convito, al quale chiamata la regina Vasthi ricusa di andare, onde è ripudiata: e per consiglio de' sapienti si promulga un editto, che le mogli onorino i mariti.

1A' tempi del re Assuero, il quale regnò dall'India sino all'Etiopia sopra cento ventisette provincie,
2Quando egli si assise sul trono del suo reame, la città capitale del suo impero fu Susa.
3Egli adunque l'anno terzo del suo regno fece in sua presenza un gran convito a tutti i principi, e a tutti i suoi cortigiani, ai più valorosi Persiani, e ai principali tra i Medi, e ai prefetti delle Provincie,
4(Per dar a conoscere la dovizia, e la magnificenza del suo regno, e la grandezza, e il fasto di sua possanza); convito di molto tempo, cioè di centoottanta giorni.
5E quando fu sul finire il tempo di questo convito, egli invitò tutto il popolo, che trovavasi in Susa, grandi, e piccoli, e comandò, che si ammannisse un convito nell'atrio del giardino, e del bosco, il quale era stato piantato da mano regia, e con magnificenza da re.
6E pendevano da tutti i lati le tende di color celeste, e bianco, e di giacinto sostenute da funi di bisso, e di scarlatto passate in anelli di avorio, e attaccate alle colonne di marmo: e insiememente i letti di oro, e di argento erano posti ordinatamente sopra il pavimento lastricato di smeraldi, e di marmo di Paros, e pitturato con varietà ammirabile.
7E i convitati beveano in tazze d'oro, e in vasi sempre differenti erano portate le vivande: il vino ancora, che si mesceva (come si conveniva alla magnificenza del re) era squisito, e in gran copia.
8E nissuno forzava a bere chi non voleva; ma ciascuno ne prendeva quanto gli pareva, secondo l'ordine del re il quale avea preposto ad ogni tavola uno de' suoi grandi.
9Similmente la regina Vasthi fece un convito alle donne nel palazzo, dove il re Assuero soleva dimorare.
10Or il settimo giorno essendo il re più allegro del solito, ed essendo pel troppo bere riscaldato dal vino, ordinò ai sette eunuchi Maumau, e Bazatha,e Harbona, e Bagatha, e Abgatha, e Zetar, e Charchas, i quali gli stavano attorno servendolo,
11Che conducesser davanti a se la regina Vasthi col diadema in capo, per far vedere a tutto il popolo, e ai signori la sua bellezza; perocché ella era bella sommamente.
12Ed ella disse di no: e con tutto il comando del re intimatole dagli eunuchi non si degnò di andare: per la qualcosa sdegnato il re, e acceso di terribil furore,
13Interrogò i sapienti (i quali secondo, il costume dei re stavan sempre intorno a lui, e col consiglio de' quali faceva tutte le cose, essendo essi informati delle leggi, e de' costumi de' maggiori;
14Or i principali, e più vicini a lui erano Charsena, e Sethar, e Adamatha,e Tharsis, e Mares, e Marsana, e Mamuchan, sette signori Persiani, e Medi, i quali vedevano la faccia del re, e solevano sedere a' primi posti dopo di lui).
15A qual pena dovesse soggiacerela regina Vasthi, la quale non avea voluto ubbidire al comando del re fattole per mezzo degli eunuchi.
16E Mamuchan alla presenza del re, e dei principi rispose: La regina Vasthi ha offeso non solo il re, ma anche tutti i popoli, e i signori, che sono in tutte le Provincie del re Assuero.
17Imperocché quello, che ha fatto la regina si saprà da tutte le donne, onde queste disprezzeranno i loro mariti, e diranno: Il re Assuero ha comandato, che la regina Vasthi si presentasse a lui, ed ella ha disubbidito.
18E su questo esempio tutte le mogli dei principi Persiani, e Medi non faran conto degli ordini de' mariti: per la qual cosa giusto è lo sdegno del re.
19Se così a te piace, sia pubblicato da te un editto, e sia scritto secondo la legge de' Persiani, e de' Medi (la quale non è lecito, che sia trasgredita), che la regina Vasthi non comparisca mai più dinanzi al re, ma il suo diadema lo abbia un' altra migliore di lei.
20E questo si notifichi in tutte le Provincie del tuo impero quanto egli è vasto, e tutte le mogli e de' grandi, ed e' piccoli onoreranno i loro mariti.
21Il consiglio di lui piacque al re, e ai principi, e il re fece come avea detto Mamuchan.
22E scrisse lettere a tutte le provincie del suo impero in diverse lingue, e caratteri, affinchè fosser lette, e intese da ciascheduna nazione, contenenti, che i mariti sono principi, e superiori nelle case loro; e che ciò si facesse noto a tutti i popoli.
Note:

1,1:A' tempi del re Assuero. Il nome di Assuero, o sia Artaserse, credesi nome comune de' re di Persia, come il nome di Pharaone lo era de' re d'Egitto. L'Assuero, di cui si parla in questo libro, secondo la piu verisimile opinione fu Dario figliuolo di Histaspe, e di lui è parlato nel libro primo di Esdra, cap. VI.
Il quale regnò dall'India sino all'Etiopia ec. Egli era Signore di tutta l'Asia, soggiogò le indie almeno in parte, e avea tra' suoi dominii anche l'Etiopia soggettata fino da' tempi di Cambise. Quel regno era diviso in provincie, ovvero satrapie, e dal libro di Daniele apprendiamo, che fino dal tempo di Ciro lo stesso regno contava cento venti provincie.

1,2:Quando egli si assise sul trono... la città capitale... fu Susa. Dario fondò (o piuttosto abbellì e ornò grandemente) la città di Susa, Plin. lib. VI. 27. Quindi in Susa soleva egli stare ordinariamente. Vedi 2. Esdra I. 1 così questa città era considerata come capitale dell'impero Persiano.

1,3:Fece... un gran convito, ec. Non si sa se questo convito fosse fatto per celebrare il giorno natalizio del re secondo l'uso de' Persiani, uso rammentato da Platone, e da Ateneo; ovvero per solennizzare il principio della sua residenza nella città di Susa: la Scrittura sembra indicare questa seconda ragione.

1,4:Per dar a conoscere ec. I re di Persia amavano la magnificenza e la sontuosità principalmente ne' conviti.
Cento ottanta giorni. Sei interi mesi. Simili esempi di feste e banchetti di lunga durata si leggono nelle storie. Vedi Ateneo, lib. VIII. e XII. Cicer. Tuscul., e Valer. Maxim. IX. 2.

1,5:Invito tutto il popolo, ec. Cosi gl'imperatori romani dieder talora da mangiare a tutta Roma. Vedi Sveton. in Jul. 38., in Tiber 20. il convito del popolo fu di sette giorni, gli ultimi de' cento ottanta.
Piantato da mano regia. I re di Persia si dilettarono di coltivare i loro giardini di propria mano. Veggansi gli Economici di Senof. 156. v., Civ. de Senect.

1,6:Di color celeste e bianco.Il carbasino, che abbiam tradotto per bianco, e preso pel color verde dagli Ebrei, e da molti moderni; ma la vera significazione della voce Ebrea non è certa; e il carbaso dei Latini era una specie di lino di Spagna tenuto in gran pregio, onde seguendo la nostra vulgata dee intendersi del color bianco.
I letti d'oro e di argento, ec. l'uso di sedere a mensa e il piu antico, come si vede da Omero e da Ateneo, e anche Gen. XLIII. 32. Indi presso molte nazioni prevalse il costume de' letti, su' quali stavano come giacendo, del qual costume abbiamo parlato, Jo. XIII. 23. Gli Ebrei, i Persiani e i Greci e i Romani mangiavano su' letti, e non i soli Persiani ebbero simili letti di oro e di argento; perocchè anche i Romani usarono tal magnificenza. Vedi Plin. XXXIII. 25., XXXVII. 2. Erano pure usati tra' i romani i pavimenti delle stanze formati di marmi rari e di pietre preziose il mosaico e anche di piccoli mattoni fatti di terre fini, e dipinti a varii colori. Vedi Plin. XXXVI 25.. Seneca ep. 86.

1,8:E nissuno forzava a bere chi non voleva. Questo barbaro costume di obbligare i convitati a bere oltre il bisogno per rispondere agli inviti altrui, fu in gran voga presso i Persiani, e anche presso altre nazioni. Contro i Cristiani imitatori di tal costume declama fortemente s. Agostino, Serm. 203. de temp., e s. Ambrogio de Elia, et ieiun. cap. VII. I Persiani a' tempi di Ciro, e prima di lui erano molto parchi e frugali nel mangiare e nel bere, ma caddero dipoi nel lusso, che fu la loro rovina.

1,12:Non si degnò di andare. Era costume dei Persiani di custodire non solo le mogli, ma anche le concubine a segno, che non fosser giammai vedute da persona di fuora, dice Plutarco nella vita di Temistocle. Affidata a questo costume la regina rifiutò di comparire davanti al re attorniato da' suoi comitati. Ma la Scrittura sembra insinuare, che il suo rifiuto fu accompagnato da parole arroganti e di disprezzo dei re.

1,13:Or i principali e più vicini a lui erano Charsena e Sethar e Admatha ec. I sette consiglieri, che sono qui nominati, credesi, che fosser quegli, ai quali davasi il titolo di parenti del re.

1,10:E sia scritto secondo la legge de' Persiani e de' Medi (la quale non è lecito, ec.) Vedesi che eravi tra i Persiani una maniera di editti, o di leggi fatte con certe formalità, le quali leggi erano irrevocabili. Diodoro di Sicilia racconta, che Dario ultimo re di Persia avendo condannato a morte Charidemo Ateniese, ed essendosi dipoi pentito della sua ingiusta sentenza, non potè però ritrattarla.

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