VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
BIBBIA MARTINI | VULGATA |
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1 Tre cose son secondo il mio cuore, le quali sono approvate da Dio, e dagli uomini. | 1 In tribus placitum est spiritui meo, quæ sunt probata coram Deo et hominibus : |
2 La concordia de' fratelli, e l'amore de' prossimi, e un marito, e una moglie ben uniti tra loro. | 2 concordia fratrum, et amor proximorum, et vir et mulier bene sibi consentientes. |
3 Tre specie di persone sono in odio all'anima mia, e mi stomacano i loro costumi. | 3 Tres species odivit anima mea, et aggravor valde animæ illorum : |
4 Il povero superbo, il ricco mendace, e il vecchio stolto, e senza prudenza. | 4 pauperem superbum, divitem mendacem, senem fatuum et insensatum. |
5 Quello, che tu non raunasti nella tua gioventù, come tel troverai nella tua vecchiezza? | 5 Quæ in juventute tua non congregasti, quomodo in senectute tua invenies ? |
6 Quanto bell'ornamento per la canizie è il saper giudicare, e pe' vecchi il saper dare consigli! | 6 Quam speciosum canitiei judicium, et presbyteris cognoscere consilium ! |
7 Quanto bene sta la sapienza all'età avanzata, ed a que', che sono in dignità, l'intelligenza, e il consiglio! | 7 Quam speciosa veteranis sapientia, et gloriosus intellectus et consilium ! |
8 Corona de' vecchi è la molta sperienza, e la loro gloria il timore di Dio. | 8 Corona senum multa peritia, et gloria illorum timor Dei. |
9 Nove cose ho io stimato assai, e di esse nissuno avrà cattivo concetto in cuor suo, e la decima la aununzierò agli uomini colla mia lingua. | 9 Novem insuspicabilia cordis magnificavi : et decimum dicam in lingua hominibus : |
10 Un uomo, il quale ha consolazione da' figliuoli, e uno che vive, e vede la ruina de' suoi nemici. | 10 homo qui jucundatur in filiis, vivens et videns subversionem inimicorum suorum. |
11 Beato colui, che convive con una donna assennata, e quegli, che non ha peccato colla sua lingua, e quegli, che non è stato servo di persone indegne di lui. | 11 Beatus qui habitat cum muliere sensata, et qui lingua sua non est lapsus, et qui non servivit indignis se. |
12 Beato chi trova un vero amico, e chi espone la giustizia a un orecchio, che ascolta. | 12 Beatus qui invenit amicum verum, et qui enarrat justitiam auri audienti. |
13 Quanto è beato chi trova la sapienza, e la scienza! ma nissuno supera colui, che teme Dio: | 13 Quam magnus qui invenit sapientiam et scientiam ! sed non est super timentem Dominum. |
14 Il timore di Dio si alza sopra tuttele cose. | 14 Timor Dei super omnia se superposuit. |
15 Beato l'uomo, a cui è stata dato il dono del timore di Dio: chi n'ha il possesso a qual cosa mai lo paragoneremo! | 15 Beatus homo cui donatum est habere timorem Dei : qui tenet illum, cui assimilabitur ? |
16 Il timore di Dio è il principio dell'amore di lui, ma a lui dee congiuugersi il principio della fede. | 16 Timor Dei initium dilectionis ejus : fidei autem initium agglutinandum est ei. |
17 La tristezza del cuore è piaga somma; e la malvagità della donna è la somma malizia. | 17 Omnis plaga tristitia cordis est, et omnis malitia nequitia mulieris. |
18 L'uomo tollererà qualunque piaga, ma non la piaga del cuore. | 18 Et omnem plagam, et non plagam videbit cordis : |
19 E qualunque malvagità, ma non la malvagità della donna: | 19 et omnem nequitiam, et non nequitiam mulieris : |
20 E qualunque afflizione, ma non quella, che viene da quelli, che odiano: | 20 et omnem obductum, et non obductum odientium : |
21 E qualunque pena, ma non quella, che danno i nemici. | 21 et omnem vindictam, et non vindictam inimicorum. |
22 Non v'ha testa peggiore della testa del serpente: | 22 Non est caput nequius super caput colubri, |
23 E non è sdegno peggiore di quel della donna. Vorrei piuttosto coabitare con un lione, e con un dragone, che con una donna malvagia. | 23 et non est ira super iram mulieris. Commorari leoni et draconi placebit, quam habitare cum muliere nequam. |
24 La malignità della donna cangia il suo volto, e rende fosco il suo visaggio come di un orso, ed ella diventa del colore di un sacco da duolo. | 24 Nequitia mulieris immutat faciem ejus : et obcæcat vultum suum tamquam ursus, et quasi saccum ostendit. In medio proximorum ejus |
25 Il marito di lei in mezzo a' suoi vicini geme, e ascolta, e sospira pian piano. | 25 ingemuit vir ejus, et audiens suspiravit modicum. |
26 Leggera è qualunque malizia in paragone della malizia della donna, tocchi ella in sorte a un peccatore. | 26 Brevis omnis malitia super malitiam mulieris : sors peccatorum cadat super illam. |
27 Quello, che è ai piedi di un vecchio il salire un monte di sabbia, lo è all'uomo tranquillo una donna linguacciuta. | 27 Sicut ascensus arenosus in pedibus veterani, sic mulier linguata homini quieto. |
28 Non badare alla beltà della donna, e non desiderare la donna per la sua bellezza. | 28 Ne respicias in mulieris speciem, et non concupiscas mulierem in specie. |
29 Grande è l'ira della donna, e l'inverecondia, e la ignominia. | 29 Mulieris ira, et irreverentia, et confusio magna. |
30 Se la donna ha il comando, è ribelle al marito. | 30 Mulier si primatum habeat, contraria est viro suo. |
31 La mala donna affligge il cuore, attrista il volto, e impiaga il cuor del marito. | 31 Cor humile, et facies tristis, et plaga cordis, mulier nequam. |
32 La donna, che non fa il marito felice, gli snerva le braccia, e gli indebolisce le ginocchia. | 32 Manus debiles et genua dissoluta, mulier quæ non beatificat virum suum. |
33 Dalla donna ebbe principio il peccato, e per lei muojamo tutti. | 33 A muliere initium factum est peccati, et per illam omnes morimur. |
34 Non lasciare un foro nemmen piccolo alla tua acqua, né alla donna malvagia la permissione di andar fuori. | 34 Non des aquæ tuæ exitum, nec modicum : nec mulieri nequam veniam prodeundi. |
35 Se ella non cammina sotto la tua direzione, ella ti svergognerà in faccia a' tuoi nemici. | 35 Si non ambulaverit ad manum tuam, confundet te in conspectu inimicorum. |