VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
BIBBIA MARTINI | VULGATA |
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1 Non esser geloso della donna unita teco in matrimonio, affinchè ella non adopri in tuo danno la malizia de' pravi insegnamenti. | 1 Non zeles mulierem sinus tui, ne ostendat super te malitiam doctrinæ nequam. |
2 Non far che la tua moglie abbia dominio sopra il tuo spirito, affinchè ella non ti soverchi, e tu ne resti con vergogna. | 2 Non des mulieri potestatem animæ tuæ, ne ingrediatur in virtutem tuam, et confundaris. |
3 Non gettar gli occhi sopra la donna, che ama molti, per non cader ne' suoi lacci. | 3 Ne respicias mulierem multivolam, ne forte incidas in laqueos illius. |
4 Non frequentare la ballerina, e non istare a sentirla, se non vuoi perire per le arti di lei. | 4 Cum saltatrice ne assiduus sis, nec audias illam, ne forte pereas in efficacia illius. |
5 Non mirare la vergine, affinchè la sua avvenenza non sia a te occasion di caduta. | 5 Virginem ne conspicias, ne forte scandalizeris in decore illius. |
6 Non soggettare in verun modo l'anima tua alle meretrici per non mandare in perdizione te stesso, e la un eredità. | 6 Ne des fornicariis animam tuam in ullo, ne perdas te et hæreditatem tuam. |
7 Non menar gli occhi attorno pelle contrade della città, e non andar vagando per le piazze. | 7 Noli circumspicere in vicis civitatis, nec oberraveris in plateis illius. |
8 Rivolgi lo sguardo dalla donna pomposamente abbigliata, e non mirare studiosamente una straniera beltà: | 8 Averte faciem tuam a muliere compta, et ne circumspicias speciem alienam. |
9 La beltà della donna fu la perdizione di molti; e per essa la concupiscenza qual fuoco si accende. | 9 Propter speciem mulieris multi perierunt : et ex hoc concupiscentia quasi ignis exardescit. |
10 Qualunque donna impudica è calpestata da tutti, come il sudiciume delle strade. | 10 Omnis mulier quæ est fornicaria, quasi stercus in via conculcabitur. |
11 Molti invischiati dalla bellezza di donna straniera di ventanni reprobi; perocché il cicalio di lei abbrugia come il fuoco. | 11 Speciem mulieris alienæ multi admirati, reprobi facti sunt : colloquium enim illius quasi ignis exardescit. |
12 Non sedere giammai colla donna altrui, e non istare con lei a tavola appoggiato sul gomito: | 12 Cum aliena muliere ne sedeas omnino, nec accumbas cum ea super cubitum : |
13 E non disputar con lei a chi più beve, affinchè non si pieghi il tuo cuore verso di lei, e a spese del tuo sangue tu non cada nella perdizione. | 13 et non alterceris cum illa in vino, ne forte declinet cor tuum in illam, et sanguine tuo labaris in perditionem. |
14 Non abbandonare il vecchio amico; perocché il nuovo non sarà come quello. | 14 Ne derelinquas amicum antiquum : novus enim non erit similis illi. |
15 L'amico nuovo è un vino nuovo: invecchierà, e tu lo berai soave. | 15 Vinum novum amicus novus : veterascet, et cum suavitate bibes illud. |
16 Non invidiare al peccatore la sua gloria, e le sue ricchezze; perocché tu non sai qual sia per essere la sua catastrofe. | 16 Non zeles gloriam et opes peccatoris : non enim scis quæ futura sit illius subversio. |
17 Non piacciano a te le violenze commesse dagli uomini ingiusti: tu sai, che non piacerà (a te) l'empio quando sia disceso nel sepolcro. | 17 Non placeat tibi injuria injustorum, sciens quoniam usque ad inferos non placebit impius. |
18 Sta lungi da colui, che ha il potere di uccidere, e non avrai ansietà per timor della morte: | 18 Longe abesto ab homine potestatem habente occidendi, et non suspicaberis timorem mortis. |
19 E se mai ti avvicini a lui, bada di non far cosa, per cui egli ti tolga la vita. | 19 Et si accesseris ad illum, noli aliquid committere, ne forte auferat vitam tuam. |
20 Sappi, che tu conversi colla morte; perocché tu cammini in mezzo ai lacci, e passeggi tralle armi di gente sdegnosa. | 20 Communionem mortis scito, quoniam in medio laqueorum ingredieris, et super dolentium arma ambulabis. |
21 Per quanto tu puoi cammina con cautela riguardo al tuo prossimo, e tratta co' saggi, e prudenti. | 21 Secundum virtutem tuam cave te a proximo tuo, et cum sapientibus et prudentibus tracta. |
22 Siano uomini giusti i tuoi convitati, e il tuo vanto sia di temer Dio. | 22 Viri justi sint tibi convivæ, et in timore Dei sit tibi gloriatio : |
23 Il pensiero di Dio sia fisso nell'animo tuo, e tutti i tuoi ragionamenti siano de' comandamenti dell'Altissimo. | 23 et in sensu sit tibi cogitatus Dei, et omnis enarratio tua in præceptis Altissimi. |
24 Le opere dell'artefice han lode dalla industria loro, e il principe del popolo dalla saggezza del suo discorso, e il discorso dei vecchj dalla prudenza. | 24 In manu artificum opera laudabuntur, et princeps populi in sapientia sermonis sui, in sensu vero seniorum verbum. |