VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
BIBBIA MARTINI | BIBBIA CEI 1974 |
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1 Le vigilie dell'avarizia consuman le carni, e le sue cure levano il sonno. | 1 L'insonnia per la ricchezza logora il corpo, l'affanno per essa distoglie il sonno. |
2 I pensieri dell'avvenire sturbano la quiete, come la grave malattia fa vegliar l'uomo. | 2 L'affanno della veglia tien lontano l'assopirsi, come una grave malattia bandisce il sonno. |
3 Faticò il ricco per adunare ricchezze, e nel suo riposo è ricolmo di beni. | 3 Un ricco fatica nell'accumulare ricchezze e se smette, si ingolfa nei piaceri. |
4 Lavora il povero per bisogno di vitto, e se fa fine di lavorare diventa mendico. | 4 Un povero fatica nelle privazioni della vita e se smette, cade nell'indigenza. |
5 Chi è amante dell'oro, non sarà giusto, e chi va dietro alla corruzione, di essa sarà ripieno. | 5 Chi ama l'oro non sarà esente da colpa, chi insegue il denaro per esso peccherà. |
6 Molti sono andati in precipizio a causa dell'oro, e la bellezza di lui fu la loro perdizione. | 6 Molti sono andati in rovina a causa dell'oro, il loro disastro era davanti a loro. |
7 Legno d'inciampo è l'oro per quelli, che a lui fan sagrifizio: guai a quelli, che gli van dietro; ma tutti gli imprudenti periranno per esso. | 7 È una trappola per quanti ne sono entusiasti, ogni insensato vi resta preso. |
8 Beato il ricco, che è trovato senza colpa, ed il quale non va dietro all'oro né sua speranza ripone nel denaro, e nei tesori. | 8 Beato il ricco, che si trova senza macchia e che non corre dietro all'oro. |
9 Chi è costui, e gli darem lode? perché egli ha fatto cose mirabili nella sua vita. | 9 Chi è costui? noi lo proclameremo beato: difatti egli ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo. |
10 Egli fu provato per mezzo dell'oro, e trovato perfetto; ed avranne gloria eterna. Egli potea peccare, e non peccò, far del male, e nol fece: | 10 Chi ha subìto la prova, risultando perfetto? Sarà un titolo di gloria per lui. Chi, potendo trasgredire, non ha trasgredito, e potendo compiere il male, non lo ha fatto? |
11 Per questo i beni di lui sono stabili nel Signore, e le sue limosine saran celebrate da tutta la congregazione de' santi. | 11 Si consolideranno i suoi beni e l'assemblea celebrerà le sue beneficenze. |
12 Se' tu assiso a splendida mensa? non essere tu ivi il primo a spalancare la gola. | 12 Hai davanti una tavola sontuosa? Non spalancare verso di essa la tua bocca e non dire: "Che abbondanza qua sopra". |
13 Non dire: molta è la roba, che è in tavola. | 13 Ricòrdati che l'occhio cattivo è un male. Che cosa è stato creato peggiore dell'occhio? Per questo esso lacrima in ogni circostanza. |
14 Ricordati, che una mala cosa è l'occhio cattivo. | 14 Dove guarda l'ospite, non stendere la mano; non intingere nel piatto insieme con lui. |
15 Non v'ha di peggio di quest'occhio tralle cose create? per questo egli in veggendo, piange con tutto il suo volto. | 15 Giudica le esigenze del prossimo dalle tue; e su ogni cosa rifletti. |
16 Non essere il primo a stendere la mano, affinchè maltrattato dall'invidioso tu non abbi ad arrossire. | 16 Mangia da uomo ciò che ti è posto innanzi; non masticare con voracità per non renderti odioso. |
17 Nel prendere le vivande non urtare cogli altri. | 17 Sii il primo a smettere per educazione, non essere ingordo per non incorrere nel disprezzo. |
18 Giudica del genio del tuo prossimo dal tuo. | 18 Se siedi tra molti invitati, non essere il primo a stendere la mano. |
19 Serviti da uomo frugale di quelle cose, che li son messe davanti, affinchè non avvenga, che col molto mangiare tu ti renda odioso. | 19 Quanto poco è sufficiente per un uomo educato, una volta a letto non si sente soffocato. |
20 Sii il primo a finire per verecondia, e non essere smoderato per non disgustare veruno. | 20 Sonno salubre con uno stomaco ben regolato, al mattino si alza e il suo spirito è libero. Travaglio di insonnia, coliche e vomiti accompagnano l'uomo ingordo. |
21 E se siedi in mezzo a molti, non istender la mano prima di quelli, e non essere il primo a chiedere da bere. | 21 Se sei stato forzato a eccedere nei cibi, àlzati, va' a vomitare e sarai sollevato. |
22 Quanto poco vino è sufficiente ad un uomo bene educato! e in dormendo non ne sarai inquietato, e non ne sentirai incomodo. | 22 Ascoltami, figlio, e non disprezzarmi, alla fine troverai vere le mie parole. In tutte le azioni sii moderato e nessuna malattia ti coglierà. |
23 Le vigilie, la colica, e i dolori sono per l'uomo intemperante. | 23 Molte labbra loderanno chi è splendido nei banchetti, e vera è la testimonianza della sua munificenza. |
24 Il sonno salubre è per l'uomo parco: egli dorme sino al mattino, e l'anima di lui sarà lieta con esso. | 24 La città mormora di chi è tirchio nei banchetti; ed esatta è la testimonianza della sua avarizia. |
25 Che se tu se' stato forzato a mangiar molto, vattene dalla conversazione, vomita, e ti troverai sollevato, e non cagionerai malattia al tuo corpo. | 25 Non fare il forte con il vino, perché ha mandato molti in rovina. |
26 Figliuolo ascoltami, e non disprezzarmi, e da ultimo conoscerai quel, che siano le mie parole. | 26 La fornace prova il metallo nella tempera, così il vino i cuori in una sfida di arroganti. |
27 In tutte le operazioni tue sii diligente, e non si accosterà a te nissun malore. | 27 Il vino è come la vita per gli uomini, purché tu lo beva con misura. Che vita è quella di chi non ha vino? Questo fu creato per la gioia degli uomini. |
28 Colui, che è liberale nel dar del pane, è benedetto dalle labbra di molti e la testimonianza, che rendesi alla bontà di lui, è sicura. | 28 Allegria del cuore e gioia dell'anima è il vino bevuto a tempo e a misura. |
29 Contro di chi è spilorcio nel dar del pane mormora tutta la città, e la testimonianza renduta alla spilorceria di lui è verace. | 29 Amarezza dell'anima è il vino bevuto in quantità, con eccitazione e per sfida. |
30 Non provocare i bravi bevitori: perocché molti sono stati sterminati dal vino. | 30 L'ubriachezza accresce l'ira dello stolto a sua rovina, ne diminuisce le forze e gli procura ferite. |
31 Il fuoco prova la durezza del ferro; così il vino bevuto fino all'ebbrezza manifesta i cuori de' superbi. | 31 Durante un banchetto non rimproverare il vicino, non deriderlo nella sua letizia. Non dirgli parola di rimprovero e non tormentarlo col chiedergli ciò che ti deve. |
32 Buona vita per gli uomini è il vino usato con sobrietà: sarai sobrio, se ne berai con moderazione. | |
33 Qual vita è quella di chi sta senza vino? | |
34 Che è quello, che ci priva della vita? la morte. | |
35 Il vino da principio fa creato per giocondità, non per l'ubbriachezza. | |
36 Il vino bevuto moderatamente rallegra l'anima, e il cuore. | |
37 Il ber temperato è salute dell'anima, e del corpo. | |
38 Il troppo vino fa le contese, e l'ira, e molte rovine. | |
39 Il vino bevuto in copia è l'amarezza dell'anima. | |
40 L'ubbriacchezza fa ardito lo stolta ad offendere, snerva le forze, ed è cagion di ferite. | |
41 In un convito dove si beve, non riprendere il prossimo, e noi disprezzare nella sua allegria: |