Salmi - 130

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Insegna col suo esempio la umiltà.

1Cantico dei gradi.Signore, non si è insuperbito il mio cuore: ed alti non portai gli occhi miei.
2Né aspirai a cose grandi, né a cose meravigliose sopra la mia capacità.
3Se io (dando luogo al fasto nell'anima mia) non ebbi bassi sentimenti,
4Quali son quei d'un fanciullo divezzato di fresco verso sua madre; cosi sia data a me la mercede.
5Nel Signore speri Israele da questo punto, e pe' secoli.
Note:

130,1:Signore, non si è insuperbito il mio cuore, ec. in questa prima parte del versetto si parla della superbia interiore; nella seconda parte della esteriore consistente nella maniere alte, e sprezzanti; e siccome negli occhi particolarmente si fa conoscere quest'altura. così dice, che ei non porto gli occhi alti e fastosi. Vedi Psal. XVII. 28. Prov. VI. 16. Eccles. XXIII.5.

130,2:Nè vi aspira, a cose grandi. ec. Ne tentai di alzarmi a cose grandi e maggiori di me, come se volessi essere piu grande, o sapiente di quello, che bisognava, nè mi credetti capace di cose meravigliose, ne mi gloriai falsamente di aver fatte cose tali; ne finalmente mi e paruto di essere qualche cosa, mentre io son niente. Gal. VI.

130,3-4:Se io (dando luogo al fasto nell'anima mia) non ebbi ec. Ho cambiato l'ordine delle parole nel versetto 3 affin di rendere più chiaro il sentimento: se io divenuto superbo mi allontanai da quei sentimenti di umiltà, che tanto a Dio piacciono, e se io nella semplicità, nella modestia, nella dipendenza non mi diportai come un fanciullo divezzato di fresco si diporta verso della sua madre; se tale non è stata la mia condotta, sia reuduta da Dio mercede condegna alla mia superbia, da lui, che resiste ai superbi, e agli umili dà la grazia. L'esempio di un tenero bambino è attissimo a spiegare la vera cordiale umiltà, onde Gesù Cristo medesimo disse: Se non diventerete come piccoli fanciulli, non entrerete nel regno de' cieli. Matth. XVIII. 3. E da forza alla comparazione la circostanza dell'essere questo bambino divenuto di fresco, perché, vuol significare, che quantunque egli non sia più nudrito alle mammelle della genitrice, non ha però minor rispetto, e riverenza, e dipendenza da lei: e nel rispetto del fanciullo verso la madre si accenna la venerazione, che dee avere l'uomo fedele verso la chiesa, di cui e figliuolo.

130,5:Nel Signore ec. Non nelle proprie forze, non nella propria virtù, ma in Dio solo confidi, e si glori il popol fedele.

Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap