Salmi - 121

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Colla allegoria de' Giudei pii, e religiosi, che aspirano a visitare il tempio del Signore, e celebrano la città santa, descrive i pregi della Chiesa di Cristo.

1Cantico dei gradi.Mi son rallegrato di quel, che è stato a me detto: noi anderemo alla casa del Signore.
2I nostri piedi si son posati negli atrj tuoi, o Gerusalemme.
3Gerusalemme, che si edifica come una città, a cui per la concordia si ha parte.
4Perocché là salirono le tribù, le tribù del Signore, al testimonio di Israele, a lodare il nome del Signore.
5Perocché ivi furon collocati i troni per giudicare, i troni sopra la casa di Davidde.
6Domandate voi quelle cose, che sono utili alla pace di Gerusalemme: e (dite): Siano nell'abbondanza color, che ti amano.
7Sia la pace nella tua moltitudine: e nelle tue torri sia l'abbondanza.
8Per amore de' miei fratelli, e de' miei propinqui ho io domandata la pace per te.
9Per amor della casa del Signore Dio nostro ho desiderato il tuo bene.
Note:

121,1:Noi anderemo alla casa del Signore. Si sa che tutti i Giudei si presentavano tre volte l'anno al tabernacolo del Signore. Queste parole, adunque sono dal profeta messe in bocca di un Giudeo, che è tutto lieto, perché è invitato a presentarsi alla casa di Dio: ma gli Ebrei stessi la casa e la Gerusalemme di questo salmo dicono essere non la terrena, ma la celeste Gerusalemme. Ella è quella, che s. Giovanni nell'Apocalisse vide scendere dal cielo cap. XXI.2. Si esprime adunque in questo versetto l'amore de' giusti verso la casa del Signore, che è qui in terra, la qual casa è la chiesa, e l'amore e il desiderio del cielo, dove Dio risiede, e d'inesplicabil felicità ricolma i suoi servi.

121,2:I nostri piedi si son posati ec. È usato il passato pel futuro: I nostri piedi si poseranno ec. Così vers. 4. salirono in vece di saliranno ec.

121,3:Gerusalemme, che si edifica ec. La mistica Gerusalemme si edifica e si edificherà fino alla consumazione de' secoli, e ad essa si ha parte (si divien cittadino di essa) per mezzo della concordia dei sentimenti e della dottrina. Ad essa appartiene chiunque ad essa è unito per mezzo della comune fede, e co' vincoli della Cristiana carità. Imperocchè quelli, che discordano dal ceto de' santi, e si separano dal corpo della Chiesa non hanno parte a questa santa città, dice s. Ilario. Ella non è una città ristretta dentro certo spazio di luogo, ma si estende a tutte le parti della terra, dove ella ha per tutto de' cittadini, i quali la riconoscon per madre, e godon de' suoi beni e de' privilegi singolari, ond'ella e stata arricchita da Dio. Si loda adunque in questo versetto la chiesa per la perfetta unione di dottrina e di affetto, che regna tra' membri di lei.

121,4:Perocchè là salirono le tribù, le tribù del Signore, ec. La repetizione della voce tribù indica la moltitudine di queste tribù. Così Gen.XIV.10. dove la nostra Volgata dice: molti pozzi di bitume, l'Ebreo dice pozzi, pozzi pieni di bitume. Vedi parimente me LXXXVII 6. E notisi, che non dice il profeta le molte tribù d'Israele, ma molte tribù del Signore. Queste tribù adunque sono i popoli dei Gentilesimo chiamati alla fede, chiamati ad essere membri e cittadini della santa città di Dio; sono quelli, i quali dicono in Isaia II. Venite, ascendiamo al monte del Signore, e alla casa del Dio di Giacobbe, e c'insegnerà le sue vie, e cammineremo le sue strade: perocchè da Sionne uscirà la legge, e la parola del Signore da Gerusalemme. Queste tribù saliranno al testimonio, cioè al tabernacolo d'Israele, come in Isaia è detto, che saliranno alla casa di Giacobbe, perché abbracceranno la fede del Dio di Giacobbe, e del Cristo, e saranno il vero spirituale Israele, il quale darà laude al nome del Signore rendendogli grazie della salute concedutagli misericordiosamente per Gesù Cristo. E detto qui testimonium quello, che in moltissimi luoghi e chiamato tabernaculum testimonii.

121,5:Ivi furon collocati i troni per giudicare, ec. Nella terrena Gerusalemme due erano le potestà, che rendevan giudizio, la cattedra di Mosè, e il trono regale. Questa due potestà si riuniron in Cristo, che è nostro Re, ed e nostro Pontefice. Per questo dice il profeta, che nella mistica Gerusalemme vi saranno i troni per giudicare, i quali troni giudicheranno la casa, o sia la famiglia di Davidde, vale a dire, il popolo di Cristo, il quale è della stirpe reale di David secondo la carne. S. Agostino espone: I troni della famiglia di Cristo. La famiglia di Davidde era la famiglia regnante; ma dicendosi, che il trono del nuovo Re figliuolo di Davidde avra dominio sopra la casa di David, viene a dimostrarsi, come questo Re è superiore a Davidde; onde questi pure lo chiamo suo Signore, psal. CIX. I., perché egli è insieme e figliuolo di Davidde, e figliuolo di Dio, e con piacere ricordasi il trono di lui, che è trono di grazia come dice l'Apostolo. Heb. IV. 16.

121,6:Domandate voi quelle cose, ec. Il profeta descritti i pregi della spirituale Gerusalemme si rivolge a' giusti, e dice loro, che Dio preghino, perché aduni e feliciti la nuova santa città, e le dia la tranquillità e la pace. Si è già detto altre volte che col nome di Pace sovente è intesa ogni sorta di prosperità e di bene. E (dite): sieno nell'abbondanza ec. Suggerisce il profeta l'orazione da farsi a Dio, perchè dei suoi celesti doni arricchisca tutti quelli, che a questa città santa appartengono, a l'amano come suoi veri e buoni figliuoli.

121,7:Sia la pace nella tua moltitudine: ec. in molti luoghi di questi salmi la voce virtus, e posta per esercito, e per moltitudine di gente. Il tuo popolo viva nella pace di Dio, in quella pace, che ogni sentimento sorpassa, come dice l'Apostolo. E l'abbondanza regni nelle torri, che ti servono di difesa. Così domanda, che la Chiesa sia ben munita e custodita contro i nemici invisibili e visibili.

121,8:Per amore de' miei fratelli, ec. Io pure (dice il profeta) a te, o Gerusalemme, o città santa di Dio, a te desidero la pace e ogni prosperità, perchè i tuoi cittadini sono tutti miei fratelli in Cristo, e della stessa famiglia di lui, e meco congiunti per la comune fede e pei vincoli della carità di Cristo.

121,9:Per amor della casa ec. Perché in te ha sua abitazione e suo tempio il Signore Dio nostro, per questo io ho desiderato e desidero, che tu sii sempre felice e benedetta da lui con ogni maniera di benedizione. Tutto questo salmo insegna a' Cristiani la venerazione e l'amore verso la chiesa, e l'obbligazione di pregare per essa per la sua dilatazione e per la sua felicità in tutte le parti della terra.

Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap