Salmi - 120

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Il giusto, o sia la Chiesa ha Dio per aiutatore suo, e custode.

1Cantico dei gradi.Alzai gli occhi miei verso de' monti, donde verrà a me soccorso.
2Il mio aiuto vien dal Signore, che fece il cielo, e la terra.
3Non permetta egli, che vacilli il tuo piede: e non assonni colui, che è tuo custode.
4Ecco che non assonnerà, né dormirà colui, che custodisce Israele.
5Il Signore ti custodisce: il Signore è tua difesa al tuo destro fianco.
6Non ti brugerà il sole di giorno, né la luna di notte.
7Il Signore ti custodisce da ogni male: custodisca il Signore l'anima tua.
8Il Signore ti custodisca all'entrare, e all'uscire, da questo punto, e per sempre.
Note:

120,1:Verso de' monti, donde ec. Allude al sito di Gerusalemme, e per essa e significato qui come in altri luoghi il cielo, la Gerusalemme celeste, onde un antico Interprete: Grida a noi l'Apostolo: cercate le cose di lassù (Colos. III. 1.), e la voce del sacerdote nel tempo, che debbon riceversi i sacri misteri a tutti grida: il cuore lassù. Dal cielo adunque aspetta soccorso il giusto, e per questo al cielo alza gli occhi e la voce. Notisi come questo salmo ha visibile relazione col precedente. Il giusto che si trova in tribolazione ed è afflitto dalle lingue malediche e con santa impazienza brama la fine del suo pellegrinaggio alza gli occhi ed il cuore al Dio del cielo, da cui aspetta consolazione ed aiuto.

120,2:Il mio aiuto vien dal Signore, ec. Ripeto a se stesso con grande e dolce fidanza, che il suo aiuto aspetta da Dio Creatore del cielo e della terra, e Signore, e conservatore dell'universo.

120,3:Non permetta egli, che vacilli il tuo piede. Parla il profeta con se medesimo, coll'anima sua. Non permetta Dio, che il tuo piede vacilli; ti tenga stabile e forte nella fede e nel suo amore.
E non assonni ec. La metafora è presa dalle sentinelle, che vegliano a guardia della città.

120,5:Il Signore è tua difesa al tuo destro fianco. Ovvero alla tua destra: sta alla tua destra sempre pronto in tua difesa.

120,6:Non ti brucerà il sole di giorno, ne la luna di notte. Nè l'eccessivo calore, ne il freddo ti nuocerà. Il caldo e il freddo sono simboli delle calamità, delle tentazioni ec. Il calore ardente del giorno dinota i pericoli manifesti; il freddo della notte i pericoli occulti. Gli scrittori e sacri e profani attribuirono e al freddo e al caldo lo stesso effetto di bruciare. Vedi. Gen. XXXI.40.; e siccome il caldo del giorno viene dal sole, così il freddo della notte si considera come effetto della luna.

120,8:All'entrare e all'uscire. E in casa e fuori, negli affari domestici e negli esterni: ovvero e nell'uscire della vita presente e nell'ingresso della futura.

Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap