VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
32,1:Sollevatosi contro Aronne. Cosi lesse S. Agostino. Vedi versetto 22. 28.
Fa' a noi degli dei. Nell'Ebreo i nomi di Dio sono plurali, e la vulgata ha qui imitato questo Ebraismo: molti però credono, che gli Ebrei non chiedessero se non un idolo, e questo simile ad alcuno dei veduti da loro in Egitto, ma che rappresentasse il vero Dio. Aveano una gran fretta di entrare nella terra promessa, e non vedeano più il lor condottiere: e comunque sia, l'ingratitudine e la pervicacia del popolo fu enorme, e non può scusarsi lo stesso Aronne, benché a tanta empietà si prestasse pel timor della morte.
32,4:Ne formò un vitel d'oro. S. Girolamo, e molti Padri e Interpreti non dubitano, che con questo vitello gli Ebrei volessero imitare il culto renduto in Egitto al Dio Apis, adorato sotto la forma di un vitello. S. Stefano lo accenna, Atti VII. 39. 40. Ma lo stesso S. Girolamo, e altri Padri suppongono, che Aronne facesse solamente una testa di vitello, e non un vitello intero; e forse vollero significare, che la figura fatta gettare da Aronne fosse d'uomo, con la testa di vitello. Così era dagli Egiziani rapresentato Giove Ammone colla testa di ariete, e colle sue corna. Vedi S. Atan. Orat. cont. Gen. Num. 9.
32,6:E levatisi la mattina offersero ec. I LXX. ne incolpano Aronne, mentre leggono; Alzatosi egli la mattina offerse olocausto ec.
Si alzarono a trescare. Tertulliano l'intende di tresche impudiche: altri intendono danze o giuochi non molto migliori.
32,11:Ma Mosè supplicatolo ec. Mosè si dimentica di tutte le ingiurie ricevute dal popolo; ricusa il principato d' un'altra nazione grande; finalmente scongiura con estrema tenerezza il Signore a pro dell'ingrato suo popolo, e si vale delle regioni più efficaci a muovere a pietà il Signore.
32,16:Non fece al popolo suo quel male, ec. Non lo sterminò, non lo distrusse; lo punì però, come vedremo vers. ult.
32,15:Portando in mano le due tavole ec. Elle non devono essere molto grandi, mentre Mosè le portava colle sue mani: e da ciò pure intendiamo il perché elle fossero scritte da ambo le parti; lo che non si consumava. Credesi, che il decalogo fosse scritto intero in ciascuna delle due tavole; cosi essendo queste scritte dall'una e dall'altra parte, potea leggersi da tutti più facilmente la legge.
32,19:Gettò dalle mani le tavole, e le spezzò. Presagio evidente, (dice S. Agostino) dell'abolizione futura dell'antica legge, la quale dovea dare il luogo alla nuova. Gli Ebrei in memoria di questa terribile azione di Mosè istituirono un digiuno a' diciassette del quarto mese.
32,20:Lo ridusse in polvere. Il Caldeo, il Siro, e l'Arabo dicono, che fuso il vitello, e ridotto in una massa d'oro, Mosè lo fece ridurre in minutissima polvere a forza di lima. Ed è certo, che vi fu l'arte di ridurre l'oro in polvere sì fina da aspergerne i capelli per lusso, come si fa in oggi della polvere di cipro. Vedi Giuseppe Antiq. lib. 8. cap. 2. Questa polvere la gettò Mosè nelle acque, dove il popolo andava a bere; e così fece bere agli Ebrei il loro dio ridotto in polvere.
32,25:Veggendo Mosè, come il popolo era spogliato, ec. Nissuno crederà, che Mosè facesse un gran caso della perdita degli orecchini d'oro impiegati a fare il vitello; e molto meno, che questa perdita gli facesse considerare il popolo, come spogliato e ignudo e impotente a sostenersi contro i nemici. Mosè avendo sotto i suoi occhi tutta quella gran moltitudine la considerò come avvilita e degradata pell'infame sua idolatria, spogliata perciò della protezione del suo Dio, e vicina a perire, se i nemici, che non erano molto lontani, animati dalla notizia del gran peccato fossero venuti ad assalirgli; e quello che accrescea il dolor di Mosè era, che lo stesso Aronne si fosse prestato a tanto male. Obbrobrio, abominazione, sudiciume sono nomi dati nelle Scritture al culto degl'idoli, i quali sono anche chiamati dei di sterco.
32,28:Ventitre mila uomini. L'Ebreo, il Samaritano, i LXX., e tutto le versioni orientali leggono tre mila, e così anche molti Padri latini, e varj antichi manoscritti della volguta. Alcuni pretendono che lo sbaglio sia avvenuto nell'Ebreo, di dove passò nelle versioni e che la stessa lettera, che si è creduta significare quasi, dee prendersi per un numero, che significa venti: onde sarebbero d'accordo l'Ebreo e il Latino.
32,29:Oggi voi avete consacrato al Signore le mani vostra, ec. Gli empj uccisi sono come tante vittime immolate da voi alla giustizia di Dio, così voi siete renduti degni della qualità di suoi ministri colla fede, e lo zelo, e la fortezza, che avete dimostrata. Vedi Deut. XXXIII. 9.
32,32:O se nol fai, cancellami, ec. Espressione di ardentissima carità, a cui è simile quella di Paolo, Rom. IX. 3.; onde di Mosè non men, che di Paolo dice il Grisostomo, che eglino passarono col loro pensiero non solo sopra tutti i combattimenti e le agonie e le morti della vita presente, ma per riguardo a Dio, cui amavano più che se stessi non tener conto de' cieli, degli Angeli e di tutte le cose invisibili, e per amore del loro Dio si contentarono di essere privi almen per un tempo della gloria e della fruizione di Dio, dicendo; cancellami dal tuo libro, in cui tu mi hai scritto piuttosto che sterminare questo tuo popolo; l'unico popolo, che ti conosca e ti adori, popolo destinato da te a cose si grandi, onde, dee venire a te tanto gloria. Vedi S. Agost. q. 127. e questo, che si e detto. Rom. IX. 3
32,35:Il Signore... flagello il popolo, ec. Non è descritta la qualità del flagello; ma sembra certo da queste parole, che Dio mandò loro qualche mortalità, o pestilenza nello stesso luogo, dove avean peccato.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap