VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
29,1:Affine di consacrarli pel mio sacerdozio. Consacrazione, che fu fatta solamente: dopo eretto il tabernacolo.
29,2:E della sfogliate azzime. Un antico gramatico dice, che lagana erano come piccole foglie fatte di farina e d'acqua; cosi sarebbero qualche cosa di simile in quelle, che chiamansi nozze da' Toscani, ovvero come le lasagne e i maccheroni.
29,4:E quando avrai lavato il padre ed suoi figliuoli. Le purificazioui a lavande de' corpi, e delle vesti sono frequentissime nella legge, e per esse significavasi la purezza della coscienza necessaria per accostarsi al Signore.
29,7:L'olio dell'unzione. L'olio, col quale debbo esser unto. Quest'unzione della testa era solo pel sommo Sacerdote: i sacerdoti inferiori ricevetter l'unzione delle mani e degli abiti questa sola volta, perché non furono mai più unti in appresso: ma il sommo Sacerdote si ungeva sempre, quando prendeva possesso della sua dignità. L'unzione usata presso gli Ebrei co' sommi Sacerdoti, e co' re, ignoto alle altre nazioni, parve ordinata da Dio a figurare questo due dignità riunite nel nostro Salvatore, il quale dove nascer di questo popolo, e a cui per eccellenza contiene il nome di Cristo, o sia unto. Cosi s. Agost. in Ps. 44.
29,10:Imporranno le mani sul capo di esso. Con questo rito, che era comune ne' sacrifizj di espiazione, eglino si confessano peccatori, e significavano, che ponevano i proprj peccati su questa vittima, la vita di cui offerivano in cambio della propria lor vita, la quale avean meritato di perdere per le loro colpe. Affinché divenuti mondi potessero esser dcgni d'intercedere e di offerire sacrifizio pe' peccati degli altri. Questa imposizione delle mani era accompagnata dall'orazione adattata alla qualità del sacrifizio, che si offeriva. Così in quello d'espiazione si faceva la confessione de' peccati, nell'olocausto si adorava il supremo dominio di Dio sopra tutte le creature: alle vittime di rendimento di grazie andavano unite le laudi del Signore, e i ringraziamenti pe' suoi benefizj.
29,11:Lo immolerai al cospetto del Signore. Così Mosè esercitava anche le funzioni sacerdotali; onde nel Salmo 98, sta scritto: Mosè e Aronne sacerdoti di lui: cioè di Dio: e S. Agostino e s. Gregorio Nazianzeno lo chiamano Sacerdote de' Sacerdoti.
29,12:La spruzzerai col dito su' corni dell'altare. Rito osservato in tutti i sacrifizj d'espiazione.
29,13:E la rete del fegato.I Settanta, il lobo del fegato. Vedi Bochart. traect. 1. lib. n. cap. 45. Gli Ebrei osservano, avere Dio comandato, che fossero offerte a lui quelle parti dell'animale, le quali nell'uomo sono più soggette a' movimenti delle concupiscenze; non perché l'offerta di tali cose fosse per sé stessa a lui più gradita, ma per significare, com'egli desidera, che si mortifichino da noi le membra nostre, che sono sopra la terra, come dice l'Apostolo.
29,14:Li brucerai fuori lungi dagli alloggiamenti, perché è (ostia) per lo peccato. Non ogni ostia per lo peccato si abbruciava, ma solamente quella, il sangue di cui era portato dal Pontefice nel Santo de' Santi, Levit. n. 30. Heb. XXII. 11.; e quando il Sangue non vi fosse portato, dovea mangiarsi l'ostia, e non bruciarsi, Levit. X. 18. Ma quest' ostia, benché il sangue di essa non si portasse nel Santo dei Santi, eta abbruciata per esser ostia per lo peccato del Sommo Sacerdote, Levit. IV. 10; lo che serviva a dimostrare la gravezza del peccato di lui, il quale dovea essere santissimo e perfettissimo. Parimente osservano gl'Interpreti, che pel peccato de' sacerdoti si offeriva un vitello, mentre pe' peccati de' principi e de' plebei ostie minori si offerivano, come capri e arieti. Il peccato de'saccrdoti è in certo modo agguagliato a' peccati di tutto il popolo, perché pe' peccati di questo offerivasi la vitella rossa, e si osservava di bruciare anche gli escrementi di essa; lo che non facevasi nell'altre vittime anche per lo peccato. Vedi Num. XIX.
29,16:Lo spargerai intorno all'altare. L'Ebreo e i Settanta più chiaramente lo spanderai in giro sopra l'altare.
29,18:E' un' oblazione al Signore ec. L'Ebreo più chiaramente dice, che la vittima arsa è un olocausto di buon odore atto a placare il Signore. Ogni sorta di sacrifizio fu offerto nell'ordinazione d'Aronne, e de' suoi figliuoli; vedemmo il sacrifizio per lo peccato; qui abbiamo l'olocausto dell'ariete, e tosto è soggiunto il sacrifizio pacifico di un altro ariete.
29,20:Tingerai con esso l'estremità dell'orecchio destro... e i pollici, ec. L'aspersione del sangue sopra l'orecchio simboleggia l'obbedienza de' Sacerdoti agli ordini di Dio; quella de' pollici della mano, e del più destro, la prontezza e sollecitudine nell'adempire le obbligazioni del ministero.
29,21:Ne aspergerai Aronne, e le di lui vestimenta, ec. L'aspersione facevasi col sangue, e coll'olio mescolati insieme, e non separatamente, secondo molti Interpreti. Dell olio di unzione parlasi cap. XXX. 23. Si suppone eziandio, che Aronne, e gli altri aveano già in dosso le loro vesti.
29,22:La coda. Ne' sacrifizj pacifici, quando l'ostia ero un animal pecorino, si bruciava la coda; quando l'ostia era d'altra specie, per esempio un bue, una capra, non si bruciava la coda. Perché egli è l'ariete della consacrazione. Come se dicesse: nelle ostia pacifiche non si abbrucia la destra spalla, ma rimane pe' sacerdoti; ma in questo sacrifizio, e riguardo alla vittima offerta per la consacrazione d'Aronne, e de' suoi figliuoli io voglio, che brucisi in mio onore anche la spalla destra. Teodoreto e S. Basilio osservano, che il grasso significa il vizio della gola, i reni la libidine, la fibra, o sia estremità del fegato significa la bile, la quale nel corpo umano posa sul fegato, e che tutto questo Dio vuole, che muoia nel sacerdote, e sia da lui offerto al Signore, mediante la virtù della mortiticazione.
29,24:E li consacrerai, alzando ec. Gli Ebrei dicono, che Mosè messe le sue mani sotto le mani de' novelli sacerdoti (i quali tenevano le cose già dette) e alzò, e abbassò colle sue le loro mani, e di poi le voltò prima da levante a occidente, poi da mezzodì a settentrione. Sono qui adunque due cerimonie ( accennato in altri luoghi delle Scritture): prima, l'alzare davanti all'altare le cose, che si offeriscono, la seconda, l'alzare, abbassare, e rivolgere verso i quattro punti dell'orbe le stesse cose, significando l'oblaziona di esse al padrone dell'universo. La prima dicesi elevazione, la seconda agitazione.
29,26-28:(Versetti 26,27,28) Prenderai ancora il petto ec. Vale a dire separerai, metterai a parte, che è lo stesso, che quello che dice in appresso santificherai. Mosè fa qui una digressione per ispiegare il diritto, che avranno in virtù della loro consacrazione i sacerdoti, di prendere per loro il petto, e la spalla destra delle vittime, le quali essi offeriranno in avvenire pe' figliuoli d'Israele. Queste parti delle vittime spetteranno a'sacerdoti, come primizia di ogni vittima, cedute dal Signore a vantaggio de' suoi ministri. Del rimanente, il solo petto dell'ostia pacifica offerta per la consacrazione d'Aronne fu ceduto da Dio al sacerdote consacratore a Mosè. vers. 26.
29,29:Le vestimenta sante... le avranno dopo di lui ec. Non si faranno nuovi abiti pontificali pel successore del pontefice defunto; ma il successore si servirà degli abiti del predecessore. Vedi Num. xx. 26. 28.
29,31:Le carni di lui le cuocerai nel luogo santo. Nell'atrio dinanzi al tabernacolo col fuoco preso dall'altare si cuocevano le carni pe' sacardoti, e talor anche pe' privati, i quali volessero mangiare dinanzi al Signore delle carni rimase delle loro vittime. Il sacerdote stava nel tabernacolo per tutti i sette giorni della sua consacrazione senza uscirne, vers. 33. E le cerimonie sopra descritte si reiteravano in ciascuno de' sette giorni.
29,33:Affinché il sacrifizio era impetratorio. l'Ebreo: mangeranno le case, colle quali si è fatta l'espiazione; vale a dire colle quali si è espiato Aronne, e placato il Signore.
E siano santificate le mani degli oblatori. Ricevano nuova santificazione le mani loro col contatto di questo cibo santo.
Le straniero non mangerà se. Chiunque non sarà della stirpe d'Aronne, fosse anche un Levita, non ne mangerà.
29,34:Che te ci resterà qualche parte... l'abbrucerai. Ne sacrifizj de' privati le carni avanzate delle vittime pacifiche potean serbarsi pel di seguente. Vedi Levit. VII. 10. 17., XIX 6.
29,36:Offerirai ogni di un vitello... in espiazione. Alcuni per questo vitello intendono quello, che dovea offerirsi per lo peccato de' sacerdoti: altri intendono un altro vitello per l'espiazione dell'altare.
Purificherai l'altare. I LXX, purificherai l'altare sacrificando sopra di esso, e l'ungerai per santificarlo.
29,37:Chiunque lo toccherà sarà santificato. L'Ebreo: tutte quella cose, che toccheranno l'altare, saranno sante; al che allude Cristo, Matth. XXIII. 19. dicendo, che l'altare santifica il dono. La volgata può intendersi della santità, che debba avere chiunque tocca l'altare; vale a dire i sacerdoti, che ad esso si accostano continuamente.
29,42:All'ingresso del tabernacolo. Sull'altare degli olocausti, che è dinanzi alla porta del tabernacolo del Signore, per cosi dire in faccia del Signore abitante nel suo tabernacolo.
Dove io ti farò venire per parlarti. Vedesi da queste parole, che non solo dal propiziatorio, che era nel Santo de' Santi, ma anche in questo luogo, cioè alla porta del tabernacolo parlava Dio, e rispondeva a Mosè.
29,43:L'altare sarà santificato dalla mia maestà. Santificherò l'altare colla speciale mia presenza, di cui sarà un segno quel fuoco, che io manderò dal cielo a consumare i sacrifizi. Cosi avvenne. Levit. IX. 24.
29,46:Per abitare tra di loro. Nel mio tabernacolo, come luogo di mia residenza, mia reggia, dov' io starò sempre a difesa, e custodia del mio popolo.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap