VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
16,4:Ond'io faccia prova di lui ec. Dio, a cui nissun movimento è ignoto del cuore umano, dice, che vuol provare, cioè far conoscere agli stessi Ebrei, se veramente sieno obbedienti a lui, e si fidino di sua Previdenza. Ei vuol dar loro da mangiare; ma solamente dì per dì; e benché lo dia in gran copia, vuole, che non ne raccolgono più del necessario al vitto quotidiano, affinchè dipendano continuamente da lui, e ogni dì sentano gli effetti di sua benefica mano.
16,5:Ma il sesto dì nè prendano da serbare. Da queste parole gli antichi interpreti concludono, che la manna cadde la prima volta in giorno di Domenica, dalla quale al venerdì sono sei giorni. Nel sesto giorno adunque doveano gli Ebrei racoogliere il doppio di manna per serbarne la metà al sabato, giorno di riposo, nel quale Dio non volea, che avessero la fatica di raccorla, macinarla e cuocerla.
16,6-7:Quella sera poi conoseerete ec. Questa sera Dio vi darà delle carni, domani vi darà del pane; onde argomenterete e quello, che possa il Signore, e ch' egli è, che vi ha tratti dall'Egitto.
16,9:Presentatevi dinanzi al Signore. Volgendovi verso la nuvola, in cui risiede la maestà di lui, e donde egli si fa vedere, e parla a noi, e c'intima i suoi comandi. Vedi Ps. XCVIII. 7. Esod. XXXIII. 9
16,13-14:La rugiada era sparsa... la quale avendo coperta ec. Credesi comunemente, che questa rugiada sia la stessa manna; ma gli Ebrei dicono, che la rugiada cadeva colla manna, e la involgeva, e che tenuto il sole, e svanita la rugiada, restava la manna, che gli Ebrei poscia raccoglievano. Gli stessi Ebrei per rappresentare questo avvenimento pongono sulla mensa il pane tra due tovaglie. Il Caldeo, e Vatablo favoriscono tal sentimento, in cui si avrebbe una nuova somiglianza tralla manna, e il corpo di Cristo nell'Eucaristia velato sotto le specie del pane. Ma in primo luogo e contraria a questo racconto la nostra versione; in secondo luogo il calore del sole liquefaceva anche la manna; onde gli Ebrei dovean raccorla di buon mattino. Leggesi ne' Numeri XI. 9. che cadendo la notte la rugiada cadeva insieme anche la manna, ma questa rugiada comunemente s'intende, che cadesse prima della manna a ricoprire la terra, affinché la manna non restasse imbrattata.
16,16:Un gomor per testa. Il gomor tenea circa otto libbre; quantità sufficiente anche per un gran mangiatore.
16,18:Chi ne anca raccolto di più, non ebbe in maggior quantità, ec. Alcuni ne avean raccolto maggior quantità, altri minore; chi ne avea raccolto di più del suo bisogno, ne diede a chi ne avea raccolto di meno; così si fece quell'uguaglianza, alla quale sull'esempio di quello, che qui fu fatto, esortava Paolo i Cristiani. Vedi 1. Cor. VIII. 14. Alcuni padri credono, che Dio con un continuo miracolo diminuisse la quantità della manna a chi ne avea raccolto più del dovere, e l'accrescesse a chi ne avea raccolto meno.
16,21:Quando il sole era riscaldato, la manna si squagliava. Quella cioè, che restava sulla terra; perocchè quella raccolta dagli Ebrei non solo non si fondeva al sole; ma si cuoceva al fuoco, si pestava, e si macinava: tanto era consistente.
16,31:Ella era simile al seme di coriandoli. Era simile al seme di coriandoli nella forma, non nel colore; perocchè questi sono neri, e la manna era bianca.
16,33:Riponla dinanzi al Signore per conservarla ec. Vale a dire conservala per riporla nell'arca, quando questa sarà fatta: e nell'arca fu conservata questa manna in un vaso d'oro. Heb. IX. 4. Frattanto fu custodita nel tabernacolo o di Aronne, o di Mosè. Vedi verso seg. La manna è chiamata da Paolo cibo spirituale, per ragion di quel cibo veramente celeste, che era per essa il significato; vale a dire il Corpo di Cristo nell'Eucaristia: e la stessa Sapienza diceva agli Ebrei: Non Mosè diede a voi il pane del cielo; ma il Padre mio da a voi il pane vero del cielo, Joan. VI. 32.: colle quali parole venghiamo accertati, che la manna era una figura del mistero del corpo, e del sangue di lui nell'Eucaristia, e che questa figura era in se stessa, e ne' suoi effetti infinitamente da meno del figurato, che è Gesù Cristo disceso dal seno del Padre, e divenuto per un miracolo dell'amor suo verso degli uomini sostentamento delle anime nel pellegrinaggio di questa vita. In questo pane di vita ricevesi l'autore stesso di tutte le benedizioni, e di tutti i doni celesti, che viene dal cielo invincibilmente, e in maniera nascose a' sensi, come di notte scende non veduta la manna. Questo pane non è gustato, se non da quelli, i quali lasciato l'Egitto con le sue carnali delizie, vale a dire il secolo con tutto quello, che in esso si ama, passato il mare, cioè rinnovati, e purificati pel Battesimo verso la terra di promissione camminano. Passato il deserto al primo arrivo della terra di promissione cesserà la manna, perché nella patria beata goderanno li eletti la presenza del loro Dio e Salvatore non ascoso sotto il velame de' misteri, ma a faccia a faccia: la manna, dice lo stesso Cristo, non sottrasse gli Ebrei dalla morte; laddove questo pane celeste non solo conserva la vita delle anime; ma egli è ancora principio, e semenza d'immortalità pe' corpi stessi che lo ricevono. Con quanta maggior ragione perciò i fedeli considerando l'eccelso dono, il dono ineffabile, che Gesù Cristo fa loro di tutto se stesso nell'Eucaristia, pieni di altissima meraviglia diranno: Che è questo, che è questo? E con Davidde ripeteranno: Quanto è grande, o Signore, la moltiplice tua bontà, cui tu ascosa serbi per coloro, che temono. Ps. XXX. 23.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap