VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
17,1:E fatte le loro fermate. Dal deserto di Sin passarono a Daphea, e da Daphea secondo alcuni ad Alus, e di poi a Raphidim.
17,2:Perché tentate voi il Signore? Per quel motivo diffidate della protezione del Signore sperimentata già tante volte, chiedete nuovi miracoli, onde conoscere se Dio sia con voi?
17,7:Non colla impazienza, né colle mormorazioni, ma coll'orazione e fidanza in Dio dovete impetrare il suo ajuto ne' vostri bisogni.
17,5:La verga, con cui percuotesti il fiume. Il Nilo, cap. VII. 20.
17,6:Starò ivi dinanzi a te sulla pietra di Horeb. Il monte di Horeb era congiunto al Sinai: a Mosè era notissimo quel monte, sul quale area veduto il roveto ardente, e dove Dio gli area comandato di andar a liberare il suo popolo dall'Egitto. Alcuni viaggiatori dicono, che duri tuttora la fontana fatta scaturir da Mosè, altri, che quel masso non dia più acqua; ma vi si vedono de' segni delle aperture, per le quali passava l'acqua. S. Paolo, 1. Cor. X. 4., ravvisò in questo atto il mistero di Cristo, come ivi si è osservato. Ma siccome l'Apostolo dice, che questa pietra, o sia l'acqua della pietra seguitava gli Ebrei; quindi alcuni Interpreti credono, che gli stessi Ebrei camminassero sempre lungo il rio fatto dalla acqua della pietra fin dove questo si scaricavano nel mare, cioè fino ad Asiongaber: imperocchè da' Numeri, cap. XX. 1. 2., apparisce, che non seguitarono queste acque sino alla fine del viaggio, come hanno creduto gli Ebrei, e alcuno degl'Interpreti, nè quella parola di Paolo significa tutto questo, per quanto pormi.
17,7:Pose a quel luogo il nome di Tentazione. L'Ebreo: chiamò quel luogo massa e meriba, cioè tentazione e contraddizione. Della ingratitudine e pervicacia dimostrata in questo luogo degli Ebrei si parla in molti luoghi della scrittura. Vedi Ps. LXXXVII. 15., Ps. CXVIII. 8., cv., 14. Heb. cap. III. 7. 8. ec.
17,8:Ma gli Amaleciti ec. Erano discendenti di Amalec, figliuolo di Eliphaz, il quale era primogenito di Esau. Gen. cap. XXXVI. 12.; il loro paese era nell'Arabia Petrea verso il mar rosso.
17,9:Disse a Giosuè. Egli era figliuolo di Nun, e della tribù di Ephraim. Da prima si chiamò Osea, ovvero Ausem; ma dopo la vittoria riportata da lui contro gli Amaleciti fu chiamato sempre Giosuè, ovvero Jhosuah, che e lo stesso nome di Gesù Cristo nostro redentore, di cui in figura questo grand'uomo eletto da Mosè con profetico spirito a comandare alle schiere d'Israele Contro gli Amaleciti.
17,11:E quando Mosè alzava le mani ec. La maggior parte de' padri dicono, che Mosè teneva le mani distese, rappresentando la figura della croce di Cristo nel tempo che orava, e predicando con quest'azione la vittoria, che dovea riportare per noi Gesù Cristo sulla sua croce contro il Demonio. S. Girolamo, lib. 2. cont. Jovin., scrisse, che all'orazione di Mosè andò congiunto il digiuno di tutto il popolo fino alla sera.
17,12:E Hur. Egli era figliuolo di Caleb, figliuolo di Erson, il qual Caleb era diverso da Caleb di Jephone.
17,14:Io cancellerò... la memoria di Amalec. Ecco quello, che Mosè dovea scrivere in questo libro, e farlo anche sapere a Giosuè, che lo notificasse agli altri capi del popolo. Vedi 1. Reg. XV. La crudeltà, che aveano usata gli Amaleciti contro gli Ebrei, e descritta, Deuteron. XXV. 18.; onde meritarono, che Dio li facesse cadere adesso sotto la spada di Giosuè, e di poi sotto quella di Saul, dopo il quel tempo non si parla mai più di loro.
17,16:La mano del Signore dal soglia di lui sarà stesa. Vale a dire: Il Signore stendendo la mano dal suo trono giurerà guerra contro Amalec, e gli farà guerra in perpetuo. Si è veduta altre volte la formalità usata nel far giuramento di stendere la mano. Parmi questo il senso di questo luogo più oscuro nell'originale, che nella volgata.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap