VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
23,1:Non ascoltare racconti bugiardi. Non ascoltare i calunniatori, quelli, che parlano male del prossimo. I dottori Ebrei dicevano, che il maligno detrattore, e chi accoglie il detrattore, e chi dice il falso testimonio contro del suo prossimo, è degno di esser gettato a' cani.
23,2:Non andar dietro alla turba per fare il male ec. Molti credono, che qui si parli de' giudici, i quali non debbono seguire l'impeto del popolo, nè badare nelle loro adunanze a quello, che pensi il maggior numero, ma a quello, che è vero e provato: quindi i dottori Ebrei volevano, che nei consigli dicesser prima il loro parere quelli, che avean meno di autorità, affinchè questi talvolta contro la propria opinione non fossero tirati dall'altrui autorità, o da umano rispetto ad approvare quel, che giusto non fosse. La massima è ottima anche pe' particolari, i quali se vogliono fuggire il male, debbono seguire l'esempio del piccolo numero, non de' molti.
23,4-5:Se incontri il bue del tuo nemica ec. Questi precetti dimostrano, che la dilezionc de' nemici fu comandata anche nella vecchia legge.
23,7:Ho in odio l'empio. Quale è chi dà morte, ovvero condanna l'innocente, e il giusto.
23,8:Alterano il linguaggio de' giusti. Fanno, che cangino di massime e di sentimenti. Racconta Plutarco, che in Tebe le immagini de' giudici erano senza mani.
23,11:Ma il settimo anno la lascerai stare ec. Il settimo giorno era il sabato degli uomini; il settimo anno era il sabato della terra. Quest'anno settimo cominciava, come l'anno comune, all'equinozio d'autunno, e per quell'anno non si seminava, nè si mieteva; ma quello, che la terra dava spontaneamente, e quello, che veniva sulle piante, era raccolto da' poveri, e da chi se lo prendea senza distinzione di padrone o non padrone. Quest' anno sabatico era istituito: primo per rammentare agli Ebrei il dominio di Dio sopra la loro terra: Secondo per conservare quanto mai si poteva l'uguaglianza delle condizioni e de' beni; perocchè in quell'anno rendeasi la libertà agli schiavi, e si permetteva a tutti di prendere quello, che dava la terra; terzo, Dio volea, che il suo popolo si avvezzasse a confidare nella sua providenza, e aspettare anche più da lei, che dalle sue fatiche e industrie il sostentamento. Dio perciò aveva promesso una grand'abbondanza nel sesto anno. Levit. XXV. 20. 21.: finalmente si ispirava così il distaccamento dalle cose temporali, e l'umanità verso i poveri contadini, e gli schiavi, e il minuto popolo.
23,14:Tre volte l'anno farete festa ec. Sono prescritte le tre feste principali, la Pasqua, la Pentecoste, e i Tabernacoli.
23,15:Non comparirai dinanzi a me con le mani vote. Sì portavano al tabernacolo le oblazioni, le vittime, le primizie, le decime.
23,16:La solennità della messa de' frutti primaticci. Questa è la Pentecoste, che veniva cinquanta giorni dopo la Pasqua; e in questa festa si offerivano al Signore i pani fatti della prima mietitura de' grani, e le primizie degli altri frutti raccolti dalla Pasqua in poi la ricognizione del supremo dominio di Dio.
23,17:Tre volte l'anno ec. Alle tre feste già rammemorate.
23,18:Non offerirai il sangue della mia vittima insieme col fermentato. Tutti gli Ebrei per questa vittima del Signore intendono l'agnello pasquale, il quale non potea immolarsi, se prima non si era tolto via tutto il pane tormentato. E il grasso della vittima solenne non resterà fino al mattino. Anche queste parole s'intendono da molti della vittima pasquale, della quale il solo sangue e il grasso era offerto al Signore; il resto era mangiato da' privati: vuole adunque Dio, che il grasso della vittima sia abbruciato in onore di lui con sollecitudine. Vedi Exod. XXXIV. 26.
23,19:Le primizie delle biade ec. Pare, che debbansi qui intendere le primìzie dell'orzo, che offerivasi per la Pasqua.
Non cuocermi l'agnello nel latte di sua madre. Vale a dire, non prenderai per vittima della Pasqua un agnello, che non abbia altra sostanza, che quella, che ei poppa dalla sua madre, e il quale cuocendosi per mangiarlo sarebbe cotto nel latte di sua madre. Secondo questa sposizione sarebbe proibita l'immolazione dell'agnello ancora lattante, e sarebbe questa un'eccezione alla legge, che permette di immolare gli animali dopo gli otto giorni della loro nascita. Exod. XXXI. 30., Levit. XXII. 27. Questa tralle molte sembra la più piana e letterale interpretazione; e i Padri hanno ravvisato in questa legge una profezia riguardante Gesù Cristo vero Agnello pasquale, il quale non dovea essere messo a morte da Erode, nè da' Giudei nella età ancor tenera, ma nella età più robusta. Cosi il Crisostomo, e S. Agostino.
23,20:Manderò il mio Angelo, il quale ec. Per quest' Angelo è inteso comunemente il Figliuolo di Dio non solo da molti Padri, ma anche da antichi Rabbini, i quali scrissero, che quest'Angelo era l'Angelo redentore, di cui si parla, Gen. XLVIII 16., e da Filone Ebreo e da quasi tutti gl'interpreti. Quest'Angelo del gran consiglio, il quale si dice via, verità, e vita delle anime, fu il condottiero, che Dio diede agli Ebrei nel loro pellegrinaggio vera la terra promessa, e lui tentarono gli Ebrei, come è detto, 1. Cor. x.9., come egli è la luce,e scorta di tutti quelli, i quali dal deserto di questo mondo camminano verso la patria beata;
23,21:Ed è in lui il mio nome. E in lui la mia potestà, la mia autorità, la mia stessa natura: imperocchè il padre è in Cristo, è Cristo è nel padre. Joan. X. 38.
23,26:Compierò il numero de' tuoi giorni. Ti darò gli anni di vita, che può durare il tuo temperamento, e non ti manderò la morte prima del tempo.
23,28:Mandando avanti i calabroni, ec. Che cosi avvenisse, vedasi, Jos. ult. 12. Così leggiamo, che altri popoli furono costretti ad abbandonare le loro terre, gli uni per l'infestazione delle ranocchie, gli altri pe' topi, altri per le mosche, o per altre meschine bestiuole. Dee anche osservarsi, che ne' paesi caldi certe specie di animali sono in maggior quantità, e più molesti.
23,29:Io non ti discaccerò davanti a te in un solo anno, ec. Considerata tutta l'estensione del paese promesso agli Ebrei, essi erano allora in piccol numero, e non avrebbero potuto abitarlo tutto, nè coltivarlo; onde le fiere, delle quali non è carestia in que' paesi, si sarebbero troppo moltiplicate, se Dio ne avesse scacciati subito gli antichi abitatori. Vedesi anche qui un tratto della bontà e all'azione di Dio verso il suo popolo.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap