Esodo - 18

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Jetlhro suocero di Mosè gli rimena la moglie coi figliuoli: e avendo udite le cose fatte da Dio, dopo aver lodato il Signore, e offerto a lui sacrifizio, dà a Mosè il buon consiglio di creare de' magistrati, che giudichino delle cause minori.

1Ma Jethro sacerdote di Madian, suocero di Mosè, avendo udite tutte le cose, che Dio aveva fatte a favor di Mosè, e d'Israele suo popolo, e come il Signore avea tratto Israele dall'Egitto:
2Prese Sephora moglie di Mosè, rimandata da lui a sua casa
3E i due suoi figliuoli, dei quali uno chiamavasi Gersam, perché il padre avea detto: Sono stato pellegrino in terra straniera;
4E l'altro (chiamavasi) Eliezer, perché il padre disse: Il Dio del padre mio fu il mio difensore, e liberommi dalla spada di Faraone.
5Venne adunque Jethro suocero di Mosè, e i suoi figliuoli, e la sua moglie a trovar Mosè nel deserto là, dove egli avea posto gli alloggiamenti presso al monte di Dio.
6E fece avvertire Mosè, e dirgli: Io Jethro tuo suocero vengo a trovarti colla tua moglie, e i tuoi due figliuoli con essa.
7E quegli andò incontro at suo suocero, e se gl'inchinò, e baciollo: e si salutarono scambievolmente con buone parole. E quando egli fu entrato nel padiglione,
8Raccontò Mosè al suocero tutto quello che il Signore avea fatto contro Faraone, e l'Egitto per amor d'Israele, e tutti i travagli sofferti da loro nel viaggio, e come il Signore gli avea salvati.
9E Jethro si rallegrò di tutto il bene, che il Signore avea fatto ad Israele, mentre l'avea liberato dal potere degli Egiziani,
10E disse: Benedetto il Signore, che vi ha liberati dalle mani degli Egiziani, e dalle mani di Faraone, e ha sottratto il suo popolo dal poter dell'Egitto.
11Adesso io ho conosciuto, che il Signore è grande sopra tutti gli dei: perocché quelli con superbia trattarono questi.
12Offerì adunque Jethro suocero di Mosè olocausti, ed ostie a Dio: e vennero Aronne, e i seniori tutti d'Israele a mangiare con lui dinanzi a Dio.
13E il dì seguente si assise Mosè per render ragione al popolo, il quale stava intorno a Mosè dal mattino fino alla sera.
14La qualcosa avendo osservato il suo suocero, vale a dire come egli accudiva a tutte le cose del popolo, disse: Che è quello, che tu fai col popolo? Perché tu solo a tribunale, e tutto il popolo sta aspettando dal mattino fino alla sera?
15Rispose a lui Mosé: Viene a me il popolo per udire la sentenza di Dio.
16E quando nasce loro qualche disputa, vengono a me, perché io ne sia giudice, e faccia loro conoscere i precetti di Dio, e le sue leggi.
17Ma quegli: Tu (disse) non fai bene:
18Tu consumi con inutile fatica te, e questo popolo, che è teco: la cosa è sopra le tue forze, non puoi reggervi da te solo.
19Ma ascolta le mie parole, e i miei consigli, e Dio sarà teco. Sii tu mediatore del popolo nelle cose, che riguardano Dio per riferir le preci, che a lui son fatte:
20E per insegnare al popolo le cerimonie, e i riti del culto, e la strada, che debbon battere, e quello che debbon fare.
21Ma scegli da tutta la moltitudine uomini di polso, e timorati di Dio, e amanti della verità, e nemici dell'avarizia, e di questi crea de' tribuni, e de' centurioni, e de' capi di cinquanta, e di dieci uomini,
22I quali rendano ragione al popolo assiduamente; e le cause più gravi riferiscano a te, e sol le minori decidano: onde tu sii sollevato, dividendo il peso con altri.
23Se così farai, potrai eseguire i comandi di Dio, e tener mano all'esecuzione di sue leggi: e tutta questa gente se ne tornerà in pace a' suoi posti.
24Ciò udito, Mosè fece tutto quello che quegli avea suggerito.
25E avendo eletti uomini valorosi di tutto Israele, li costituì principi del popolo, tribuni, e centurioni, e capi di cinquanta, e di dieci uomini.
26I quali amministravano giustizia al popolo in ogni tempo: e le cause più gravi le riferivano a lui, distrigando solo le più facili.
27E accomiatò il suo suocero, il quale si partì, e tornò al suo paese.
Note:

18,1:Ma Jethro... avendo udite tutte le cose, ec. L'arrivo di Jethro, come rilevasi dal Denteronomio, cap. 1. 6. 7. 8. 15., non dee essere stato, se non verso la fine del primo anno dell'uscita dall'Egitto, ed egli trovò Mosè non a Raphidim, ma presso all'Horeb, e al Sinai, come dicesi qui, vers. 5.; onde questo racconto e messo qui per anticipazione, e forse, come alcuni credono, per far vedere, che la famiglia di Jethro era esente dalla maledizione degli Amaleciti, quantunque i Madianiti fossero quasi uno stesso popolo con quelli. Dal capo III. vers. 1. apparisce, che Jethro abitava non molto lungi dal Sina.

18,2:Prese Sephora. Ella dovea essere tornata a esse del padre suo, allorché, dovendo andare Mosè nell'Egitto ad eseguire gli ordini del Signore, di buona voglia si contentò di separarsi dal marito per esser fuori de' pericoli, e per lo stesso fine menò seco i figliuoli. S. Epifanio afferma, che Mosè osservò continenza da quel tempo, in cui Dio si manifestò a lui, e lo innalzò al ministero di profeta.

18,11:Perocchè quelli con superbia trattaron questi. Perché gli Egiziani esercitarono un domino superbo, e tirannico contro gli Ebrei. Questo grande avvenimento mi fa sempre più conoscere, che il vero Dio, il Dio degli Ebrei sorpassa infinitamente tutti gli altri dei delle Genti.

18,12:Offerì adunque Jethro ec. l'Ebreo prese degli olocausti, e delle vittime pel Signore; vale a dire ricevè da Mosè delle vittime, le quali egli offerse al vero Dio, di cui era sacerdote, come altrove si è detto. Ma posto, che fosse già stato eretto il tabernacolo, e istituito il sacerdozio Levitico, potea egli far le funzioni di sacerdote? Rispondono alcuni, che non essendo egli della stirpe d'Abramo non era soggetto alla legge, la quale al solo Aronne dava il diritto di offerir sacrifizj.
A mangiar con lui dinanzi a Dio. Vuol dire, che fecero un banchetto delle carni dell'ostie sacrificate; banchetto sacro, il quale perciò dicesi fatto dinanzi a Dio, o sia in onore di Dio. Vedi S. Agost. quaest. 60.

18,15:Per udire la sentenza di Dio. Per udire la sentenza, ch'io da sopra ciascun affare secondo la legge di Dio, della quale io sono Interprete.

18,23:Tutta questa gente se ne tornerà ec. Non avrà questa gente da starti qui attorno, dal mattino alla sera (vers. 14.); ma se ne staranno ne' luoghi loro assegnati, dove avranno chi termini brevemente tutte le piccole loro dispute.

18,24:Ciò udito Mosè fece ec. La sapienza e l'umiltà di Mosè spicca in questo fatto grandiosamente: egli ascolta il consiglio d'un uomo inferiore a se per tanti titoli, e conosentendo, che questi gli suggeriva il meglio, mette tosto in esecuzione i suoi suggerimenti.

18,25:Li costituì principi del popolo. L'Ebreo: li costituì principi del popolo, gli uni capi di mille, altri di cento, altri di cinquanta, altri di dieci uomini. Ed ecco tralle varie sposizioni di questa divisione fatta da Mosè, la sposizione, che sembrami più verisimile. Tutto il popolo era diviso nelle sue tribù; le tribù nelle grandi famiglie, dalle quali si diramavano tutte le case particolari, ciascheduna di questo grandi famiglie avea un capo chiamato principe di mille, qualunque fosse stato il numero delle persone, che entravano in quella famiglia: e questo principe di mille avea sotto di se degli uffiziali chiamati principi, ovvero capi di cento, di cinquanta, di dieci, a proporzione del numero delle case particolari, e delle persone, che da essi dipendevano, senza però, che anche questi nomi di principe di cento, principe di cinquanta, ec. debbano prendersi il rigore. Tutti questi uniti al primo capo detto di mille giudicavano tutto le piccole cause, che eran portate davanti ad essi, riserbando le più gravi a Mosè.

Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap