VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
9,1:Chi darà acqua alla mia testa, ec. Il Profeta con tali espressioni dettate dall'ardente carità verso il suo popolo dimostrando l'acerbità de' mali, che vede imminenti, procura d'ispirare negli altri un salutare terrore, affinchè se non tutti, almeno una parte de' suoi fratelli prevenga colla penitenza il gastigo. Gli uccisi della figlia del popol mio: vale a dire quelli, che saranno messi a morte dai Caldei.
9,2:Chi mi darà nella solitudine ec. Ma i mali di pena, che caderanno sopra gli Ebrei, assai meno affliggono il Profeta, che i mali spirituali, le scelleraggini senza numero, che si commettono nella città di Gerusalemme. Vorrebbe egli perciò poter fuggire in un deserto, ed ivi viver solo con Dio per non vedere quello, che egli senza estremo cordoglio e orrore veder non può.
9,3:Qual arco di menzogna, ec. Queste menzogne sono le bestemmie, ch'ei vomitano contro Dio negando la sua provvidenza, dicendo ch'ei non ha cura del popol suo ec. Così s. Girolamo.
9,6:Tu abiti in mezzo agl'inganni. Tu, o mio Profeta, vivi con uomini ingannatori, che hanno il miele sulla lingua, il fiele nel cuore,
9,16:E manderò dietro ad essi la spada ec. Fuggano nell'Egitto, fuggano nell'Arabia ec., in qualunque luogo anderà dietro ad essi la vendicatrice ira mia, e per tutto troveranno sciagure e morte. Vedi XLIX. 27.
9,17:Chiamate delle piagnone, ec. Cercate di quelle donne, che vanno a' funerali de' morti col seno scoperto, coi capelli scarmigliati, con tutti i segni di mestizia e di duolo, e cantano lugubri e triste canzoni: chiamatele ad aiutarvi a piangere e deplorare le orrende calamità di Gerusalemme, alle quali non son sufficienti le vostre lagrime.
9,21:La morte è salita per le nostre finestre. La morte qual ladro è entrata nelle nostre case non per le porte, ma per le finestre: così i Caldei scalate le mura sono entrati in Gerusalemme per saccheggiare e uccidere. Osservano i Padri, che queste parole in senso morale si applicano molto bene alla morte dell'anima, cioè al peccato, che entra pei sensi a devastare ogni bene di essa, a piagarla e ucciderla. Vedi Teodoreto e Origene serm. 3. in cant.
9,23:Non si glorii il saggio di sua sapienza. Vale a dire colui, che saggio si crede e prudente, non si fidi e non faccia pompa di sua pretesa sapienza. Perocchè saggio veramente non è, se non l'umile, che nulla si arroga, nulla attribuisce a se stesso, conosce come tutto l'umano sapere è un niente, che tutto quello, che l'uomo ha o può avere di bene, dee venire da Dio, in cui solo con sapienza si gloria chiunque si gloria, come dice l'Apostolo: vedi I. Cor. I. 31. dove si riferiscono queste parole, e quello, che ivi si è detto. Vedi anche Isai. XXIX. 14. Pelle stesse ragioni è stoltezza il vantarsi della robustezza del corpo o delle ricchezze, mentre e la prima è si fragile, e queste sono transitorie e non possono fare l'uomo veramente felice. La vera gloria e la vera felicità dell'uomo sta nel conoscere Dio per quello, che egli è riguardo a se stesso e riguardo a noi: egli in se stesso è tutto il bene, e riguardo a noi egli è tutto il nostro bene e pel tempo e per l'eternità. Ma tornando alle parole del Profeta, ottimamente notò s. Agostino, che quel primo vizio, da cui fu vinto l'uomo, è l'ultimo a vincersi dall'uomo. Perocchè quando egli avrà superati tutti gli altri peccati, resta il perico lo, che l'anima, la quale di nessuna cosa è consapevole a se stessa, in se si glorii piuttosto, che in Dio. Sent. 129.
9,25-26:Visiterò tutti i circoncisi, l'Egitto, e Giuda, ed Edom, ec. Gli Ebrei facevano grandissimo caso della circoncisione, segno sacro, con cui Dio volle distinto da tutti gli altri il suo popolo. Ma Dio avea detto più volte, che questa circoncisione del corpo era simbolo della circoncisione spirituale, della mortificazione e spogliamento dei vizi e de' peccati, e che la prima circoncisione era valutata per un niente dinanzi a lui senza la seconda. Ripete la stessa verità adesso dicendo, che egli punirà pei loro peccati i circoncisi e gl'incirconcisi: punirà l'Egitto incirconciso, punirà Giuda circonciso; punirà gl'Idumei, gli Ammoniti, i Moabiti e tutti quelli, che portano i capelli tagliati a guisa di corona, vale a dire gli Arabi Sceniti, cioè abitanti sotto le tende. Dice adunque Dio, ch'ei non risparmierà l'Ebreo peccatore perch'ei sia circonciso, come non risparmierà l'Idumeo, il Moabita ec., che meritano castigo pelle loro iniquità. Anzi più severo castigo toccherà all'Ebreo, perchè egli alle altre scelleraggini sue aggiunge l'ipocrisia professando nella circoncisione una legge santa, ed essendo ascritto per mezzo di questo segno tra' figliuoli di Dio, e vivendo come gli Idumei e i Moabiti e gli altri Gentili, ed essendo perciò incirconciso di cuore quando le altre nazioni sono incirconcise nel corpo, e quali sono al di fuori, tali professano di essere anche al di dentro e nell'anima.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap