VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
23,2:Ai pastori, che pascono il mio popolo. Per questi pastori sembra. che debbano qui intendersi principalmente i sacerdoti, de' quali dice, ch'ei pascono, cioè governano il popolo, perchè ad essi si apparteneva di pascerlo, benchè o nol pascessero o lo pascessero molto male, come dice il Profeta; per la qual cosa ancora soggiunge, che siccome essi non ebbero il pensiero di visitare questo gregge, avrà egli il pensiero di visitare, cioè di punire la crudele loro negligenza e la malvagità del loro operare.
23,3-4:Ed io raunerò gli avanzi ec. Questi avanzi del gregge di Dio tolti al governo de' cattivi pastori sono il nuovo popolo formato e riunito da Cristo, del qual popolo gli Ebrei ricondotti a Gerusalemme sono figura: di questo popolo i pastori sono gli Apostoli, i quali da tutte parti nell'unico ovile adunarono e i Giudei e i Gentili nella nuova Chiesa; e questa dai Giudei ebbe cominciamento, i quali erano già in possesso del culto del vero Dio, ed a' quali il Messia era stato promesso e mandato principalmente, onde di essi può dirsi, ch'ei tornavano alle loro possessioni coll'entrare a parte de' beni della Chiesa. Delle pecorelle del nuovo ovile si dice, che elle non saran più in paure o timori, perchè elle sono e saranno sempre sotto la custodia e sotto la protezione del Principe de' pastori, il quale le ama teneramente, e per esse diede la vita, carità, che sarà imitata da quei, i quali sotto di lui avranno dello stesso gregge a cura: e di più si dice ancora che del loro numero non mancherà veruno, le quali parole ci rircordano quello, che il buon pastore già disse al celeste suo Padre: Di quelli, che tu desti a me, non ne ho perduto veruno, Joan. XVIII. 9. Perocchè a Cristo andarono e alla Chiesa tutti quelli, che dal Padre furon chiamati, ed ebber salute da lui tutti quelli, che alla salute pervennero.
23,5-6:Susciterò a Davidde un Germe giusto: e regnerà come re, ec. Se le precedenti parole del Profeta possono in qualche maniera aver relazione all'antico popolo, come si è detto, qui poi il velo è tolto affatto. Iddio dice, che egli una volta darà a Davidde un germe, o (per parlare strettamente coll'Ebreo) un tallo, il quale dalla sua quasi morta radice crescerà in grand'albero, che non solo ristorerà la gloria della casa di David, ma l'accrescerà e la estenderà senza fine. Questo Germe è Germe giusto, perchè egli è principio e fonte di ogni giustizia, ed ei regnerà, lo che certamente nissuno dei posteri di Davidde dopo la cattività ebbe in sorte, e governerà il suo popolo con saviezza, rendendo a' buoni il bene, a' cattivi il castigo, e il suo nome sarà il Giusto Dio nostro. Ecco adunque, come quel Figliuolo di Davidde secondo la carne, quel Germe, che da vergine terra spunterà un giorno, quando la casa di David sarà nella umiliazione, questo Germe sarà insieme vero Dio e nostro giustificatore e nostra salute, salute di Giuda e dello spirituale Israele, il quale in somma pace viverà sotto questo re, che è principe della pace (Isai. IX. 6.), ed è nostra pace, come dice l'Apostolo, Ephes. II. 14.
23,8:Vive il Signore ... ed ha condotto il seme della casa d'Israele dalla terra di Settentrione. Vive il nostro Salvatore Dio Gesù Cristo, il quale dalla cattività del peccato e del demonio ha liberato Israele, e da tutte le parti del mondo lo ha condotto nella terra di luce e di pace, che è la spirituale Gerusalemme, cioè la Chiesa Cristiana. Questa liberazione, che sarà opera del Figliuolo di David, è tanto grande e insigne e ammirabile, che a paragone di essa, ella è poca cosa l'antica liberazione del popolo dal tirannico giogo di Faraone, onde questa appena più si rammenterà, se non in quanto di questa seconda ella fu una tal qual figura.
23,9:Quanto ai profeti: Il mio cuore è spezzato ec. Quanto a' falsi profeti io mi consumo di afflizione, e il cuor mi si spezza, e tremano le mia ossa, quasi io fossi ebro di vino, considerando la maestà del Signore offeso da loro, e la santità delle sue parole, delle quali costoro si fanno beffe.
23,10:Piena è la terra ec. A' falsi profeti, che adulavano il popolo colle menzogne, imputa giustamente il Profeta i disordini regnanti nel popolo, e i castighi co' quali Dio lo punisce, e particolarmente la siccità, per cui dice, che era in lutto la terra. Il corso della vita di questi profeti è cattivo, e sono forti pel male, e non per fare il bene.
23,11-12:Sono immondi: e nella casa mia ec. E profeti e sacerdoti sono corrotti, e pieni d'iniquità, e nella mia casa gli ho io veduti portare i loro idoli, le loro abominazioni, le loro oscenità. Per questo precipiteranno in orrende calamità, come avviene a un uomo, che al buio cammina per una strada lubrica, dove non può fermare il suo passo.
23,13-14:Come io vidi nei profeti di Samaria l'insensatagqine: ec. Siccome i profeti delle dieci tribù io li vidi adorare i dei di pietra e di legno, argomento visibile di loro stoltezza; così i profeti di Giuda io vidi imitare gli stessi adulteri, cioè idolatri di Samaria, e di più li vidi battere la via della menzogna, dicendosi mandati da Dio, quando Dio ad essi non avea mai parlato, e li vidi far cuore a' cattivi, perchè a dispetto di tutte le minacce del Signore non si convertissero. Sono adunque senza paragone più rei questi, che i profeti di Samaria, che non parlavano se non a nome di Baal, e non abusavano del nome mio per dar credito alle menzogne, e per rendere il popolo più perverso. Io perciò odio questi profeti di Gerusalemme e i suoi abitatori non men di quel ch'io odiassi i cittadini di Sodoma e di Gomorra, e con simil castigo punirò questa corrotta città.
23,18:Chi assistè al consiglio del Signore? Chi di questi profeti ebbe mai comunicazione con Dio e assistè a' suoi segreti consigli?
23,22:Se fossero intervenuti ec. Se questi fossero miei profeti, se avesser comunicazione con me, se ad essi io aves si confidate le mie parole, essi non sarebbono cattivi ed empi, come sono; ed io prima di servirmi di loro gli avrei convertiti, e ridotti a vita migliore, affinchè il mio popolo non avesse dinanzi agli occhi lo scandalo di vedere disonorato colla immondezza della vita e colla empietà delle massime un tal ministero.
23,23:Credi tu, ch' io sia Dio da vicino, ...... e non Dio da lontano? Io non solo veggo le cose presenti, ma tutte ancor le passate, e tutte ancor le future ab eterno vidi e conobbi; e di più a tutte le cose io sono vicino, io sonopresente colla mia providenza, colla mia potenza ed anche colla mia immensità.
23,25:Ho sognato. Ho avuto un sogno profetico.
23,26-27:E fino a quando avranno ciò in cuore ec. Fino a quando continueranno ad amare e ad esercitare questo brutto mestiere questi profeti di menzogna, che spacciano le seduzioni del corrotto lor cuore? Essi non ad altro pensano, che a distruggere nel mio popolo la pietà, la religione colle loro imposture, come i profeti di Samaria fecer dimenticare del nome mio le dieci tribù per andar dietro a Baal: di questi sono degni figliuoli i profeti di Gerusalemme, i quali co' loro sogni alienano il popolo da me.
23,28-29:Il Profeta, che sogna, racconti il sogno: ec. Il sogno, che costoro dicono di aver avuto, lo mettan fuora e dicano: io ho sognato; ma non dicano: il Signore ha detto. Quelli poi, che hanno avuta qualche rivelazione da me, come parola mia, espongano con verità la parola, che hanno udita. Che ha che fare la menzogna de' falsi profeti colla verità e schiettezza dei veri? Come mai col puro grano vuol confondersi la vile leggera paglia? La paglia non nutrisce, e la falsa profezia non edifica, ma distrugge. La mia parola è fuoco, che purifica, è martello, che rompe la durezza di ogni pietra. Hann'eglino nulla di simile i discorsi de' falsi profeti?
23,30-32:Eccomi ai profeti ... i quali rubano le mie parole ec. Sono notate tre specie di falsi profeti; primo, di quelli, che prendono alcune sentenze de' veri profeti e colle loro menzogne le mescolano e le adulterano; secondo, di quelli, che di proprio cervello si formano il proprio loro linguaggio, e con estremo ardimento parlano come da parte di Dio; terzo, di quegli i quali per tanti oracoli vendono i loro sogni, e colle bugie e cogli inventati miracoli gabbano la turba ignorante. Sono da notar si quelle parole: i quali si formano il proprio linguaggio: perocchè il vero profeta non ferma egli il suo linguaggio, perchè non parla e non dice se non quello, che Dio gli mette in bocca: donde avviene, che il falso profeta adula, lusinga colle dolci e buone parole i peccatori; ma non il vero, che non cerca di piacere, ma di esser utile al popolo.
23,33-35:Se adunque ti interrogherà questo popolo ....e dirà: Qual è il peso del Signore? ec. Le profezie, nelle quali annunziavansi i castighi di Dio contro i prevaricatori, sono ordinariamente chiamnte peso, che altrove si è tradotto annunzio grave; ma qui conviene ritener la stessa parola affin d'intendere la risposta, che Dio ordina a Geremia di dare a chi burlandosi delle continue minacce, che egli faceva a tutti, e della intimazione de' futuri castighi, gli domandava per ischerno: qual è il peso del Signore, che tu hai oggi da predire? A questi empi schernitori (dice Dio) tu risponderai: peso, e peso grande, siete voi, peso insoffribile, e per questo il Signore dice, che vi rigetterà lungi da sè, e vi caccerà nel paese de' Caldei. Così Dio ritorce contro di essi le empie loro derisioni, e aggiunge, che egli visiterà nell'ira sua tutti quelli, che in tal guisa si fanno beffe di sua parola, e li castigherà severamente, e allora tutti impareranno a rispettare la profezia e il profeta del Signore, e non di ranno più peso del Signore, ovvero, qual è il peso del Signore? Ma con umiltà e timore domanderanno: che è quello che ha risposto o detto il Signore?
23,36:Non si nominerà più il peso del Signore: ec. Sia tolta di mezzo questa parola peso, perocchè a chi la userà ella diverrà peso e flagello grave, per aver voi cangiata la parola di Dio vivo, del Signore degli eserciti, in argomento di riso e di burla.
23,37:Tu dirai al profeta: ec. Quando tu vorrai interrogare il mio profeta, tu gli dirai con rispetto: che ha risposto, ovvero, che ha detto il Signore?
23,39:Io vi piglierò, e vi porterò, ec. Se voi continuerete a ridere e scherzare con questa parola peso del Signore, io vi prenderò e vi porterò qual peso odioso lontano da me, e vi abbandonerò voi e la vostra citta in braccio alle più orrende sciagure; abbandonerò questa città data da me a' padri vostri per essere la città regina di un bellissimo regno, e voi resterete nell'obbrobrio e nella ignominia per sempre. Dio fa qui intendere quanto gran male sieno le derisioni delle cose sante, e particolarmente della sua divina parola, la quale dee ascoltarsi con profonda umiltà e venerazione da ogni uomo, e amarsi e aversi cara anche quando condannando i nostri vizi e le nostre prevaricazioni, ci umilia, e quando colla minaccia de' severi giudizi di Dio ci intimidisce affin di ritrarci dal male.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap