VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
25,1:L'anno quarto d'Joakim ....che è l'anno primo di Nubuchodonosor. L'anno primo di Nabuchodonosor è l'anno, in cui egli fu associato dal padre suo Nabopo lassar all'imperio, tre anni prima della morte di questo, e questo anno primo di Nabuchodonosor è l'anno del mondo 3398, ed è il quarto del regno di Joakim. In quest'anno Nabuchodonosor prese Gerusalemme e una gran parte dei vasi del tempio, e menò via gran numero di prigionieri, e molti anche primari signori e principi della casa reale: di questo numero furon Daniele, Anania, Misael, Azaria; ma Joakim fu lasciato sul trono dal vincitore a condizioni molto gravose. Geremia adunque sul principio dell'anno, in cui Nabuchodonosor cominciò a regnare, ebbe ordine da Dio di predire i mali, che questo re dovea fare a Gerusalemme.
25,3:Levandomi la notte. Levandomi innanzi giorno, togliendomi al riposo per amor del vostro bene.
25,4:Tutti i suoi servi, ec. Joel, Habacuc,Sophonia, Holda ec.
25,9:Nabuchodonosor... mio servo. Destinato da me esecutore dei decreti di mia giustizia; flagello, ond'io mi servirò a punire gli Ebrei e i vicini popoli.
25,10:Le canzoni intorno alle macine. Macinavansi allora i grani con mulini a mano, e questa occupazione era per lo più delle donne schiave, le quali si sollevavano dal tedio di quel faticoso lavoro col canto. Vedi Matth. XXIV. 41.
E il lume di lampana. Vuol forse significare non tanto le lampane che si accendono per le case la sera, quanto le illuminazioni notturne, che facevansi in certi giorni di letizia, illuminazioni, che doveano fare un superbo spettacolo attesa la situazione della città posta sopra tante colline.
25,11:Per settanta anni. I Giudei e le vicine nazioni saranno soggette a Nabuchodonosor e a' suoi successori, Evilmerodach e Baltazar, per settanta anni, e allora il Signore farà vendetta de' Caldei per mano di Ciro, e i Giudei e quelle genti otterranno la loro libertà.
25,13-14:Contro tutte le genti: perchè hanno servito a coloro ec. Gl'Idumei, gli Ammoniti, i Moabiti ec. si erano uniti co' Caldei nella guerra mossa da questi a Sedecia, il quale avea fatta con essi alleanza. Vedi s. Girolamo. Questa perfidia dice Dio che sarà punita per mano degli stessi Caldei, che vinceranno e meneranno in ischiavitù quelle genti, conciossiachè elle avrebbon potuto star neutrali, sendo nazioni possenti, e se hanno fatto guerra agli Ebrei, non lo han fatto per necessità, ma per cattivo animo contro di essi.
25,15:Prendi dalla mia mano questo calice ... e danne a bere a tutte le genti, ec. Dio porge in visione al Profeta questo calice pieno non di vino, ma d'ira e di furore; e in visione mostra al Profeta le varie genti, che beranno a questo calice, le quali egli qui nomina: ed è da osservare, che queste profezie notificate a tutti in Gerusalemme, alla qual città dovea concorrere di continuo molta gente di tutti i vicini popoli, con facilità venivano a divulgarsi per ogni parte; onde con ragione si dice qui, che la missione e le predizioni di Geremia si estendono anche a queste nazioni; tale è il senso di queste parole: alle quali io ti manderò.
25,18:Onde fosse per me ridotta la terra in solitudine ec. Affinchè io predicessi come la terra sarà ridotta in solitudine ec. Si dice, che il Profeta fa quello, che annunzia dover seguire.
Com'ella è in quest'oggi. Com'ella principia ad essere oggi giorno, quando Nabuchodonosor comincerà a menar via il fiore de' cittadini di Gerusalemme, e i vasi del tempio ec. Vedi qui innanzi vers. I.
25,19:A Faraone re dell'Egitto, ec. Vedi Ezech. XXVII. I. 16. 17.
25,20:E a tutti in generale. Credo, che queste parole delblbano riferirsi al versetto precedente, e che con esse voglia il Profeta significare come le minacce contro l'Egitto avranno effetto non solo contro gli Egiziani propriamente detti, ma anche contro tutti quelli di qualunque nazione, che si troveranno nell'Egitto, quando Nabuchodonosor invaderà quel regno, e con questo accenna gli Ebrei, che aveano voluto rifugiarsi colà, benchè Dio nol volesse, cap. XXIV. 8. A tutti i re della terra di Hus. La terra di Hus,patria di Giobbe nell'Arabia deserta. Agli avanzi di Azoto: quelli di Azoto erano stati molto maltrattati da Sennacherib (Isai. XX. I.), e da Faraone Nechao, 4. Reg. XXIII. 29.
25,22:E ai re delle isole, ec. S. Girolamo dice, ch'ei si fece padrone di Cipro, di Rodi, e delle Cicladi nel Mediterraneo. Egli avea un' armata navale in questo mare, come vedesi Ezech. XXX. 9.
25,23:E a Dedan, e a Thema, e a Buz. Popoli dell'Arabia deserta all'oriente della Giudea. In generale gli Arabi si tosavano i capelli a guisa di corona.
25,25:I re di Zambri ... i re di Elam. Zambri, secondo S. Girolamo, è paese della Persia, ed Elam è il paese, dov'era la famosa Elimaide, la Media.
25,26:E il re di Sesac ne berà dopo di essi. Il re di Sesac è certamente il re di Babilonia. S. Girolamo e gli antichi Rabbini affermano, che il nome di Babel è qui occultato mediante un cambiamento delle lettere dell'alfabeto, cambiamento noto e usato tragli Ebrei, ch'ei chiamavano Atlbasch, e consisteva nel mutare con ordine retro grado le prime lettere dell'alfabeto nelle ultime; così qui è mutato il Beth, seconda lettera iniziale, nella seconda finale Schin, e Caph undecima iniziale è mutata in Lamed undecima finale. S. Girolamo dice, che il Profeta usò questa cifra per prudenza, affin di non esacerbare i Caldei, che stavan per assediare Gerusalemme. So, che lo Scaligero, e altri dietro a lui, hanno voluto, che Sesac sia una divinità di Babilonia, e ci metton fuora una prodigiosa moltitudine di testi, e di autori profani sopra le feste sacre dette Sacree, cioè (com'ei dicono) Sesacee, che facevansi a Babilonia. Io per me credo, che in cosa riguardante gli Ebrei e i loro costumi sia giusto di credere agli antichi Rablbini, e a s. Girolamo piuttosto, che ad autori recenti, per quanto sieno dotti e di vasta erudizione.
25,27:Bevete, e ubbriacatevi ec. Questa ebbrezza significa la perturbazione, la stupidità, la disperazione, che accompagnano le grandi sciagure, nelle quali si troveranno in volte queste nazioni punite da Dio severamente pelle loro enormità.
25,29:Comincerò ad affliggere la città, che porta il mio nome, ec. Io comincerò la vendetta contro i peccatori della mia propria casa, della città, che porta il nome di città del Signore. Sarebb'egli giusto, che io lasciassi im punite le scelleraggini degli stranieri?
25,30:Contro il luogo della sua gloria. Questo luogo è Gerusalemme, ovvero il tempio istesso, in cui Dio avea dati tanti segni di sua possanza e di sua bontà verso gli Ebrei. Si canterà ....canzone simile a quella di coloro, che pigian le uve. La vendetta del Signore è paragonata sovente nelle Scritture alla vendemmia. Vedi Ps. LXXX. 13. Apocal. XIV. 18. 19. I vendemmiatori qui sono i Caldei, la vigna da vendemmiare è il popolo Ebreo, la canzone, che suol cantarsi da que', che vendemmiano, dinota le grida de' soldati Caldei, che si eccitano l'un l'altro a predare e uccidere.
Contro gli abitatori tutti della terra. Gli abitatori della terra di Giuda.
25,31:Disputa la sua causa contro ogni uomo. Dio con ammirabil bontà si soggetta al giudizio degli uomini, affinchè veggano e decidano se ne' castighi, ond'egli affligge la terra, sia giustificato il suo procedere, e se la pena sia non solo non eccedente, riguardo alla moltitudine dell'iniquità, ma anche inferiore. Vedi Isai. 1. 18. XLIII. 44.
25,32:L'afflizione passerà d'un popolo all'altro. Nabuchodonosor si getterà sopra Gerusalemme, indi sopra Tiro e Sidone; di li si volgerà contro la Siria e Damasco, indi contro l'Arabia, Moab, Ammon, l'Idumea, l'Egitto ec. Egli è come uno di que' turbini rovinosi, che in lontan paese formati vanno e desolare questa e quella provincia.
25,34:Alzate le urla, o pastori. Parla ai regi, al capi delle repubbliche, e a tutti quelli, che governano i popoli, ai quali dice, che sono finiti i giorni di lor potestà, finito il tempo di regnare, e come vasi di gran pregio, ma fra gili, caderanno per terra e saranno stritolati.
25,37:E le campagne di pace son taciturne ec. Nelle campagne, prima fertili e ridenti e piene di coltivatori, regna un tristo silenzio e una total solitudine, perchè vi si è fatta sentir l'ira e il furore di Dio.
25,38:Egli qual lione ha abbandonato il luogo, ec. Quel tempio, in cui egli avea suo trono, quel tempio, che egli qual lione forte e possente custodiva gelosamente, lo ha egli abbandonato. Inperocchè avrebbon forse i Caldei ardimento di accostarvisi, se egli non lo avesse lasciato? Dall' ira detta colomba, e dall'ira furibonda del Signore. Mi attengo alla opinione di s. Girolamo, il quale per la colomba intese lo stesso Nabuchodonosor, sia che (come dicono alcuni) nelle loro insegne militari i Caldei avessero una colomba, come i Romani e i Persiani ebbero un'aquila; sia per qualche altra ragione, che noi non sappiamo. E non è da disprezzarsi il sentimento di s. Gregorio, il quale credette, che Dio stesso sia qui paragonato alla colomba per la sua somma clemenza, come è paragonato ad un lione per la sua infinita possanza.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap