VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
22,1:Alla casa del re di Giuda. Comunemente per questo re è inteso Joakim messo sul trono dal re d'Egitto in luogo di Joachaz, o sia Sellum suo fratello condotto in Egitto. Vedi IV. Reg. XXIII.
22,6:O Galaad, tu a me sei stata la testa del Libano. Sembra indubitato, che qui il nome di Galaad sia posto per significare la casa e la stirpe dei re di Giuda: s. Girolamo, e dietro a lui molti Interpreti, dicono, che il monte di Galaad è quasi la testa e il principio del Libano: posto ciò il senso sarà questo. Il Profeta parlando alla reggia dei re di Giuda, che era sul monte Sion, dice: o casa reale, che per la tua grandezza e situazione se'il capo di Gerusalemme, come Galaad lo è del Libano, io giuro, che tu sarai distrutta e abbandonata. Il paese di Galaad era ricco di varie stimabilissime produzioni, e il Libano è posto talora per antonomasia, per dinotare un paese deliziosissimo e fertilissimo. Vedi Psal. LXXI. 16. Cant. IV. 14. Gen. XXXVII. 25. Come le disabitate citta. Ho aggiunto la particella di similitudine, che sembra dover si qui sottintendere secondo il genio della lingua Ebrea. E alludesi alle distrutte famose città di Sodoma e Gomorra.
22,7:Santificherò l'uomo uccisore, e le armi sue. Santificare, anche in altri luoghi simili presso Isaia, e in questo stesso libro (VI. 4.), significa la destinazione fatta da Dio di un potentato per eseguire la sua volontà a' danni o in favore del popol suo. Così santificato dicesi in questo luogo Nabuchodonosor, perchè eseguisce la sentenza di Dio contro Gerusalemme. Vedi s. Girolamo.
E troncheranno gli eletti tuoi cedri. Le case reali, e le case dei grandi di Gerusalemme, e gli stessi principi, e tutta la nobiltà. Continua la metafora del Libano famoso pe' suoi altissimi cedri.
22,10:Non piangete il morto. Non piangete il buon re Giosia ucciso a Mageddo dal re d'Egitto: piangete Sellum, o sia Joachaz sbalzato dal suo trono dallo stesso re, e condotto in Egitto, donde mai più tornerà. Vedi IV. Reg. XXIII. 33. 43.
22,13:Guai a colui, che edifica ec. Parla di Joakim messo dal re d'Egitto sul trono in vece di Sellum. Questi dice il Profeta che avea l'ambizione di fabbricare, e fabbricava sull'ingiustizie, facendo lavorare il suo prossimo senza pagarlo, e senza dargli la dovuta mercede.
22,14:Le quali fa dipingere col minio. Col minio venuto da Sinope città del Ponto. Vedi Plin. XXXV. 6.
22,15:Forse che tu regnerai, ec. Sarai tu stabile sul tuo trono, perchè ti paragoni a tuo padre, cedro altissimo, e principe incorruttibile, e sommamente glorioso non pel fasto e per la vana ambizione, ma per tutte le doti di ottimo re? Egli ebbe abbondanza di tutti i beni terreni, perchè nella sua felicità conservò la giustizia, e fu padre de' poveri.
22,16:Con suo gran pro. Avendo Dio rimunerato il buon cuore e la sua rettitudine con le sue benedizioni.
22,18:Non lo piangeranno, dicendo: Infelice fratello, ec. I principi e parenti lella sua casa non piangeranno lui, non piangeranno la consorte di lui dicendo: Ah fratello infelice, ah sorella infelice!
22,19:Avrà sepoltura simile a quella dell'asino. Sarà gettato alla campagna a marcire ed essere pasto degli uccelli e delle bestie carnivore. Vedi cap. XXXVI. 30.
22,20:Sali sul Libano, ec. Sono parole di Dio a Gerusalemme, cui egli esorta ad andare a piangere sul Libano e in Basan la perdita de' suoi amatori, col qual nome intende gli Egiziani, e i popoli della Fenicia e dell'Arabia, co' quali ella avea contratta alleanza per difendersi da Nabuchodonosor; ma questi alleati atterriti e conquisi dalle forze di questo monarca sono come se più non fossero riguardo al soccorso, che ella ne aspettava.
22,22:Si pasceranno di vento. I tuoi pastori, cioè i tuoi principi, i magistrati, i sacerdoti, i maestri della Sinagoga, si pasceranno di vane speranze.
22,23:Tu, che siedi sul Libano, e fai tuo nido sui cedri, ec. Paragona questa città superba per la sua magnificenza e grandezza, la paragona (dico) a un uccello di alto volo, che va a far il suo nido sulle cime degli altissimi cedri.
22,24:Se Jeconia figliuolo di Joakim ec. Jeconia, ovvero Chenia, succedette al padre nel regno, e non fu niente migliore nè più saggio del padre, di cui avea veduto il pessimo fine. Iddio dice, che quando Jeconia fosse stato tanto congiunto a lui, quanto lo è l'anello, che uno porta nel dito della sua destra, sel trarrebbe dal dito, e lo getterebbe lungi da se per le sue empietà. L'anello delle persone di gran condizione, oltre l'esser prezioso per se stesso, lo era ancora perchè serviva di sigillo a tutti gli atti pubblici e privati.
22,26:E la madre tua. Ella chiamavasi Nohesta. Vedi IV. Reg. XXIV. 8. 12. 15.
22,28-29:E egli quest'uomo, Jeconia, un vaso di terra spezzato? ec. No certamente, Jeconia non è un vaso rotto, Jeconia non è un uomo della infima plebe da essere negletto e rigettato da ognuno. Egli è un re, di antica nobilissima prosapia, signore di un popolo illustre e grande; ma egli è un re peccatore ed empio, e perciò Dio lo sbalza dal trono de' suoi maggiori e lo fa condur prigioniero co' suoi figliuoli in lontano paese. Con tali esempi parla Dio agli uomini in guisa da farsi intendere anche ai più duri e indolenti; onde il Profeta soggiunge: Terra, terra, terra, ascolta la parola del Signore.
22,30:Quest'uomo scrivilo sterile, ec. Jeconia ebbe de' figliuoli, e da lui discese Salathiel padre di Zorobabel, come si legge I. Paral. III. 17. 18. Matt. I. 12. Ma il Profeta stesso spiega quel che sia la sterilità di Jeconia, aggiungendo: ne' giorni suoi non avrà prosperità, nè alcun vi sarà di sua stirpe, che segga sul trono di David, ec. Or Zorobabel non fu re di Giuda, e non ebbe potestà regia. Ecco adunque in qual modo Jeconia si dica sterile, che i LXX dissero mo non crescente, e Teodozione uomo rigettato.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap