VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
8,1:Saran gettate fuora dei lor sepolcri le ossa ec. I Caldei non avran rispetto neppur per i morti, de' quali apriranno, metteranno sossopra le sepolture per trovarvi le ricchezze nascoste. L'avveramento di questa profezia si legge Baruch. II. 24.
8,2:E' a tutta la milizia del cielo. Alle stelle adorate insieme col sole e colla luna dagli Ebrei a imitazione di molti popoli Gentili.
8,3:E ameranno la morte più che la vita. Tutti quegli Ebrei, che potranno fuggire la spada e la schiavitù de' Caldei rifugiandosi ne' luoghi solitari ed ermi, sulle montagne disabitate ec., ne' quali luoghi il terrore dell'ira mia gli avrà cacciati, tutti questi, trovandosi privi di ogni consolazione e sostegno e di tutte le comodità della vita, ameranno e desidereranno di morire piuttosto che di vivere in tale stato.
8,4-5:Forse colui, che cade, non si rialza? Un uomo, che cade, dopo la sua caduta pensa a rialzarsi: un uomo, che ha fallita la strada, tosto che ne è avvertito pensa a ripigliare la retta strada: quale stoltezza e qual furore adunque si è impossessato del popol mio a segno tale, che dopo essersi ribellato da me, avvertito, esortato da me vuol persistere nella ostinata sua ribellione, e dopo aver abbracciata la menzogna non vuol più intendere nè vedere la verità?
8,6:Come cavallo, che impetuosamente va alla battaglia. Come cavallo, che corre precipitosamente alla mischia tralle lance e i dardi, e nulla teme; così costoro nella loro carriera corrono a occhi chiusi incontro alla morte e alla perdizione.
8,7:Il nibbio nell'aria conosce il suo tempo, ec. I volatili fanno conoscere appunto il tempo di passare da un paese all'altro, il tempo di fare il loro nido ec., e voi uomini dotati di ragione non conoscete il tempo della vendetta del Signore, nè il tempo e l'opportunità di far penitenza, di riconciliarvi con Dio ec., vale a dire non volete conoscere questo tempo, perchè amate meglio di esporvi a tutti i mali, che sono a voi minacciati, che cambiar vita e costumi.
8,8-9:Veramente lo stile bugiardo degli scribi ha vercato menzogne. Gli scribi, che a voi promettono la pace e la felicità, quando ai peccatori come voi la legge intima guai e sciagure, veramente hanno al loro solito spacciate e scritte grandi menzogne, promettendo a voi la salute mediante le esteriori cerimonie legali, e cosi distruggendo con istorta interpretazione la verità e la santità della legge. Ma questi falsi sapienti rimarranno svergognati e spauriti e presi dal nimico, perchè hanno conculcata la parola di Dio e sono veri stolti.
8,13:Io li raunerò ... le viti son senza uve, ec. Io radunerò tutti costoro in Gerusalemme, affinchè ivi sieno assediati da' Caldei, i quali non lasceran nè uva sulle viti, nè fichi sulle ficaie, nè le foglie sopra le piante; perocchè io ho dati a costoro de' beni, che se ne sono iti, sono passati ( cioè passeranno ) ad altri; conciossiachè di tutto saranno padroni i loro vincitori.
8,14:Perchè stiamo a sedere o raunatevi, ec. Rappresenta il Profeta i discorsi degli Ebrei pieni di paura alla nuova dell'arrivo de' Caldei. Che facciam noi? Perchè non ci ritiriamo nella città forte, in Gerusalemme, a star in silenzio, cioè a morire? Questo verbo tacere, conticescere, si usa dal nostro Profeta in questo senso cap. XXV. 37. XLIX.28. S. Girolamo però l'intese in altra maniera, ma non molto dissimile, e come se questi Ebrei dicessero: Dio ci ha imposto un perfetto silenzio, ci ha proibito di aprir bocca perpregarlo di aver pietà di noi, perchè ci ha con dannati a perire. Sentimento di disperazione, che suole essere un doloroso effetto della inveterata abitudine di peccare, come notò lo stesso s. Dottore.
Acqua di fiele. Acqua mista con fiele.
8,17:De'serpenti e de' basilischi, che non si incantano. I Caldei saranno per voi bestie crudeli come i serpenti, come i basilischi, contro dei quali non vale incantagione. Le incantagioni contro le malattie e contro i serpenti furono molto in voga presso certi popoli. Vedi Psal. LVII.
8,18-19:Il mio dolore passa ogni dolore. Sono parole del Profeta, che piange le calamità di Gerusalemme. Egli ode questa figlia del popol suo, ode il suo popolo, il quale alza le strida per ragion del nemico, che viene da paese rimotissimo, ed esclama: non è egli in Sionne il suo Dio, il suo Signore? Non è egli in Sionne quel Dio, che è il suo Re? E se egli vi è, perchè mai lascia Sionne in tanto affanno e in tali strettezze? A queste grida risponde il Signore: e perchè adunque i suoi cittadini mi hanno provocato ad ira co' loro simulacri e con le loro vanità forestiere, cogl' idoli presi dalle altre nazioni? Tale è il vero senso di questo luogo, dove quelle parole, de terra longinqua, vanno intese nel modo, che abbiam detto e come se dicesse propter cos de terra longinqua, a cagione di quelli di rimoto paese.
8,20:La mietitura è passata, ec. Il popolo assediato in Gerusalemme parla così: ci era stato promesso da' nostri profeti, che noi saremmo in breve liberati: ed ecco che la mietitura si è fatta, ma non da noi, nè per noi. L'assedio durò due anni, perocchè principiò il nono mese di Sedecia a' dieci del decimo mese, cioè ai trenta di gennaio dell'anno del mondo 3414; di lì a qualche mese Nabuchodonosor andò contro il re d'Egitto, che veniva a soccorrere la città, ma fatto dare indietro quel re, Nabuchodonosor tornò sotto Gerusalemme, e ricominciò l'assedio ai quindici del terzo mese, e vi spese trecento novanta giorni prima di espugnarla, lo che avvenne nell'anno seguente 3416, ai nove del quarto mese, che viene ad essere il ventisette di luglio. Dal principio dell'assedio in poi non avendo potuto i Giudei coltivare la terra, nè raccogliere i frutti, la fame entrò ben presto nella città. Ciò deplora Geremia nel versetto che segue.
8,22:Non vi è egli resina in Galaad? ec. La resina di Galaad era famosa ab antico. Vedi Gen. XXVII. 25. E generalmente i medici antichi attribuivano molte virtù alla resina. Povera figlia del popol mio, tu se' malata e grave mente ferita: non è ella buona al tuo male la resina si eccellente di Galaad? ovvero: non hai verun medico capace di conoscere la tua malattia e di curarla? La resina, cioè i rimedi, non mancherebbero, nè mancherebbe medico per applicarli e renderli efficaci se l'ammalata volesse la sua guarigione; ma se ella, quando sarebbe ancora in tempo di poter guarire, le medicine rigetta e non ascolta il medico, di chi averà ella da dolersi, quando il suo male divenuto incurabile la condurrà alla morte?
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap