VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
16,1:Parlò a Mosè dopo la morte de' due figliuoli d'Aronne, ec. L'occasione adunque, in cui Dio istituì la celebre annuale solennità dell'Espiazione, si fu, quando egli punì l'irreverenza de' due figliuoli d'Aronne, e li fece morire per essere entrati nel tabernacolo con un fuoco profano. Il fine poi o la ragion della festa fu l'espiazione di tutti i peccati commessi dal popolo, e dallo stesso Pontefice in tutto il corso dell'anno.
16,2:Non in ogni tempo dee entrare. Entrava ordinariamente il Pontefice una sola volta l'anno nel Santo de' Santi; straordinariamente v'entrava, quando bisognava consultare il Signore.
Perocchè nella nuvola io mi farò vedere ec. Io apparirò in figura visibile nella nuvola sopra il propiziatorio; onde nemmen lo stesso Pontefice non debba entrare in tal luogo, se non di rado, e con timore, e tremore.
16,3:Offerirà un vitello per il peccato. Questo vitello ora pel peccato del Pontefice, e di tutti i sacerdoti, e Leviti; e il vitello, e l'ariete non s'immolavano, se non dopo che il Pontefice era entrato nel Santo de' Santi, e n'era uscito.
16,4:Si vestirà della tonaca di lino ec. In tal occasione il Pontefice non portava le preziose sue vestimenta; ma era vestito come un Levita; perocchè egli dovea comparire in atto di supplicare pel perdono de' suoi peccati, e per quelli del popolo; ed era quello un tempo di lutto, o di penitenza: fatta poi l'espiazione prendeva le sue vesti pontificali.
16,5:E un ariete in olocausto. Questo immolavasi poi alla fine della funzione, vers. 24.
16,10:Quello poi, cui è toccato di essere il capro emissario. Vale a dire capro, che dev'essere mandato via nel deserto carico de' peccati del popolo. Nell'Ebreo in luogo di emissario leggasi hazazel, e sopra il vero significato di questa parola moltissime cose son dette da' Rabbini, e da varj moderni Interpreti: il più sicuro e di tenersi alla sposizione di s. Girolamo, di s. Cirillo, e di Teodoreto, i quali hanno inteso, che volesse dire un capro messo in libertà; e così l'intesero anche Simmaco, e Aquila.
16,11:Offerirò il vitello. Quello di cui si parla vers. 6. Alcuni credono, che il sacerdote tornasse la seconda volta a imporre le mani a questo vitello, e confessasse nuovamente i suoi peccati prima d'immolarlo. Dalla sera della vigilia, e per tutto il giorno della festa gli Ebrei facevano la confessione de' peccati fino e dieci volte. Vedi Morin. de poemit. lib. II. 22., e lib. IV. 35. 36.
16,12:Il timiami composto. Exod. XXX. 34. 35.
16,13:Il vapore... coprirà l'oracolo, che sta sopra il testimonio.Il fumo degl'incensì adombrerà il propiziatorio, che sta sopra l'area, nella quale stan le tavole della legge. Vedi Erod. XXV. 21. Dio non voleva, che il sommo Sacerdote potesse vedere, o considerare l'arca e il propiziatorio.
16,14:All'oriente. Verso cioè la parte anteriore del propiziatorio.
16,16:E per espiare il Santuario ec. Per espiare i paccati del popolo commessi in vista del tabernacolo del Signore, e quelli particolarmente commessi contro la venerazione dovuta allo stesso tabernacolo.
16,17:Non vi sarà anima nel tabernacolo, quando ec. Nissuno di quelli, che possono entrare nel tabernacolo, cioè nel Santo, nissun sacerdote, nissun Levita ardìrà di stare nel Santo, nel tempo, che il Pontefice entra e dimora nel Santo de' Santi.
16,18:E quando egli sarà venuto all'altare. All'altare de' timiami, che è davanti al propiziatorio, su cui risiede il Signore.
16,20:Il Santuario, e il tabernacolo. Il Santo de' Santi, e il Santo.
16,26:Quegli, che avrà condotto via il capro emissario, lavorò ec. Per purificarsi dall'immondezza contratta nel toccare il capro carico di tutti i peccati del popolo; lo stesso è ordinato a chi abbrucìa fuori degli alloggiamenti le pelli, le carni, ec. delle vittime per il peccato; e generalmente credesi ciò usato in tutti i sacrifizj per il peccato. Vedi Num. XIX. 7. Le vittime per il peccato nel dì dell'espiazione, essendo offerte pei peccati anche de' sacerdoti, non è maraviglia, se nissuna parte di esse dovea restarne a' medesimi sacerdoti, come in alcuni sacrifizj per il peccato pur si facea: perocchè in questa occasione avrebbero essi mangiate in certo modo le proprie iniquità, mangiando delle carni offerte anche per le loro colpe.
16,29:Umilierete le anime vostre. Col digiuno e collo penitenza, coll'astinenza da ogni piacere e anche lecito, e colla reiterata confessione de' peccati. Osservano anche oggigiorno gli Ebrei questo costume, e digiunano per ventotto intere ore senza cibo, né bevanda di alcuna sorta. Gli uomini sono obbligati al digiuno all'età di tredici anni finiti, le donne in undici finiti.
Né voi, ne gli stranieri domiciliati tra voi. Questi stranieri sono i proseliti di giustizia, de' quali si è altrove parlato.
16,31:Questo è il sabato de' sabati. Il sabato sommo, il più solenne di tutti, e nel quale perciò è proibito ogni lavoro.
16,34:Fece adunque Mosè, ec. Mosè intimo, e pubblicò questa legge, e la fece eseguire a suo tempo.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap