VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
11,2:Questi son quelli che voi mangerete. Dio proibì al suo popolo di cibarsi di certi animali, primo, per esercizio continuo di temperanza, e di religiosa obbedienza; in secondo luogo, avvezzandosi questo popolo a una certa mondezza esteriore veniva a tenersi lontano dalle mmondezze e da' bagordi degl'idolatri; onde era insieme questo divieto un nuovo muro di separazione tral popolo di Dio, e le altre nazioni immerse tutto nel culto de' falsi dei; in terzo luogo, questi animali, che son dichiarati immondi, erano simboli de' vizj, de' quali Dio vuole, che si guardino i suoi servi; cosi la mondezza esteriore dovea senire di disposizione ad un'altra mondezza assai più cara al Signore, e voluto da lui, la mondezza del cuore. Vedi Tertull. cont. March. lib. 2., Novab. de' cibi Giudaici, s. Clem. lib. 2. Pedag., Origene hom. 7. in Levit., Cirillo cont. Jul., s. Agost. cont. Adim. cap. XV. La immondezza, che portavan seco questi animali, era puramente esteriore e legale, la quale, non imbrattava l'anima (fuori che uno ne avesse mangiato deliberatamente per disobbedienza): ma allontanava da' sacrifizj, e dall'ingresso del Santuario. Qualche distinzione tragli animali puri e impuri si è veduta anche avanti alla legge. Gen. VII. 2.
11,3:Tutti quelli che hanno lo zoccolo fisso. I LXX. e il Siriaco intesero quegli animali, che hanno il piè diviso in due parti, o sia bifida, come il bue, il cervo, la capra, la pecora, a differenza di quelli, che hanno il piè diviso in più dita, o sia agnelli, come i cani, i gatti, gli orsi, i lupi, ec.
11,4:Come il cammello. Questo animale rumina, ed ha anche lo zoccolo un po' diviso, ma coperto con una forte pelle; onde con ragione disse Mosè, che il piede del cammello non è diviso.
11,5:Il porcospino. Intorno a molti degli animali notati qui da Mosè si disputa grandemente tra gl'interpreti: mi contenterò di riportare l'opinione, che mi parrà la più probabile: qui la volgata dice il cherogrillo; e così i LXX. Bochart crede, ch'ei sia una specie di topo buono a mangiare, che trovasi nell'Arabia; ma il sentimento espresso nella traduzione è assai comune
11,6:La lepre, perché ella pure rumina. Non è, che veramente la lepre rumini; ma ella fa certo movimento della gola, pel quan sembra, ch'ella rumini, e ha nello stomaco un certo presame, come lo hanno gli animali, che ruminano.
Non ha fesso lo zoccolo. Non ha il piede diviso in due parti, ma in molti ugnelli. Vedi vers. 3.
11,7:E il porco. Quest'animale in, ed è tutt'ora in grande aversione a molto nazioni; altre lo adoravano.
11,8:E non toccherete i loro corpi morti. Qualunque corpo morte di morte naturale era impuro: molto più i corpi morti delle bestie impure.
11,13:L'aquila, il grifone, e l'aquila dimore, il grifone (nell'Ebreo perès) crede Bochart, che sia una seconda specie d'aquila la quale mangiato che ha l'animale, porta in alto le ossa per farle cader sulle pietre, e mangiarne il midollo; e che per aver il rostro molto aduco ella sia detto griphe nella volgata.
11,16:Il loro. E una gallina d'acqua.
11,17:L'ibi. Uccello notissimo dell'Egitto.
11,18:L' onocrotalo. Secondo Bochart è un uccello simile al cigno, ma che stride e ragghia come un asino, donde ebbe il nome.
Il porfirione. Alcuni credono che sia la gazzera. Bochart lo crede una specie d'avvoltoio.
11,19:Il curadrio. Credesi una specie di falcone montano.
11,20:Che volano, e camminano a quattro gambe. Entrano in questa proibizione le mosche, le api, ec.
11,22:Tale e il bruco. Il bruco, l'attaco, e l'ophiomaco sono specie di locuste. Il bruco, come notò S. Agostino in Ps. 104., è il feto della locusta: l'attaco, ovvero attelato, è una specie di locusta senz'ali, o con ali cosi piccole, che l'ajutan per camminare, ma non non buone per volare: l'ophiomaco è un genere di locuste, che combattono co' serpenti, dalla qual cosa ebbero il nome: la locusta finalmente in questo luogo significa la cavalletta grande e grossa. Vedasi da s. Matteo III. 4., che le locuste si mangiavano nella Palestina, ed elle si mangino tutt'ora dalla povera gente nelle coste dell'Africa.
11,25:E se sarà necessario, ch'ei porti ec. Per esempio, se uno trovasse un simile animale morto sulla strada, o vicino a sua casa, onde bisognasse levarlo per non soffrire l'infezione del cadavere.
Sarà immondo fino al tramontar del sole. Quand' anche, contratta l'immondezza, di gran mattino ci si fosse lavato subito, contuttociò ei restava immondo fino alla sera, e separato dalle cose sante.
11,26:E chi la toccherà, contrarrà ec. Intendesi chi toccherà quest'animale morto.
11,27:Quelli, che hanno mani, ec. Gli orsi, le scimmie, i ranocchi, ec.
11,30:Il migale. Il topo scoiattolo, come porta il nome Greco. Alcuni traducono la mignatta; ma questa si può contare piuttosto tragli animali aquatici.
Il camaleonte. Più famoso pelle favole tenute sopra di lui, che per quello, ch' egli si è.
11,31:Chi ti toccherà ec. Riguardo a questi rettili il solo toccargli anche vivi recava im mondezza, vers. 41. 43., e cap. v. 2.
11,33:Ogni vaso, dentro del quale contrae immondezza. Contrae l'immondezza sì il vaso, e sì quello, che v'è dentro.
11,34:Se venga a versarvisi sopra dell'acqua. Vale a dire dell'acqua, che sia impura, come per esempio quella, che esce da un vaso immondo.
11,35:Sieno forni. Intendonsi forni a mano, ma di terra.
11,36:Le fontane ... non contrarranno immondezza. Quantunque vi cadesse dentro qualche cosa d'immondo. Eccezione stabilita da Dio pel bisogno, che ha l'uomo dell'acqua.
11,37-38:Se cade sopra il grano. Se alcuna cosa di tali bestie (dalle quali s'è parlato. vers. 35) cade sul grano da seme, questo non ne resterà contaminato. Anche in questo Dio ebbe riguardo al comodo degli uomini: ma se il seme era bagnato, la cosa va altrimenti; perché allora al seme s'attacca più facilmente l'immondezza delle carni morte.
11,40:E chi n'avrà mangiato, ec. Chi n'avrà mangiate senza sapere di mangiare, o di portar cosa immonda; perocchè se l'avesse fatto scientemente, egli era degno di morte.
11,43:Non vogliate contaminare le anime vostre. Potevano contaminarlo disprezzando la legge, e facendo volontariamente contro l'ordine del Signore; e allora non il toccamento di tali cose, ma la disobbedienza rendeva l'uomo veramente immondo agli occhi di Dio.
11,44:Siate nati perché santo son io. Qual paragone! potrebb'egli essere, che Dio raccomandasse sì altamente ai suoi servi di farsi santi, com'egli è santo, coll'osservanza di tali precetti, se questi non fossero diretti ad inspirare a' medesimi Ebrei l'amore, lo studio di quella purezza interiore, la quale sola è degna di Dio, e alla quale non giunge, se non il vero amor di Dio? Certamente chi tanta cura prendevasi per serbar mondo l'uomo esteriore, molto più bramava, che tosse perfetto, e senz'ombra d'immondezza l'uomo ascoso del cuore: ma moltissimi degli Ebrei contentandosi della lettera smarrirono lo Spirito della legge, e meritarono perciò i rimproveri di Cristo e degli Apostoli. Vedi Matth. X. II.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap