VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
5,2:Ritenne del prezzo. La frase greca significa propriamente mettere a parte, e con ciò viene a spiegare, che costoro imitando all'esterno il distaccamento da' beni della terra, e l'amore della povertà, de' quali vedevano esempi sì grandi nella Chiesa nascente, mossi da spirito di diffidenza pensavano al tempo stesso a provvedere alle loro occorrenze.
5,3:A mentire allo Spirito santo. Dice s. Pietro, che Anania ha mentito allo Spirito santo o perchè avendo egli promessa a Dio, e alla Chiesa l'intera offerta dei suoi beni, ne avea ritenuta con frode una parte, quasi potesse ingannare Dio non meno che gli uomini, e violando un voto, col quale la cosa offerta veniva ad essere santificata, e consacrata, avea fatto ingiuria allo Spirito santo, cui particolarmente attribuisconsi le opere di santificazione; o perchè finto avea di fare per ispirito del Signore la stessa offerta, quando a farla non era stato consigliato, se non da vanità, e da desiderio di lode, come appariva dal furto sacrilego nella offerta medesima da lui commesso. A questa seconda interpretazione è favorevole la frase Greca.
5,4:Non è eqli vero, che conservandolo stava per te, e venduto era in tuo potere? Il senso di queste parole si è: se tu amavi tanto il tuo podere, ovvero temevi di potere averne un dì bisogno pel tuo sostentamento, nissuno ti costringeva nè a venderlo, nè a far dono del prezzo dopo averlo venduto, e il fondo, e il prezzo erano cosa tua, ed eri padrone di disporne a tuo talento prima di averlo offerto al Signore.
5,5:Cadde, e sprirò. La voce di Pietro fu come un fulmine, che atterrò il peccatore. Con si terribile esempio volle Dio imprimere ne' fedeli un santo timore, e rende re viepiù rispettabile l'autorità de' pastori. Un antico nemico del Cristianesimo ebbe ardire di accusare di crudeltà s. Pietro, per aver punito con tanto rigore Anania, e la moglie; ma non si accorgeva costui, che la sua bestemmia andava a ferire piuttosto Dio, che l'Apostolo, perchè Dio (come osservò s. Girolamo), e non Pietro fu quegli, che l'uno, e l'altra punì con tal morte, essendo Dio solo padrone della vita, e della morte dell'uomo. Alcuni Padri sono di sentimento, che gastigando costoro con la morte temporale gli salvasse Dio dalla eterna mediante la contrizione del cuore, che in essi infuse io quegli ultimi momenti.
5,6:E si mosser dei giovani. Sembra, che questi fossero già destinati a rendere gli ultimi uffizi di carità a' defunti. Il che dà a conoscere, con quanto ordine si facessero le cose fino da que' primi dì nella Chiesa. In progresso di tempo noi troviamo nelle grandi Chiese una classe di uomini aggregati al clero, e deputati specialmente alla cura de' morti, e particolarmente de' poveri. Quello che la nostra Volgata ha tradotto, e quindi lo tolsero, può fors'anche tradursi lo fasciarono: e con questo alluderebbe alla consuetudine degli Orientali di fasciare i cadaveri prima di portargli alla sepoltura; e varie versioni antiche comprovano questa interpretazione.
5,12:Faceansi nel popolo per le mani degli Apostoli. Vale a dire, che i favori, e le grazie del cielo erano comunicate insieme con la fede al popolo semplice, e docile; mentre i grandi, e i nobili con la loro incredulità, e superbia il fonte chiudevansi della divina beneficenza. Per le mani degli Apostoli è lo stesso, che dire per ministero, per opera degli Apostoli secondo la frase Ebrea ripetuta più volte nelle Scritture. Nulladimeno può anche aver voluto il sagro Istorico accennare, come questi miracoli erano ordinariamente operati mediante l'imposizione delle mani. Nel portico di Salomone. Questo portico era molto vasto, ed era nell'atrio detto de' Gentili: onde ivi poteano con maggiore libertà, e concorso di gente predicare il Vangelo.
5,13:Degli altri poi nissuno ardiva ec. Chi siano quelli de' quali debbano intendersi queste parole, non è certo presso gl'Interpreti. L'opinione più verisimile, e (quanto a me ) quasi certa, si è, che si accennino i magnati, i principi, i nobili, e in una parola le persone di maggior riputazione in Gerusalemme, le quali o per avversione al Vangelo, o per timore de' magistrati, o per altri umani rispetti non avean cuore di unirsi alla Chiesa, e tranquilli spettatori restavansi delle meraviglie, che operavano gli Apostoli, e della propagazione del Vangelo, al quale soggettavasi il semplice popolo ammiratore delle azioni, e della dottrina dei medesimi Apostoli.
5,14:E più e più cresceva ec. L'esempio de' grandi, a' quali suole d'ordinario il popolo conformarsi, non im pediva in alcun modo la prodigiosa dilatazione della fede.
5,15:Affinche, passando Pietro, ec. Chi vide mai (mi sia lecito di cosi parlare) sopra la terra potestà simile a quella conceduta da Cristo al capo de' suoi Apostoli? Il toccamento della veste del Salvatore avea guarito qualche malato; la sola ombra di Pietro è feconda di miracoli, e di guarigioni. Così adempie Cristo quello che avea gia detto: Chi crede in me, le opere, che fo io, le farà anche egli, e ne farà delle maggiori di queste. S. Agostino nel libro de catechizandis rudibus, cap. XXII. riferisce come storia indubitata, che l'ombra di Pietro rendette a un morto la vita.
5,17:Che è la setta de' Saudducei ec. Il gran senato degli Ebrei era diviso in due fazioni, de' Farisei, e de' Sadducei: dice però adesso s. Luca, che e il sommo Pontefice, e quelli del suo partito erano Sadducei, nemici della risurrezione; e perciò da doppia causa stimolati ad opporsi al Vangelo, lo relo del Giudaismo, e la difesa della loro setta, alla quale dava un colpo mortale la risurrezione di Cristo predicata dagli Apostoli.
5,20:Tutte le parole ec. Parole di vita eterna, perchè dell'eterna vita procurano agli uomini la cognizione, e l'amore, e custodite alla vita eterna conducono.
5,21:Il sinedrio, e tutti i seniori. Convocarono tutti gli altri primari sacerdoti, e gli Scribi, e di più tutti i senatori di Gerusalemme, e forse anche i senatori di altre città, i quali a Gerusalemme trovavansi in occasione della festa; così l'adunanza dovette essere solennissima. Gli Ebrei dicono, che, oltre il sinedrio dei LXXII., in Gerusalemme, e nelle altre primarie città eravi un senato detto dei XXIII.
5,23:L'abbiamo trovata chiusa con tutta puntualita. Senza che da alcun segno potesse conoscersi, che fosse stata sforzata.
5,28:E volete renderci responsabili ec. Questo discorso dimostra che gli animi di costoro erano non solamente persuasi, che miracolosamente erano gli Apostoli usciti di prigione, ma erano anche commossi da un avvenimento si grande: imperocchè non solo non rimproverano ad essi il fatto, nè li minacciano, ma affettando mansuetudine, e umanità, si lamentano solamente con gli Apostoli, che mancando essi all'ordine dato loro di non più parlare di Gesù Cristo, e predicandolo, e guadagnando a lui de' seguaci, venissero a rendergli odiosi al popolo, e li mettessero in pericolo non sol dell'onore, ma anche della vita, come quelli che aveano data morte a colui, che eglino come vero Messia predicavano pubblicamente.
5,30:Il Dio de' Padri nostri ec. Affinchè non potessero opporre, che altro Dio fosse predicato, e riconosciuto da' seguaci del Vangelo, dice Pietro, che lo stesso Dio, che fu adorato da Abramo, da Isacco, da Giacobbe, è quegli, che ha risuscitato Gesù Cristo.
5,31:Questo principe, e salvatore lo esattò Iddio... per dare ad Israele la penitenza, ec. Questi due caratteri di re, e liberatore aver dovea, il Messia aspettato dagli Ebrei; dice adunque Pietro, che ambedue convengono a Cristo, ma dice ancora, di qual sorta sia il suo regno, e quale sia la liberazione, della quale egli è principio, e autore; egli dee regnare nei cuori degli uomini purificati per la penitenza, e nediante la remissione de' peccati, effetto della morte del Salvatore; Imperocchè secondo il detto di s. Clemente pontefice e martire: Il sangue di Cristo ha prodotto al mondo tutta la grazia della penitenza.
5,32:Ed anche lo Spirito santo. Non solamente noi, ma lo stesso Spirito santo con infallibili testimonianze dimostra la verità della nostra predicazione con i miracoli, che egli opera per le mani di noi ministri del Vangelo, e con la prodigiosa effusione de' doni suoi ne' fedeli.
5,34:Gamaliele. Questi è il maestro dell'Apostolo Paolo (Act. XXII. 3. ), e mori Cristiano, e le sue reliquie con quelle del protomartire Stefano, di Nicodemo, e di Abiba figliuolo dello stesso Gamaliele furono trovate dal santo sacerdote Luciano l'anno 415. presso al borgo di Cafatgamala discosto venti miglia da Gerusalemme.
5,36:Prima di questi giorni scappò fuori Teoda, ec. Sotto l'impero di Augusto. Giuseppe poi fa menzione di un altro impostore dello stesso nome, il quale fu ucciso da Cuspio Fado preside della Giudea l'anno quarto dell'impero di Claudio.
5,37:Giuda il Galileo nel tempo della descrizione, ec. Questo Giuda credono alcuni essere lo stesso, che quello, cui Giuseppe dà il soprannome di Gaulonite dal luogo della sua nascita. I giorni della descrizione sono i giorni, ovvero il tempo, in cui facevasi il censo. Questo Giuda diceva, che non dovea il popolo fedele servire a' Romani, nè gli era lecito di pagare il tributo, nè di riconoscere altro padrone, che Dio.
5,39:Non potrete disfarla. Imperocchè non v' ha consiglio, nè potere, nè forza contro il Signore.
5,41:Per essere stati fatti degni di patir contumelia ec. Le battiture erano l'ordinario gastigo degli schiavi; per questo dice di patir contumelia, cioè a dire non solamente un trattamento ingiusto, e crudele, ma anche obbrobrioso. È certamente un gran dono il patire per Cristo; onde quelle belle parole dell'Apostolo a' Filippesi, I. 29.: A voi e stato donato per Cristo non solo il credere in lui, ma anche il patire per lui.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap