VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
3,1:Sulla nona, ora di orazione. Le ore principalmente destinate all'orazione erano la prima, la terza, e la nona ora del dì. Questa era la vespertina, che principiava la sera col declinar del sole.
3,2:Alla porta del tempio chiamata la Speciosa, ec. Era una delle porte dell'atrio detto dei Giudei, cosi chiamata per la sua bellezza. s. E si rizzò d'un salto. Dal letto, sul quale stava giacendo.
3,11:E mentre egli teneva stretti ec. Per effetto certamente di amore, e di gratitudine, bramando di far conoscere a tutta la gente i suoi liberatori.
Nel portico detto di Salomone ec. Secondo molti interpreti questo portico apparteneva all'atrio detto de' Giudei,
3,15:Ma l'Autore della vita voi l'uccideste. Salvaste la vita ad uno, che l'aveva ad altri tolta, e faceste morire colui, che è autore e principio della vita tanto temporale, che eterna. Pone dinanzi agli occhi dei Giudei l'atrocità del gran delitto; ma lo fa con termini e con parole si misurate da muoverli non ad ira e sdegno, ma a vergogna e pentimento.
3,16:E mediante la fede nel di lui nome ec. Dimostra l'Apostolo, come a Gesù Cristo solo dovea riferirsi la gloria del miracolo operato dal solo nome di lui invocato con fede, con quella fede, che viene dallo stesso Salvatore, il quale l'ha meritata, e accesa nel cuore degli uomini.
3,18:Ma Dio cosi ha adempito quello, ec. Dio colla infinita sua sapienza traendo dal male il bene, ha fatto sì, che la vostra ignoranza, e il vostro peccato servissero all'esecuzione degli altissimi suoi disegni, conducendo a fine la redenzione dell'uman genere per mezzo de' patimenti, e della morte sofferta da Gesù conforme a quello, che da' profeti era stato predetto.
3,20:Onde venga il tempo della consolazione dalla faccia del Signore, ec. Il Grisostomo, e dietro lui molti Interpreti intendono queste parole del tempo del finale giudizio, quando Dio darà a' suoi servi la felicità, e il riposo eterno in ricompensa de' loro patimenti. Altri le intendono del tempo della rovina di Gerusalemme, con la quale ebbe fine la persecuzione de' Giudei contro la Chiesa, e i fedeli ebbero per questa parte pace e riposo. Imperocchè quanto alle persecuzioni de' Gentili s. Pietro non ne parla, forse per non atterrire avanti tempo le anime ancor deboli. E aggiugnendo: e mandi quel Gesù Cristo, imita la maniera di parlare dello stesso Salvatore, il quale rappresentava sovente la futura desolazione di Gerusalemme, come l'ultima sua venuta, perchè la vendetta terribile, che egli voleva esercitare sopra quella scellerata città, era una figura delle più terribili vendette, che egli eserciterà contro i reprobi nel giorno estremo, Vedi Matth. XXIV. 30. XVI. 27. 28.
3,21:Il quale conviene, che ricevuto sia nel cielo sino ec. Dee rimanere nel cielo, dov'è stato assunto, e dove siede alla destra del Padre, fino all'ultimo giorno, allora quando vestito di maestà, e di gloria scenderà di bel nuovo a dare un nuovo ordine a tutte le cose, chiamando i giusti allo stato di perfetta beatitudine, e d'immortalità, rigorosa giustizia facendo degli empi, e mandandoli nel luogo dovuto ai loro misfatti.
3,22:Profeta come me, ec. Si paragona qui missione con missione, non già la dignità, e il merito personale dell'uno e dell'altro profeta. Mosè era stato mandato da Dio, e da Dio fu mandato Gesù Cristo; ma come il fine della missione di Cristo era infinitamente più sublime, che quello per cui era stato spedito Mose; così infinitamente superiore era la dignità del secondo a quella del primo, il quale nulla ebbe di più grande, che l'essere una viva figura di Gesù Cristo. Vedi la lettera agli Ebrei.
3,23:Sarà scancellato dal popolo. Ovvero sarà sterminato dal popolo d'Israele, punito non tanto di morte violenta in questo secolo, ma anche di eterna morte nel futuro.
3,24:Da Samuele in poi, ec. Pone Samuele come il primo tra' profeti dopo Mosè, perchè avanti di lui era raro il dono di profezia, come abbiamo dal primo dei Re, cap. II. I.
Hanno predetti questi giorni ec. Hanno profetizzato la venuta, i miracoli, e il regno di Cristo, e anche il tempo, in cui questo regno dovea venire, come tra gli altri Daniele.
3,25:Voi siete i figliuoli dei profeti, e del testamento ec. Figliuoli de' profeti secondo la religione; vale a dire discepoli degli stessi profeti, ed eredi dell'alleanza stabili ta da Dio con Abramo, e co' discendenti di Abramo. Per lo stesso motivo l'Apostolo chiama gli Ebrei figliuoli della promessa, Rom. IX. 8. Gal. IV. 28.
3,26:Per voi primariamente Dio risuscitato avendo il suo Figliuolo. La benedizione promessa adAbramo ha da estendersi a tutte le genti; ma tratutte voi siete i prediletti; e per voi primariamente è stato mandato il Cristo, e per voi principalmente questi ha mandato lo Spirito santo. Ma si osservi di grazia, con qual forza di etoquenza si insinui l'Apostolo a convincere, e muovere i cuori de' suoi uditori in questa perorazione. Gli Ebrei avevano un' altissima venerazione per Mosè, si gloriavano al sommo di essere figliuoli dei profeti, eredi dell'alleanza fatta da Dio con Abramo, e della benedizione promessa mediante quel gran Profeta, che della stirpe di lui dovea nascere. L'Apostolo pone egli stesso in bella veduta questi gran privilegi accordati da Dio a Israele; ma fa loro intendere a un tempo, che l'unica via di conservarli si è di credere in Gesù Cristo, predetto già da Mosè, annunziato chiaramente da tutti quanti i profeti, mandato dal Padre alle sole pecorelle disperse della casa di Israele, la riunione delle quali cercò questo caritatevol Pastore in tutto il tempo della sua predicazione, messo finalmente a morte per esse ma esaltato dal Padre nella sua risurrezione, e costituito unico autore, e principio di salute, di benedizione, e di grazia, come apertamente si dimostrava dai prodigiosi effetti prodotti nei credenti dallo Spirito santo da lui mandato, il quale rendeva in tal maniera testimonianza dell'essere di Gesù Cristo, come egli avea già predetto: Ille perhibebit testimonium de me, Joan. XV. 26.
Affinchè si converta ec. Imperocchè la grazia del Salvatore apparve (come dice l'Apostolo, Tit. II. I4.) per illuminarci, affinchè l'empietà rinnegande, e i desideri del secolo, temperantemente, e giustamente, e piamente viviamo in questo mondo.