VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
26,1:Stesa la mano. Come suol farsi da uno, che cominci a parlare.
26,5:Secondo la più sicura setta ec. Vale a dire, la più approvata, e la più severa in comparazione di quella de' Sadducei.
26,6:Per la speranza della promessa ec. Pone la speranza della vita futura per la stessa vita futura, oggetto della speranza degli antichi Padri, i quali in tutto quello, che fecero, o patirono per onore di Dio, furono sostenuti dalla aspettazione di una vita immortale.
26,7:Alla quale (promessa) le dodici nostre tribù, ec. Dice, che per conseguire l'effetto di questa stessa promessa tutto il corpo della nazione Ebrea avea servito, e serviva di, e notte al Signore coi sacrifizi, con le orazioni, e con tutte le cerimonie della legge, e che tutto il culto Giudaico era fondato sulla speranza della immortalità, evidentemente stabilita da tutte le divine Scrittare e creduta in ogni tempo dal popolo Ebreo. Da queste parole dell'Apostolo nasce una difficoltà, perchè è paruto ad alcuni, che egli in questo luogo supponga, che gli Ebrei continuando nel loro culto senza riconoscere Gesù Cristo, e credere in lui potessero salvarsi, e giungere alla vita beata. Ma sembra a me chiaro, che non dice, nè suppone tal cosa l'Apostolo, ma solamente, che la speranza della risurrezione, e della felicità eterna avevano per oggetto gli Ebrei nel servigio e nel culto, che a Dio rendevano. Questa speranza avea sostenuto i Padri, che a tal vita erano pervenuti, mediante la fede nel venturo Messia: questa animava i veri loro figliuoli, i quali non potevano più arrivarvi, se non mediante la fede nel Messia già venuto. Ed è da notare, che l'Apostolo parla della dottrina della risurrezione, come professata da tutto il popolo Ebreo, niun conto facendo di certi indegni figliuoli di Abramo, i quali empiamente la rigettavano.
26,8:Incredibil cosa si giudica ec. Parla contro i Sadducei, a' quali dice: è egli adunque incredibile, che un Dio, creduto anche da voi onnipotente, possa risuscitare i morti?
26,11:Li costringeva a bestemmiare. Non solamente a rinunziare a Gesù Cristo, ma anche a maledire il suo OI. Anche per le città di fuora. Per le città fuori della Giudea, come Damasco.
26,14:In Ebreo. Questa particolarità (come alcune altre) non era stata detta nel capo x. E questo linguaggio Ebreo e verisimilmente il Gerosolimitano come nel capo XXI. 40.
26,16:E di quelle per le quali ti apparirò. Da questo luogo intendiamo, che Cristo apparì più volte all'Apostolo, e molte cose gli rivelò. Vedi Act. XVIII. 9. XXIII 2., 2. Cor. XII. 2.
26,18:Ad aprire i loro occhi, ec. A illuminare que' che giacciono nelle tenebre, e nelle ombre della morte; imperocchè e Giudei, e Gentili erano pieni d'ignoranza, e di cecità. I primi leggendo continuamente, e disputando sopra le Scritture, non avevano saputo ravvisarme l'adempimento nella persona di Gesù Cristo, e avevano perseguitato e messo a morte il loro Salvatore. I Gentili erano perduti dietro all'idolatria, e non avevano più idea del vero Dio. E gli uni, e gli altri erano immersi ne' vizi, e nelle iniquità. Era proprio di Gesù Cristo il rendere la vista a tanto numero di ciechi, ma egli comunica qui p'onore di tale impresa al ministro chiamato ad effettuarla.
26,21:Per questa cagione ec. Non come ribelle, nè come profanatore del tempio, ma come Apostolo, e predicatore di Gesù Cristo mi presero i Giudei nel tempio, e vollero uccidermi.
26,22:Niun'altra cosa dicendo fuori di quello che i profeti, ec. Onde non possono gli Ebrei accusar me senza dare una mentita a' profeti, e anche allo stesso Mosè, di cui si gloriano di essere discepoli.
26,23:Che il Cristo dovea patire. Verità capitale della nuova Chiesa, ma verità, che era di scandalo per gli Ebrei.
Che essendo egli il primo a risorger ec. Vale a dire il primo, che risuscitasse per non morire giammai.
Annunziar dee la luce. L'Apostolo ne' due punti precedenti ha avuto in vista i molti luoghi delle Scritture riguardanti il Messia ucciso, e il Messia risuscitato; qui però sembra, che accenni un celebre passo di Isaia, cap. XLII. 6. Ti ho costituito riconciliatore del popolo, luce delle nazioni.
26,24:Tu sei impazzito. Il mistero della Croce di Cristo sembra stoltezza e pazzia a questo Gentile.
26,26:Niente di questo è stato fatto in un cantone. Agrippa non poteva ignorare tante cose avvenute pubblicamente nella Giudea, riguardanti la persona di Gesù Cristo, prima, e dopo la di lui morte; non poteva ignorare i miracoli senza numero fatti da Gesù Cristo, e da' suoi discepoli: non vi restava altro da fare, che paragonare questi fatti con le Scritture per ravvisare il Messia.
26,29:Quale son io, eccettuate queste catene. Paolo desidera, e domanda a Dio pe' suoi uditori, che tali diventino, quale egli è. Eccettua le catene, con le quali era legato, non perchè o creda un male queste catene, o se ne vergogni, quando al contrario riponeva in esse la sua gloria, e la sua consolazione; ma perchè quelli non con lo stesso occhio le riguardavano, e avrebber ascritto a grande ingiuria, che una simile umiliazione loro augurasse.
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