VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
13,1-2:Figliuolo di un anno era Saul, quando ec. Questa inusitata maniera di parlare ha data luogo a varie sposizioni degli antichi e moderni interpreti: quella, che parmi preferibile ad ogni altra, perché assai piana e naturale porta a tradurre in tal guisa tutto il primo versetto, e la parte del secondo, in cui sta la difficoltà: Era un anno, che Saul avea principiato a regnare, e correva il secondo anno del suo regno in Israele, quando egli fece la scelta di tre mila Israeliti.
13,3:Fece notificarla colle trombe. Si dava il segno della vittoria colla tromba da un luogo all'altro; onde in poco tempo la novella si divulgava per tutta la Giudea.
Sappiamo gli Ebrei. Sembra questa la formola, colla quale i trombetti annunziarono gli ordini del re. La parola Ebrei credesi qui posta particolarmente per significare gl'Israeliti abitanti di là dal Giordano, secondo la originaria significazione di questa parola. Vedi Gen. XIV. 13.
13,4:Levò il grido dietro a Saul in Galgala. Invitandosi gli uni gli altri con grido di brio e di zelo andavano a chiedere a Saul, che li conducesse contro il nimico. Ma questo brio popolare fu di corta durata, come si vede in appresso.
13,5:Di Bethaven. Cioè di Bethel, la quale di poi, cambiato nome fu detta Bethaven dopo che ivi fu esposto il vitello d'oro.
13,7:E gli Ebrei passato il Giordano ec. Questi erano gli israeliti abitanti di là dal Giordano (e però sono qui detti Ebrei, cioè uomini di là), i quali essendosi anche essi raunati presso Saul a Galgala, uditi i preparativi grandi de' Filistei, per lo spavento tornarono alle case loro.
13,8:E aspettò (Saul) sette giorni secondo l'ordine di Samuele, ec. Saul aspettò per sette giorni, ma non intieri perocchè il settimo giorno egli offerse il sacrifizio, e questo appena era offerto, quando arrivò Samuele. La impazienza e la precipitazione di Saulle potrà parere scusabile in qualche modo negli occhi degli uomini per le ragioni, che adduce Saulle, v. 11. e 12. Ma Dio giudicò altrimenti, Dio, che è sempre giusto, e i giudizi dei quale sono sempre retti e infallibili. Le scuse stesse, colle quali Saulle volle coprire la sua disobbedienza al comando di Dio, nascendo dalla stessa superbia, che in origine di sua disobbedienza, non iscusano il fallo, ma lo aggravano, come notò S. Gregorio. Nella stessa maniera dice S. Bernardo. che quell'antica prevaricazione di Adamo, la quale tanto danno recò al mondo, avrebbe potuto conseguir pietà e indulgenza, se fosse stata confessata e non scusata.
13,11:Il Signore si è cercato un uomo ec. Quest'uomo è Davidde, uomo secondo il cuore di Dio, perché in tutto cercherà di piacere a Dio, e di fare la sua volontà.
13,15:Samuele si parti, e... andò a Gabaa ec. insieme con Saul e colla poca gente, che questi avea tuttora seco.
Contro quegli, i quali assalivano. Dovean essere qualche schiera di Filistei, che si erano portati sulla strada da Galgala a Gabaa.
13,19:Non trovavasì in tutto Israele un fabbro da ferro. I Filistei non poterono condur via dalle terre degl'Israeliti i fabbri da ferro, e proibir loro di avere chi facesse spade, o lance; non poteron, dico, far tanto a tempo di Saul, e nemmeno nel tempo, che governò Samuele, il quale fu sempre ad essi superiore, cap. VII. 13. Dovette adunque ciò essere avvenuto ne' tempi anteriori o sotto Heli, o forse a tempo di Sansone. La mancanza dei fabbri continuò sotto Samuele, e forse allora fu, che gli Ebrei cominciarono a servirsi molto della fionda e dell'arco; nelle quali maniere di guerreggiare furono eccellenti. Cosi venne a rendersi di poco danno pegli Ebrei il non avere chi facesse spade, o lance, e poco, o nulla si industriarono per rimettere in piedi questo mestiere, avvezzatisi a servirsi dell'opera de' fabbri Fllistei per acconciare gli strumenti della coltivazione: imperocchè i Filistei aveano de' presidii sparsi in varii luoghi della Giudea, dove gli Ebrei trovavano fabbri pelle loro bisogna. Del rimanente quello, che fecero i Filistei verso gl'Israeliti, fu imitato da' Caldei, quando sotto Nubuchodonosor s'impadronirono della Terra santa. Parimente tralle condizioni, colle quali Porsenna diede la pace ai Romani, una si fu, che, ei non potessero far uso del ferro, se non per lavorare la terra, Plin. lib. XXXIV. 14.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap