VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
13,1:Alle parole di Ephraim si intimidi Israele, ec. Col nome di Ephrain si intende o Jeroboam I., che era di quella tribù, ovvero la tribù stessa, che era la prima, e la più potente delle dieci. Quando Ephraim col suo nuovo re parlò di introdurre il culto dei falsi dei, lsraele ebbe paura di opporsi alla volontà di chi ne poteva più, e prevaricò, e adorò Baal, cioè gl' idoli, i vitelli d'oro, e perì, perchè si fece reo di morte e temporale ed eterna.
13,2:Voi, che adorate i vitelli, immolate degli uomini. Mette in vista la stupidità di quegl'idolatri.Si offerivano al vero Dio i vitelli in sacrifizio, adesso i vitelli son diventati dii; si offerivano adunque agl'idoli vittime umane, giacchè i vitelli sono innalzati alla dignità di numi da questa stolta nazione.
13,3:Come una nuvola sul far del giorno. Vedi capo XIV. 4.
13,6:Presso alle loro pasture si son ripieni, ec. Nel fertile e delizioso paese dato loro da me, si sono ingrassati e insuperbiti, e si sono scordati di me. Vedi Deuter. XXXII. 15.
13,7:Sarò per essi qual lionessa, e qual leopardo sulla strada, ec. Non solo li farò condurre schiavi nell'Assiria, ma li perseguiterò io stesso, e gli strazierò.
13,9:La perdizione è da te, o Israele. Tu solo, o Israele, se' la cagione di tue sciagure: perocchè dal canto mio io non pensai, se non al tuo bene, al tuo soccorso, alla tua salute, e tu solo potevi colla tua ingratitudine sforzarmi a dar di mano al flagello.
13,10-11:Dov'è il tuo re? ec. Ti salverà forse dalle im minenti calamità il tuo re? Ti salveranno forse i tuoi magistrati, e i tuoi grandi? perocchè tu volesti un re, e de' principi a parte, quando ti separasti da Giuda; e siccome per gastigarti io ti diedi nell'ira mia il primo re Jeroboam, cosi adesso nell'ira mia torrò a te Osea, che sarà il tuo ultimo re.
13,12:Ho messe insieme le iniquità di Ephraim, ec. Io tengo conto di tutte le iniquità di Ephraim, nessuno de' suoi peccati si perde, o si dimentica; perocchè io ne fo conserva fino al tempo di manifestargli a tutta la terra, e di farne conoscere la gravezza co' tremendi gastighi, ond'io faronne vendetta.
13,13:Non si sosterrà adesso nella strage de' figli. Ephraim abbandonato da Dio per la sua empietà non reggerà al dolore di vedere i suoi figli trucidati dagli Assiri.
13,14:Io li salverò dal poter della morte; ec. Dopo tante, e sì gravi minacce, Dio propone argomento di somma consolazione dicendo: Io, che annunzio lo sterminio alle dieci tribù, ed ai peccatori, sono quell'istesso, che li salverò dalla schiavitù, dalla morte e dall'inferno. Così a Cristo convengono letteralmente queste parole, il quale colla sua morte trionfò della morte e dell'inferno; trionfò della morte risuscitando a nuova vita gloriosa, trionfò dell'inferno, traendone le anime de' santi; e questo trionfo del nostro capo divino sarà perfetto, e intiero nella universale risurrezione gloriosa di tutti i giusti. Vedi Apocal. XX. 13., e la prima lettera ai Corinti XV. 55., dove è citato questo luogo da Paolo secondo la versione dei LXX.
I miei occhi non veggono consolazione; (vers. 15.) perocchè egli divide tra loro i fratelli, ec. Sembrami di dover prendere queste parole come dette da Osea. Io frattanto non so darmi pace, nè trovar consolazione, perocchè io veggo, che Ephraim autore dello scisma, per cui le dieci tribù si separarono da' loro fratelli Giuda e Beniamin, sarà terribilmente punito per la sua empietà; perocchè Dio manderà contro di Ephraim un vento ardente, il quale asciugherà, e abbrucera ogni bene nel paese di Ephraim. Questo vento d'oriente (così l'Ebreo) è Salmanasar, il quale condusse in ischiavitù il popolo, e portò via tutto quello, che eravi di prezioso in tutto il paese.