VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
10,1:Vite frondosa Israele, ec. Ha parlato nel capo precedente vers. II. 12. 13. della moltitudine grande del popolo d'Israele, e del gran numero de' suoi figliuoli: quindi paragona adesso lo stesso Israele a una bellavite, e rigogliosa, che ha gran copia di tralci, e produce uve in gran copia; significando sempre la propagazione amplissima di quel popolo. Ma che? Di questa fecondità rendette egli grazie a Dio Israele? Anzi quanto più crebbe il numero de' cittadini, tanto crebbe il numero degli altari de' falsi numi, e quanto più fu feconda la sua terra, tanto fu maggiore il numero de' simulacri, a' quali ren dette onore Israele.
10,2:Costoro hanno il cuore diviso. Vogliono congiungere il culto del vero Dio col culto dei loro simulacri, e amare Dio, e i simulacri; cosa impossibile perchè non vuole Dio, nè può soffrire un cuore diviso.
10,3:Noi siam senza re, perchè non temiamo il Signore: ec. Ridotti alle strette dagli Assiri ben presto diranno costoro: noi non abbiam re, che ci salvi: il nostro re Osea è come se non fosse, e noi meritiamo questo, perchè non abbiam temuto il Signore; onde quand'anche avessimo un re prode, e valoroso, che potrebb' egli fare per noi, se Dio ci ha abbandonati? Possono ancora queste parole esser dette dagli Israeliti condotti già in ischiavitù, e rimasi senza re. Ma la prima sposizione sembra più naturale.
10,4:Ripetete pur le parole di una falsa visione. Parla di qualche buona promessa di alcuno de' falsi profeti, che dicevano avere avuto rivelazioni da Dio. Stabilite pur l'alleanza: intende probabilmente l'alleanza, e amicizia con Phul re degli Assiri, a cui dettero gran somma di denaro, come altrove si disse. Fate tutto quel che potete: contuttociò la vendetta di Dio pullulerà, e verrà fuora per voi, come un'erba velenosa spunta rigogliosa da una terra grassa e ben preparata.
10,5-6:Alle vacche di Bethaven, ec. Dà a que' vitelli il nome di vacche per derisione.
E i suoi sacerdoti. Ovvero i custodi del vitello, che erano i sacerdoti. Questo vitello sarà condotto nell'Assiria donato a Phul da Manahem re d'Israele, che volle in tal guisa comprarsi la protezione dell'Assiro, e averlo per suo difensore. Il popolo, e i sacerdoti piangeranno la perdita di quel vitello glorioso, il quale resta avvilito, e privo di ogni sua gloria, mentre è dato in regalo a chi non farà conto se non del metallo, di cui è formato. Ma Ephraim sarà ancora svergognato e confuso, perchè il re di Assiria in vece di suo difensore sarà suo tiranno, onde tutto cospirerà a rendere non solo inutili, ma di più obbrobriosi e funesti i consigli d'Israele.
10,7:Samaria ha fatto sparire il suo re, ec. I peccati di Samaria sono la cagione, per cui e il re loro, e il regno si dissiperà così presto come una bolla d'aria, che galleggia sull'acqua. Può ciò intendersi di Osea ultimo re di Samaria preso, e mandato nell'Assiria da Salmanasar. Potrebbe però ancora alludere il Profeta ai corti regni di Zaccaria, che regnò sei mesi, e di Sellum, che regnò un mese.
10,8:Diranno ai monti: cuopriteci; ec. Rappresenta i sentimenti dello sciagurato popolo di Samaria nel tempo dell'ultimo suo sterminio. Cristo ripetè queste parole applicandole agli Ebrei, che dovean trovarsi a vedere assediata, espugnata, e messa a ferro e a fuoco la Giudea, e Gerusalemme dai Romani, Luc. XXIII. 30., e s. Giovanni le applicò agli empi tutti nel tempo del finale giudizio, Apocal. VI. 16. Vedi anche Isai. II. 19.
10,9:Dai tempi (del fatto) di Gabaa Israele fece il peccato: ec. Accenna il Profeta, che i cittadini di Gabaa erano corrotti in ogni maniera d'impurità, e insieme adoratori de' falsi dei. Vedi il libro dei Giudici XX. 13. 14. ec. Dice adunque, che da quel tempo in poi l'idolatria fu in Israele, e con essa ogni specie d'iniquità, e nell'idolatria si ostinarono. La guerra, che io manderò contro di essi sarà non contro una sola tribù, ma contro tutte le dieci tribù, e sarà più atroce, e funesta, perchè laddove quella tribù si rimesse in piedi, sarà sterminato af fatto il regno delle dieci tribù.
10,10:Della doppia loro iniquità. Per queste due iniquità s. Girolamo intese il disprezzo di Dio, ed il culto de' simulacri.
10,11:Vitella avvezza a fare la battitura; ec. Si è veduto altre volte notato nelle Scritture il costume di far camminare i bovi sopra i grani, affinchè pestando le spighe ne facessero uscir fuora le granella, e anche si facevano tirare dagli stessi bovi sopra le spighe alcuni grossi pezzi di legno armati di ferro. Era ordinato di non mettere la musoliera ai bovi, mentre facevano questo lavoro, affinchè faticando potessero anche mangiare. Deuter. XXV. 4. Paragona adunque Israele ad una vitella, la quale è avvezza a quel lavoro, e lo ama, ma non vuole adattarsi al giogo, e a tirare l'aratro. Vedi qui avanti. IV. 16. Dio dice, ch'ei metterà sotto al giogo il grasso collo di questa giovenca.
Salirò sopra Ephraim. Domerò Ephraim come un forte e destro cavaliere si rende soggetto un feroce cavallo.
Giuda porrà la mano all'aratro, Giacobbe romperà ec. Con queste similitudini vuole Dio significare, che gli Israeliti avvezzi al culto degli idoli, nel quale ponevano tutto il loro piacere, erano alienissimi dall'adattarsi a portare il giogo della legge del Signore; onde in pena della lor contumacia porrà Dio sopra dei loro colli il giogo (giogo senza comparazione più gravoso) degli Assiri, domandoli come si doma uno sfrenato cavallo, e da questo ne avverrà, che e il popolo di Giuda porrà mano all'aratro, ripiglierà il culto del vero Dio sotto il pio re Ezechia, e molti degli Israeliti fuggiti dalle mani degli Assiri si uniranno collo stesso Giuda a lavorare nella vi gna del Signore, e adoreranno insieme il Dio dei padri loro. Vedi s. Girolamo.
10,12:Copiosa misericordia; ec. Tale credo essere il senso di quelle parole: in ore misericordiae cioè secondo l'ampiezza della misericordia di Dio.
Rompete la vostra inculta terra. Per purgarla dalle male erbe, che sono le prave affezioni, e renderla capace di produr frutti di vera pietà.
Ed è tempo di cercare il Signore, ec. Ed è omai tempo, che abbandonato il peccato, e l'idolatria vi andiate preparando alla venuta di colui, che sarà per voi Maestro di vera, e perfetta giustizia, e della stessa giustizia verrà a rivestirvi. Tale è la comune sposizione degli antichi, e moderni interpreti.
10,13-14:Araste per la empietà. Le vostre fatiche furon tutte rivolte a coltivare l'empietà, dalla quale ne venne odio sa, e velenosa messe di abbondante iniquità, e i frutti di questa, sebben dolci al guasto palato, furono privi di sostanza per nutrirvi, e satollarvi; erano frutti mendaci, incapaci di contentarvi. E perchè tu ponesti fidanza nelle tue invenzioni, e negli idoli, che eran i tuoi campioni, orribile sarà lo spavento, e la confusione nel tuo popolo, o Israele, quando verranno gli Assiri, e saranno sman tellate le tue fortezze, e tu sarai distrutto come fu distrutto Salmana re de' Madianiti da Gedeone, e dalla schiera di Gedeone. In quello, che è detto dal Profeta, che Gedeone fece vendetta di Baal, allude alla distruzione dell'altare di Baal, e al nome, che da ciò riportò Gedeone. Vedi Jud. VI. 31. Quanto poi a quelle parole infranta la madre sopra i suoi figli, v'ha chi crede, che alluda Osea al gastigo dato da Gedeone ai cittadini di Soccoth, e di Phanuel (Jud. VIII. 15. 16), dal qual gastigo voglia dire Osea, che non furono esenti le madri co' teneri loro figli; e questa sposizione mi sembra la migliore; altrimenti converrà dir, che si alluda a qualche fatto, di cui non si ha più altra memoria.
10,15:Ecco quello, che ha fatto a voi Bethel, ec. Ecco quello, che recherà a voi di frutto Bethel co' vitelli d'oro, che ivi si adorano.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap