Proverbi - 8

12345678910111213141516171819202122232425262728293031

VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Elogio della sapienza. Sublimità, e giustizia de' suoi insegnamenti. Come ella rimunera quei, che la cercano.

1Non grida ella forse la sapienza, e la prudenza non alza ella la voce?
2Nelle cime più alte, e più rilevate, lungo le pubbliche vie, ai capi delle strade ella si sta,
3Presso alle porte della città, sulle porte medesime parla ella, e dice:
4O uomini, a voi io grido, e a' figliuoli degli uomini si indirizza il mio parlare.
5Imparate, o piccoli, la prudenza, e voi stolti prestate attenzione,
6Ascoltate, mentre di cose grandi son io per discorrere, e le mie labbra si apriranno ad annunziar la giustizia.
7La mia bocca sarà organo della verità, e le mie labbra detesteranno l'empietà,
8I miei discorsi son tutti giusti, nulla è in essi di storto, o di perverso:
9Sono diritti per quei, che hanno intelligenza, e facili per quelli, che amano di imparare.
10Fate acquisto della mia disciplina, piuttosto che del denaro, e anteponete all'oro la scienza.
11Perocché la sapienza più vale, che tutte le cose più preziose, e non è da compararsi con lei qualunque cosa più cara.
12In la sapienza abito trai buoni consigli, e presiedo ai saggi pensieri.
13Il timor del Signore è odio del male: io detesto l'arroganza, e la superbia, e la via storta, e la bocca a due lingue.
14A me appartiene il consiglio, e l'equità, a me la prudenza, a me la fortezza.
15Per me regnano i regi, e i legislatori ordinano quello, che è giusto:
16Per me i principi comandano, e i giudici amministrano la giustizia.
17Io amo quei, che mi amano, e quelli, che di buon mattino si svegliano a ricercarmi, mi troveranno.
18A me appartiene la dovizia, la gloria, le ampie ricchezze, e la giustizia:
19Perocché migliore dell'oro, e delle pietre preziose è il mio frutto, e dell'argento più fino li miei prodotti.
20Nelle vie della giustizia io cammino, in mezzo ai sentieri di rettitudine,
21Per far ricchi coloro, che mi amano, e riempiere i loro tesori.
22Il Signore mi ebbe con seco nel cominciamento delle opere sue, da principio, prima che alcuna cosa creasse.
23Dall'eternità ebbi io principato, e ab antico, prima che fosse fatta la terra.
24Non erano ancora gli abissi, ed io era già concepita, non iscaturivano ancora i fonti delle acque,
25Non posavano ancora i monti sulla gravitante lor mole: prima delle colline era io partorita:
26Egli non avea ancor fatta la terra, né i fiumi, nè i cardini del mondo.
27Quand'egli dava ordine ai cieli io era presente; quando con certa legge, e ne' loro confini chiudeva gli abissi:
28Quand'egli lassù stabiliva l'aere, e sospendeva le sorgive delle acque:
29Quando i suoi confini fissava al mare, e dava legge alle acque, perché non oltre passassero i limiti loro; quand'ei gettava i fondamenti della terra
30Con lui era io disponendo tutte le cose, ed era ogni di mio diletto lo scherzare dinanzi a lui continuamente,
31Lo scherzare nell'universo: e mia delizia lo stare co' figliuoli degli uomini.
32Or adunque, o figliuoli, ascoltateli: Beati quelli, che battono le mie vie.
33Udite i mie documenti, e siate saggi, e non li rigettate.
34Beato l'uomo, che mi ascolta, e veglia ogni di all'ingresso delia mia casa, e sta attento sul liminare della mia porta:
35Chi mi troverà, arerà trovata la vita, e dal Signore riceverà la salute:
36Ma chi contro di me peccherà, farà torto all'anima propria. Tutti quelli, che odiano me, amano la morte.
Note:

8,1-3:Non grida ella forse la sapienza? Introduce qui la sapienza quasi una persona, come nel capo I., la quale parla, e invita gli uomini a seguitarla. Nel capo precedente ci descrisse la donna cattiva, la quale co' suoi vezzi e colle sue scellerate lusinghe cerca di guadagnare il cuor degl'incauti per loro perdizione: fa adesso venir fuora questa castissima, e divinissima donna, la quale a sventare i perfidi disegni di quella, a sè dolcemente invita tutti gli uomini per farli veramente buoni e felici. Alcuni Interpreti suppongono, che si parli in questo luo go della sapienza presa generalmente, cioè non solo della Sapienza increata, ma anche della creata Sapienza, la quale è una partecipazione della increata, che si comunica agli uomini, e gl'illumina, e gl'istruisce e gli guida nella via della verità e della salute. Ma tutti gli antichi Padri e anche molti Interpreti moderni quella, che qui favella, credono essere la Sapienza incarnata, la seconda persona della SS. Trinità, il Verbo di Dio fatto Uomo, il Cristo, onde avviene, che parte di quello, che di essa sapienza vien detto, si applichi a Cristo in quanto egli è Dio e sapienza increata, e parte a lui convenga in quan to egli è Uomo e sapienza creata.
Non grida ella forse la sapienza, ec.? La sapienza e la prudenza una stessa cosa significano in questo libro, come altrove si disse. in questi tre primi versetti si dice, che la sapienza di Dio in ogni luogo parla, e istruisce, ed esorta gli uomini alla virtù. Ella parla dall'alto cielo, il quale colla sua bellezza e co' mirabili ordinatissimi suoi movimenti annunzia la gloria di Dio, e insegna agli uomini il timore e l'amore, che a lui debbono. Ella parlò sul Sinai dove fu data la legge, e sul monte ancora insegnò Cristo la perfezione sublime dell'Evangelio, Matth. v., e Cristo stesso e i Profeti e gli Apostoli e nelle pubbliche vie, e a' capi delle strade, e alle porte della città dove concorreva il popolo, fecero udire gl'in segnamenti, e le esortazioni della sapienza. Ella di più in ogni luogo parla, e istruisce per mezzo delle nozioni del vero e del giusto impresse ne'cuori di ciascun uomo, e per mezzo delle ispirazioni interiori, onde nissun uomo possa trovare scusa, se i dettati non segue della sapienza, perchè essi non posson essergli ignoti.

8,5:O piccoli. Voi imprudenti, voi, che mancate di esperienza e di sapere.

8,7:L'empietà. Ovvero, quello, che è contrario alla pietà. Impium è qui neutro.

8,8:Son tutti giusti, nulla è in essi di storto ec. A differenza de' libri de' filosofi, ne'quali trovansi delle verità, ma mescolate e offuscate con mille errori, e con molte prave dottrine, lo che si osservò e in Socrate e in Platone, e in tutti quanti i sapienti del Gentilesimo, senza eccettuarne nemmeno que'maestri Cinesi, i quali alcun de' filosofi dell'età nostra ha cercato di esaltare contro ogni verità e contro ogni ragione.

8,10:Piuttosto che del denaro, ec. Cercate di far acquisto della scienza pratica della salute piuttosto che di guadagnare le migliori ricchezze.

8,12:Abito tra' buoni consigli, ec. Dovunque sono i sani e retti consigli, dovunque sono i saggi pensieri, ivi son io, da cui e i consigli retti e tutti i buoni pensieri procedono. Così la sapienza increata, da cui viene tutto quello, che è vero e utile al ben dell'uomo; ma soprattutto da lei vengono la elezione e l'amore del bene e tutti i pensieri e affetti santi, che Dio hanno per obbietto e per fine.

8,13:Il timor del Signore è odio del male: ec. il timor del Signore (che è il principio della sapienza, cap. I. 7) odia ogni male, ogni malvagità, ogni malizia, l'arroganza e la superbia (ch'è il principio d'ogni peccato, Eccli. X. I5.), la perversità nelle azioni, le frodi della lingua doppia e menzognera.

8,14:A me appartiene il consiglio e l'equità, ec. La vera sapienza va sempre unita colla giustizia e coll'equità e colla prudenza, e anche colla fortezza per reprimere il vizio e contenere le passioni.

8,15:Per me regnano i regi, ec. Dalla Sapienza increata, da Dio ricevono i regi la lor potestà di governare i popoli, Rom. XIII. I., e dalla stessa Sapienza ricevono il consiglio, l'equità, la prudenza, la fortezza per ben governare.

8,18-19:A me appartiene la dovizia e la gloria, ec. Le ricchezze e le grazie spirituali, l'abbondanza di tutti i beni celesti, la gloria eterna, che è fine della giustizia, tutto questo è dono della sapienza, e si dà sempre a' veri amatori della celeste sapienza; ed è ancor vero, che anche le ricchezze temporali, e la gloria e la felicità della vita presente proviene talora dalla sapienza, come avvenne in Salomone, il quale per la sua sapienza fu il più grande, e, ricco, e glorioso di tutti i regi. Ma il frutto migliore della sapienza nella giustizia consiste, e nella santità della vita, per cui alla gloria del regno celeste l'uomo perviene.

8,20-21:Nelle vie della giustizia io cammino, ec. Le mie vie sono le vie della giustizia, nelle quali cammino senza volgere nemmen un punto a destra, nè a sinistra; nè perchè la sola giustizia io cerchi, e la sola giustizia io insegni di cercare a quelli, che mi amano, non per questo sarann'eglino senza premio, senza mercede, perocchè io prometto, che ricchi gli farò formisura, e soddisfarò tutti i lor desideri per vasti, che sieno; conciossiachè averanno da me ricchezze solide, vere, permanenti ed eterne.

8,22:Il Signore mi ebbe con seco nel cominciamento delle opere sue. La Sapienza del Padre fu posseduta dal Padre ab eterno mediante l'eterna generazione. Queste parole: il Signore mi ebbe con seco, significano come il Figliuolo fu sempre nel Padre, e il Padre nel Figlio. Così san Girolamo ep. ad Cyprian. Ma la più bella e grandiosa sposizione di questo luogo ce la diede il diletto discepolo di Gesù nell'esordio del suo Vangelo: nel principio era il Verbo, e il Verbo era appresso Dio, e il Verbo era Dio, cap. 1. I. Vedi quello, che ivi si è detto. I LXX lessero: il Signore creò me principio delle sue vie, delle opere sue; la qual lezione riconosciuta da' Padri anche Latini, si spiega da molti di essi della generazione temporale del Figliuolo di Dio, secondo la quale il Verbo si fece carne; perocchè l'umanità e la carne di Cristo fu creata, ed è creatura. Ma può ancora con altri Padri e particolarmente con s. Ilario esporsi la stessa lezione della generazione eterna del verbo: anzi la parola creò con altissimo senso può essere stata usata nel Greco in vece della voce generò a dinotare come la produzione del Figlio di Dio fu senza mutamento o discapito del Padre, da cui egli fu generato di Dio perfetto, perfetto Dio, come spiega il medesimo santo de Synod. Anathem. v.

8,23:Dall'eternità ebbi io principato, ec. Abbiamo tradotto piuttosto il senso, che la parola. La Sapienza, il Verbo di Dio fu ab eterno, ed ebbe il principato di tutte le cose, che doveano crearsi, le quali tutte per lui furon fatte; questa Sapienza ab eterno fu costituita principio e fondamento di tutto l'universo, come spiega un antico Interprete. La Sapienza poi incarnata, cioè il Cristo, fu stabilito Capo e Re e fondamento della Chiesa. Vedi Athan. serm. 3. cont. Arian.,
Ab antico. Prima de' secoli. Vale lo stesso, che ab eterno.

8,24:Non erano ancora gli abissi. I mari, le profonde voragini de' mari. Questo versetto e i due seguenti spiegano l'eternità del Verbo divino, della increata Sapienza.

8,25:Era io partorita. I LXX: Egli mi genera. Ma questa maniera di parlare, come anche quella della nostra Volgata, contengono un'altra verità, la quale è (come spiega s. Agostino, s. Ilario e altri), che il Figliuolo continuamente, perennemente riceve il suo essere dal Padre, che il Padre sempre genera il Figlio, e il Figlio sempre è da lui generato.

8,26:Nè i cardini del mondo. Questi cardini sono i due poli; ovvero, come altri intendono, i quattro punti detti cardinali, l'Oriente, l'Occidente, Mezzodì e Settentrione.

8,27:Io era presente. Ovvero: io era con lui, che è più stretta versione del Greco. In questo versetto unito ai tre seguenti ci si dimostra la Sapienza fattrice di tutte le cose.
Quando con certa legge, e ne' loro confini ec. Non sembra, che debbansi queste parole intendere del mare, perocchè di questo si parla

8,29:L'abisso adunque, o sia l'amplissima e quasi immensa voragine formata da Dio, ella è tutta la capacità e lo spazio, che è tral cielo e la terra, nel quale spazio dentro stabili e fissi confini, con certissime e ordinatissime leggi si fanno tutti li movimenti de' corpi celesti. Per la qual cosa quello, che si dice degli abissi chiusi con certa legge, e ne' loro confini, si applica non tanto agli stessi abissi, quanto a' movimenti de' detti corpi celesti.

8,28:Quand'egli lassù stabiliva l'aere. Intendono comunemente l'atmosfera, altri le nuvole.
E sospendeva le sorgenti delle acque. Quando per l'aere nelle precedenti parole s'intendano le nuvole, questa seconda parte del versetto sarà una sposizione della prima; perocchè le sorgenti delle acque, onde viene umettata e fecondata la terra, sono le stesse nuvole, le quali lassù si formano de' vapori, che si alzan dal mare, e sono tenute sospese e librate con sì buon ordine di providenza, che si sciolgono non tutt'in un tratto (che così inonderebber la terra), ma in moderata quantità proporzionata al bisogno della medesima terra.

8,29:Quand'ei gettava i fondamenti della terra. Vedi Job XXXVIII. 4. Ps. XIII. 2.

8,30-31:Con lui era io disponendo ec. Con Dio io fabbricava e creava e ordinava tutte le cose, ed era mia delizia ogni dì il considerare le cose fatte da me, fatte quasi scherzando continuamente dinanzi a lui, scherzando nella produzione di tutte le creature, onde l'universo è ripieno. Con questa maniera di parlare si esprime mirabilmente la facilità e la celerità, con cui la fattrice Sapienza creò e diede ordine a tutto il creato. E mia delizia lo stare co' figliuoli degli uomini. La Sapienza increata, la quale con diletto produsse tutte le creature, e con diletto le rimirò dopo che furon prodotte, perchè erano buone assai, Gen. I. 3I., sua particolar delizia trovò nell'uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio, fatto capace d'intendere i misteri della stessa Sapienza, e di amarla e di lodarla per tutte le creature prive di senso e di ragione. Ma all'uomo stesso questa amabil Sapienza si comunicò con eccesso di bontà e di amore particolarmente allora quando il Verbo assunse la natura stessa dell'uomo, e con esso si affratellò, e volle essere, ed esser chiamato Figliuolo dell'Uomo. Vedi Eccli. XXIV. 13.

8,32:Or adunque, o figliuoli, ascoltatemi: ec. Vale a dire: Dopo le infinite dimostrazioni di bontà e di affetto, che io vi ho date, voi, o uomini, prestate orecchio ai miei insegnamenti.

8,35:Averà trovata la vita. La vita di grazia, e anche la vita di gloria nel secolo futuro. Cristo è la felicità, la salute, la vita degli uomini, che lo ascoltano e l'obbediscono.

Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap