Proverbi - 7

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Esorta allo studio della sapienza. Descrive le arti di una cattiva donna, che tira a se un giovine sconsigliato.

1Figliuol mio, pon mente alle mie parole, e fatti, un tesoro de' miei precetti.
2Figliuolo, osserva i miei documenti, ed avrai vita: custodisci la mia legge, come la pupilla del tuo occhio:
3Portala legata alle tue dita: scrivila sulle tavole del cuor tuo.
4Di alla sapienza: Tu se' mia sorella, e alla prudenza da il nome di tua amica,
5Affinchè ella ti difenda dalla donna straniera, e dalla donna altrui, la quale addolcia le sue parole.
6Imperocché io stava osservando dalla finestra della mia casa, dietro alla gelosia,
7E veggo dei pazzerelli, e considero un giovinetto insensato,
8Che passa per la piazza vicino all'angolo, e presso alla casa di colei spasseggia.
9A bruzzolo, venuta la sera tral buio, e le tenebre della notte.
10Ed ecco che va incontro a lui la donna abbigliata da meretrice scaltra nel far preda di anime, cianciatrice, e girona,
11Che non sa star in riposo, né può tenere in casa i suoi piedi,
12E ora nella contrada, ora nelle piazze, ora in un cantone tende i suoi lacci.
13Or ella gettate le braccia sul giovinetto, lo bacia, e con faccia sfrontata lo accarezza, e dice:
14Io avea fatto voto di vittime (pacifiche), oggi ho adempiuto il mio voto,
15Per questo son uscita fuori a incontrarti, bramosa di vederti, e ti ho ritrovato.
16Ho steso sulle corde il mio letto, vi ho messo sopra coperte ricamate d'Egitto:
17Ho sparso il mio letto di mirra, e di aloè, e di cinnamomo.
18Vieni, inebriamoci di delizie, e soddisfacciamo a' nostri desiderj, fino che il giorno apparisca:
19Imperocché l'uomo non è in casa sua, è andato a fare un viaggio lunghissimo.
20Ha portato seco un sacchetto di denaro; tornerà a casa il di del plenilunio.
21Colle molte parole ella lo tira nella rete, e colle lusinghe delle sue labbra gli da la spinta.
22Egli tosto la segue, qual bue condotto al macello, e come agnello, che scherza, e non sa egli lo stolto, che è menato alla catena,
23Fino a tanto che la saetta trafigga il cuore di lui (egli è) come un uccello, che vola al laccio, e non sa che si tratta del pericolo di sua vita.
24Ora adunque, figliuol mio, ascoltami, e pon mente alle parole della mia bocca.
25Non si lasci strascinare il cuor tuo nelle vie di costei, e non andar errando pe' suoi sentieri:
26Perocché molti ella ferì, e gittò per terra, e i più forti furon tutti uccisi da lei,
27La casa di lei è strada dell'inferno, strada, che mena fino ai penetrali di morte.
Note:

7,3:Portala legata alle tue dita. Allude alle parole di Mosè Exod. XIII. 6., Deuter. VI. 8., e questa frase vuol dire: abbi sempre la legge di Dio dinanzi agli occhi, come si ha quello, che si tiene nelle mani.

7,4:Di alla sapienza: Tu se' mia sorella; ec. Il nome di sorella e di amica è qui posto in vece di sposa, ed è molto adattato a esprimere l'unione tutta pura, e santa della sapienza coll'uomo, e dell'uomo colla sapienza. Nello stesso senso ambedue que' nomi sono usati nella Cantica cap. IV. 9. 12. 19., V. I. 2., ec.

7,5:Affinchè ella ti difenda ec. L'amore della sapienza ti difenderà e ti custodirà dall'amore profano.

7,6:Io stava osservando dalla finestra ec. Salomone con questo esempio vuol dimostrare quanto sien da temersi particolarmente pei giovani gli allettamenti della donna cattiva.

7,7-9:E veggo de' pazzerelli. Tale è in questo luogo il significato della voce parvulos come apparisce dall'Ebreo e dalle antiche versioni: piccoli non tanto di età, quanto di senno. E considero un giovinetto insensato: tra questi particolarmente uno ne osservo più pazzo degli altri. Quello, che egli fa, di passare apposta vicino alla casa di una donna cattiva, di mettersi a passeggiare in tal luogo, dimostra com'egli cerca il pericolo, onde non sia meraviglia se egli vi perirà.

7,10:Scaltra nel far preda di anime. I LXX hanno una frase molto espressiva, perocchè leggono: che fa volar i cuori de' giovani, fa volar via il loro senno. Così pure il Siriaco.

7,11:Nè può tenere in casa i suoi piedi. A differenza della donna saggia, la quale è casereccia, ama di stare nella propria casa. Vedi quello, che si è detto nella lettera di Paolo a Tito, II. 5.

7,14:Io avea fatto voto di vittime ec. Io avea fatto voto di offerire vittime pacifiche per te, per la tua salute, e oggi ho adempioto il mio voto: e con questo viene questa donna a significare e l'affetto, che ha per lui, e il lauto convito, che è in ordine in sua casa; perocchè delle ostie pacifiche una buona parte si portavano dal l'offerente alla propria casa per farne banchetto.

7,16:Ho steso sulle corde il mio letto. Ovvero: ho steso sulle cigne, in vece di stenderlo sulle tavole. Così si usava per avere i letti più molli.

7,17:Di mirra e di aloe e di cinnamomo. La mirra e l'aloe furono usati a imbalsamare il corpo di Cristo. La mirra era d'odore assai forte, il cinnamomo di odore più blando; l'aloe, che noi abbiam di presente, non ha che fare con quello degli antichi. Vedi Num. XXXIV. 6.

7,19:L'uomo non è in casa. Ella vuol dire il marito, ma non si degna di nominarlo col proprio suo ordinario nome; e aggiugnendo, ch'ei non è in sua casa, quasi mostra di non aver relazione con lui: tal è il buon cuore di questa donna.

7,22:E non sa egli lo stolto, ec. Egli si crede andando dietro a questa donna di essere divenuto il più felice uomo del mondo, ma ei non sa, che ella lo tira alla più misera e vergognosa schiavitù, da cui non saprà poi di strigarsi neppur quando avrà provato la infedeltà, e il pessimo carattere di costei.

7,23:Fino a tanto che la saetta trafigga ec. Questa saetta è la saetta del pentimento, del rimorso della coscienza, ed è ancora il sentimento de' mali gravissimi e del corpo e dello spirito, che vanno dietro agl'impuri piaceri. Fino a tanto che questa saetta lo arrivi, egli corre, anzi vola come un uccello al laccio senza riflettere ai pericoli d'ogni specie, a' quali va incontro.

7,26:E i più forti furon tutti uccisi da lei. Nella storia sacra veggiamo Sansone fortissimo, Davidde santissimo, Salomone stesso, così sapiente, vinti dall'amore delle donne.

7,27:La casa di lei è strada dell'inferno. Vedi Prov. II. I8., V. 5.
I penetrali di morte sono lo stesso inferno, dove la morte ha suo trono, e sua reggia, perchè ivi quella morte che è eterna domina sopra tutti i dannati: come se dicesse: infelice, tu credi di andare alla casa del piacere, e della felicità, e io ti annunzio, che tu vai alla casa di morte, e batti una strada, che va a finir nell'inferno.

Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap