VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
29,1:La perdizione. La morte temporale, e anche l'eterna; perocchè la superbia e la durezza di cuore all'una e all'altra pena conduce.
29,2:La moltiplicazione de' giusti ec. Quanto più cresce il numero de' giusti, tanto meglio ne starà la repubblica. L'Ebreo si traduce: nella glorificazione, nella esaltazione de' giusti ec. il senso però non varia gran fatto; perocchè i giusti essendo in gran numero vengono a dare (per così dire) il tuono al governo dello stato.
29,4:L'uomo avaro. il ministro del re se è avaro venderà la giustizia, e renderà infelice il paese.
29,5:Tende una rete a' suoi piedi. Non è vero amico, ma adulatore perfido, che cerca di rovinare l'amico ispirandogli la vanità e la superbia.
29,6:Cadrà al laccio. il peccato è come l'esca, a cui mentre volano gli uccelli sono presi miseramente; così il peccato ha la sua esca, il piacer della gola, della lussuria, dell'ambizione ec., e in quest'esca trova il peccatore un laccio, che lo uccide. Il giusto canterà laude ec. Lodera Dio, e sarà lieto di aver fuggito il pericolo, che era preparato per lui come per gli altri.
29,7:L'empio non se n'informa. Parla de' giudici e degli avvocati, che non pongono diligenza nell'esaminare le cause de' poveri, perchè nulla sperano da questi.
29,8:La salvano dall'ira. Dall'ira di Dio; perocchè colle loro orazioni lo placano e impetrano la sua misericordia anche pe' loro concittadini.
29,9:Non avrà pace. O disprezzi il furore dello stolto, o lo tratti severamente com'egli merita, lo stolto non lo lascerà aver pace.
29,10:Cercano di salvarlo. Letteralmente: cercano l'unima (la vita) di lui: frase usata anche nel salmo CXLI. 5. Vers 11
29,13:Il povero e il suo creditore ec. Vedi cap. XXII. 2.
29,16:Colla moltiplicazione degli empi. Ovvero: colla esaltazione ec. Vers. 2.
29,18:Quando la profezia verrà meno, il popolo sarà dissipato. La sposizione del venerabil Beda è questa: Se mancherà l'istruzione de' sacerdoti, l'osserranza della legge divina (per mezzo di cui il popolo dovea giungere al premio della beatitudine) sarà disciolta. Questa sposizione è seguitata da molti; perocchè la voce profezia significa anche la interpretazione delle Scritture, e la prediaazione delle verità della religione (1. Cor. XIV.), tolta la quale il popolo si dissiperà in varie sette, e darà in errori abbandonando la vera pietà. Gl'Interpreti Ebrei prendono la voce profezia nel senso più stretto, onde dicono, che vuolsi significare in questo luogo, che quando mancheranno i profeti illuminati da Dio colla cognizione delle cose future e pieni di zelo della sua gloria, quando mancheranno questi uomini straordinari mandati dal Signore a dirigere il popolo, a gridlar contro il vizio, e ad accendere gli uomini all'amore della virtù, il popolo sarà dissipato, vale a dire la repubblica Giudaica sarà sconvolta, caderà in un orribile corruzione di costumi, sarà lacerata dalle sette (come furon quelle dei Farisei, de' Sadducei, degli Erodiani a' tempi di Cristo), e anderà finalmente in rovina. Secondo questa sposizione ognun vede, che si ha qui una predizione di quello particolarmente, che avvenne agli Ebrei dopo la venuta, e dopo il rifiuto fatto da essi del Cristo. Quando il Salvatore venne al mondo, gli Ebrei da lungo tempo erano senza profeti, e l'iniquità, e anche l'empietà dominava nel popolo, e particolarmente ne' maestri della Sinagoga. Quindi l'accecamento e l'ostinata durezza, colla quale rigettarono lo stesso Cristo e la verità da lui predicata, e finalmente la rovina della nazione.
29,19:Non bastano le parole: ec. Vi vuole la verga: perchè questi non fa nulla per ragione, nè per amore del bene, ma tutto per timore.
29,20:Si può sperare, ec. Si correggerà, si emenderà piu facilmente la stoltezza, che la loquacità. Tale è il senso di questo luogo secondo l'Ebreo e i LXX, e secondo la nostra Volgata, purchè in vece di stoltitia si legga stultitiae, come lesse Beda, Rabano e altri, e come sta in molti manoscritti.
29,21:Chi delicatamente nutrisce il suo servo ec. il senso letterale è chiarissimo, ma l'altro senso, che ebbe in mira lo Spirito Santo, è molto più importante. Chi tratterà la propria carne (destinata ad essere serva dell'anima) con eccessiva condiscendenza e delicatezza, l'avrà ribelle e si troverà finalmente ad essere da lei dominato, onde viva secondo la carne, come dice l'Apostolo Rom.VIII.12.
29,22:Sarà più proclive a peccare.L'Ebreo legge: fara molti peccati, che è il senso anche della Volgata.
29,23:L'umiliazione va dietro al superbo, ec. La stessissima sentenza di Cristo, Luc. XIV. II.
29,24:Sente chi gli dà il giuramento, ec. Ascolta il giudice il quale legittimamente,previo il giuramento, gli domanda che dichiari chi è il ladro e i complici di esso, ed egli non vuol palesare la verità: così non solo egli è ladro, ma anche spergiuro ed empio.
29,25:Chi ha timore dell'uomo ec. Chi non s'astiene dal male se non perchè teme l'uomo, caderà ben presto in peccato. Ovvero: chi teme l'uomo più che Dio caderà ec. Ma la prima sposizione è migliore. Nella seconda parte avrebbe il Savio potuto dire: Chi teme il Signore sarà esaltato: ma disse: Chi spera nel Signore, perchè la speranza va sempre al timore santo congiunta.
29,26:Ma dal Signore dee venire ec. Si cerca il favore de' grandi, e si procura di aver favorevole il loro giudizio: ma da Dio dipende quel giudizio finale, che decide della eterna sorte dell'uomo; e contuttociò gli uomini di questo han così poco pensiero.
29,27:I giusti hanno in abbominazione gli empi; ec. Nota qui Salomone quelle, che s. Agostino chiama le due città, l'una di Dio, l'altra del demonio, l'una de' giusti, l'altra degli empi, tralle quali è guerra perpetua.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap