VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
21,1:Come un'acqua, che si scompartisce: ec. Come un canale di acqua vien diviso e scompartito in piccoli rigagnoli, i quali il giardiniere fa scorrere in questa e in quella parte a irrigare il giardino nella guisa, che a lui piace, così Dio volge, e dirizza il cuore, i sentimenti, e gli affetti del re secondo la sua volontà. Così dimostra la assoluta possanza di Dio sopra i cuori degli uomini, mentre i cuori de' re (i quali per altro non sono ad alcuna terrena potestà soggetti) Dio li ha in sua mano e a suo talento li volge, li volge, dico, senza lesione della libertà dell'arbitrio.
21,2:Il Signore pesa i cuori. Notisi, che parla qui Salomone non di qualunque uomo generalmente; perocchè non è possibile, che per esempio gli omicidi, gli adulteri ec. credano di battere la via retta; ma egli parla di quelli, che han pensiero della loro salute, i quali perciò egli avverte a non fidarsi di lor medesimi e de' propri loro giudizi, conciossiachè la cupidità, l'amor proprio, la ignoranza può ingannarli, e far loro credere, che sia ben fatto quello, ch'essi fanno, quando veramente non lo è, ovvero, che per buono principio facciano quello, che operano per fine men buono, come per esempio di vanagloria, di umano rispetto ec. L'uomo non conosce il proprio cuore; Dio lo conosce, e al giudizio di Dio debbe l'uomo sottomettere se stesso, operando nel timore e tremore la propria salute. Vedi cap. XVI. 2.
21,4:La felicità degli empi egli è il peccato. Gli empi pongono la loro gloria e la loro felicità in quello, che è la lor confusione, la pongono nella superbia, nel fasto, nella prepotenza ec. La luce, come abbiam veduto più volte, è posta come simbolo di prosperità e di gloria.
21,5:I pensieri dell'uomo forte. Ovvero, dell'uomo diligente, attivo, chè così porta l'Ebreo.
21,6:Chi ammassa ricchezze colle bugie ec. Ammassano ricchezze colle menzogne i cattivi giudici, i quali corrotti dall'oro pronunziano inique sentenze; i mercadanti, che ingannano altrui nel contrattare; gli avvocati, che si fanno sostenitori di cause ingiuste ec. Costoro sono stolti e mentecatti, dice il Savio, mentre per acquisto di passeggiere ricchezze fan getto de' beni eterni e dell'anima propria, e si precipitano nella eterna morte.
21,7:Li tireranno a basso. I mezzi stessi, co' quali si lusingarono di salire al sommo della grandezza e della felicità, li trarranno nel profondo della perdizione.
21,8:La via dell'uomo perverso è disordinata. Abbiam già notato come la voce via significa la maniera d'agire. L'uomo malvagio è disordinato nel suo operare, l'uomo che è retto di cuore e di sentimenti opera con rettitudine.
21,9:In un angolo del solaio. Allo scoperto, soffrendo il caldo, il freddo, i venti, le pioggie e tutte le stravaganze delle stagioni.
21,11:Punito che sia l'uomo di mal esempio, ec. Vedi XIX. 25.
21,12:Il giusto si prende pensiero della casa dell'empio. Il giusto per lo stesso principio di carità, per cui desidera e cerca la propria salute e quella delle persone, che o per vincolo di sangue, o per amicizia a lui sono congiunte, brama ugualmente, e (quanto è in lui) procura la salute de' peccatori anche nemici.
21,14:Un regalo segreto ec. Questa sentenza dimostra quanto sia utile la liberalità usata a tempo e con buona maniera. Un dono fatto segretamente, senza affettazione, serve frequentemente a calmare l'ira di un uomo, che non potè forse esser placato per le parole di persone anche autorevoli. Così la saggia Abigail co' suoi doni smorzò l'ira di Davidde, I. Reg. XXV.
21,15:Il gaudio del giusto sta nel praticare la giustizia. La giustizia prendesi per tutto quello, che è giusto e retto, per tutte le opere di virtù. Nell'esercitare la giustizia il giusto trova consolazione, pace, letizia, secondo quella parola di Davidde: pace molta a quelli, che amano (o Dio) la tua legge, Ps. 118. I cattivi per effetto dello stesso mal vivere sono senza pace e senza vera letizia, perchè sono sempre paurosi, temendo i gastighi di Dio, il che san pur troppo di meritare. Vedi cap. X. 29.
21,16:Anderà a stare co' giganti. Anderà nella perdizione eterna, dove andarono quegli empi antichi famosi per le loro iniquità. Vedi Job XXVI. 5.
21,17:Chi ama di banchettare. La frugalità e la saggia economia sono la strada migliore e più sicura per far ricchezze; il lusso e la gola distruggono ogni cosa, e privano l'uomo non solo delle sostanze temporali, ma anche di ogni bene spirituale.
21,18:L'empio è dato (in espiazione) pel giusto. Quello che ho aggiunto: (in espiazione) si trova ne' LXX, e schiarisce il senso di questo luogo. Molte volte egli avviene, che per la colpa di uno o di pochi cattivi sia punita tutta la città. Per salvare adunque i buoni e gl'innocenti, si puniscano i cattivi, e sacrificati questi come vittime alla giustizia divina, il Signore si placherà, e rimuoverà i suoi flagelli. Così l'ira di Dio si calmò verso gl'Israeliti, quando Achan (il quale contro l'ordine di Dio si era appropriato parte della preda) fu lapidato. Jos. VII., 26.
21,20:Un uomo senza prudenza. Un figliuolo, un erede stolto dissipa in breve il tesoro adunato colle fatiche e colla buona economia in molti anni. Abbiam tradotto: tesoro desiderabile e copioso, prendendo la voce oleum in significato di pingue, copioso, e abbondante; notisi però, che la voce tesoro nelle Scritture significa generalmente qualunque sorta di copiosa provvisione, di vino, di olio, di grano, ec., che si tien riserbata per servirsene al mantenimento della famiglia, e l'olio era una delle ricchezze della Palestina abbondante di uliveti.
21,22:Un saggio ha espugnata la città ec. La sapienza val più, che tutte le forze del corpo, onde nelle guerre fanno più i buoni consigli, che le squadre armate. Vedi Sap. VI. I.
21,23:Chi custodisce la sua bocca ec. Si risparmiera molti affanni, nimicizie, risse, dolori, chi saprà custodire la propria lingua. Vedi Prov. XII.13, XXIII. 2. 3. XVIII, 23.
21,24:Sarà chiamato stolto. Tale è il senso della voce in doctus in questo luogo; perocchè la voce doctrina è usata ne' Proverbi sovente per la sapienza (come si è veduto) e l'ignoranza per la stoltezza. Dice adunque Salomone, che il superbo mentre cerca la fama e l'onore, non solo non l'otterrà, ma sarà screditato e chiamato stolto, come quegli, che si lascia trasportare dall'ira a trattar con superbia i suoi prossimi.
21,25-26:I desiderii uccidono il pigro. Brama il pigro di ottener qualche cosa, ma non può ottenerla, perchè non fa altro, che desiderare, e ne'suoi desideri consumasi, ma non mai si risolve di faticare, e adoperarsi per conseguire l'intento. Il giusto non si contenta de' desideri, ma opera, si esercita nella virtù, non si ferma giammai, non si stanca. La seconda parte del versetto 26 dimostra, che il Savio parla della pigrizia nello studio e nell'esercizio della sapienza e della virtù.
21,27:Perchè sono frutto d'iniquità. Sono frutto delle loro rapine, delle usure ec.
21,28:L'uomo obbediente canterà la vittoria. Sarà punito severamente da Dio l'uomo iniquo, che accuserà calunniosamente un altro dinanzi al giudice, dinanzi al superiore; il calunniato però (se con obbedienza e umiltà si soggetta alla sentenza data contro di lui innocente dal giudice ingannato) canterà un dì la vittoria; perocchè verrà finalmente a galla la verità, e sarà conosciuta la sua innocenza.
21,29:L'empio senza pudore fa faccia tosta. L'empio colto in peccato, non si vergogna, ma ostinatamente s' indura nel male, e disprezza chi vuol correggerlo: il giusto, se cade, ascolta la correzione e si emenda.
21,31:Si mettono in punto i cavalli ec. I capitani mettono in ordine i soldati e i cavalli e i cavalieri per la battaglia; ma la salute e la vittoria ha da venire da Dio, che per questo ancora si dice Dio degli eserciti. Vedi Ps. XXXII. 17.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap