Proverbi - 13

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Del figliuolo saggio: della circospezione nel parlare: del povero ricco, e del ricco povero: delle ricchezze mal acquistate: desiderj del pigro: speranza differita: dell'operare con prudenza; conversare co' saggi, ecc.

1Il figliuolo saggio rappresenta la dottrina del padre: ma lo schernitor non ascolta quando uno lo corregge.
2L'uomo si sazierà dei beni, che saran frutto del suo parlare: ma l'anim dei prevaricatori è iniqua.
3Chi custodisce la sua bocca, custo disce l'anima sua: ma colui, che avventato nelle parole, caderà in guai.
4Il pigro vuole, e disvuole: ma anima degli uomini attivi si impinguerà.
5Il giusto ha in orrore la parola di menzogna: ma l'empio diffama, e sarà diffamato.
6La giustizia custodisce i passi dell'innocente; ma la (sua) empietà perverte il peccatore.
7Uno la fa da ricco, e non ha nulla; un altro la fa da povero in mezzo a molte ricchezze.
8Colle sue ricchezze riscatta il ricco a propria vita: ma colui, che è povero, è esente dalla minaccia.
9La luce de' giusti è apportatrice di letizia: ma la lucerna degli empj si spegnerà.
10Tra i superbi sono sempre delle risse; ma quelli, che tutte cose fanno un consiglio, si governano con sagezza.
11Le ricchezze fatte in fretta deperiranno: ma si moltiplicheranno quella, che son messe insieme appoco appoco con fatica.
12La speranza differita affligge lo spirito; ma il desiderio adempiuto è albero di vita.
13Chi biasima alcuna cosa, si fa debitore pel tempo avvenire; ma chi rispetta il precetto, starà in pace.Le anime, che aman la frode, restan deluse ne' loro peccati: i giusti sono benigni, e usano misericordia.
14La legge del saggio è fontana di vita, ond'egli schivi la rovina, e la morte.
15I buoni insegnamenti rendono l'uomo amabile: ma quelli, che li disprezzano, trovano tra via il precipizio.
16L'uomo circospetto fa ogni cosa con consiglio; ma l'insensato fa conoscere la sua stoltezza.
17Il messo dell'empio caderà in isciagure: ma il messaggero fedele porta salute.
18La miseria, e l'ignominia è per chi fugge la disciplina: colui che da retta a chi lo corregge, avrà gloria.
19Il desiderio ridotto ad effetto con sola l'anima: gli stolti detestano quelli, che fuggono il male.
20Chi conversa co' saggi, sarà saggio: l'amico degli stolti diventerà simile a loro.
21Il male perseguita i peccatori: i giusti avranno i beni per loro mercede.
22L'uomo dabbene lascia eredi i figliuoli, e i nipoti; ma le facoltà del peccatore sono snerbate pel giusto.
23Uno trova abbondantemente da mangiare nei campi de' padri suoi, e senza giudizio raccoglie per altri.
24Chi risparmia la verga, odia il suo figliuolo: ma chi lo ama, lo corregge di buon ora.
25Il giusto mangia, soddisfa l'anima sua; ma il ventre degli empj è insaziabile.
Note:

13,1:Il figliuolo saggio rappresenta ec. Riluce nel figliuolo saggio la sapienza, la disciplina, la virtù del padre, che lo ha educato. Il figliuolo, che si burla degli avvertimenti, vale a dire il figliuolo stolto, non ascolta le correzioni del padre.

13,2:L'uomo si sazierà ec. Vedi cap. XXII. 14. Ma l'anima de' prevaricatori è iniqua. E avrà per suo frutto l'iniquità e il male e la pena, che va dietro alla iniquità.

13,3:Custodisce l'anima sua. Da molti peccati e da molte afflizioni, che hanno origine dalla intemperanza della lingua.

13,4:Vuole, e disvuole. La volontà del pigro è tanto languida e torpida, che non sa egli stesso quando vuole e quando non vuole; è sempre irresoluto, consulta sempre, nè mai risolve.
S'impinguerà. Si arricchirà di virtudi e di meriti.

13,5:La parola di menzogna. Da quello, che segue nel versetto, apparisce, che in questo luogo la parola di menzogna significa la maldicenza, la detrazione.

13,6:La giustizia custodisce i passi dell'innocente: ec. La sua giustizia custodisce dal peccato il giusto, facendolo camminare nella via della giustizia; e nella stessa maniera la sua stessa malvagità precipita il peccatore d'uno in altro peccato. La giustizia (dice Origene) genera giustizia, e la castità genera castità; divenendo il giusto sempre più giusto, e il casto semprepiù casto. Hom. XXIII. in Num. Così un peccato tira l'altro, e per effetto della stessa sua iniquità l'empio ogni dì diventa peggiore.

13,7:Uno la fa da ricco, ec. Havvi chi è ricco nella sua povertà, perchè è contento, e non desidera di crescere in facoltà, e generosamente fa uso di quel poco, che ha; e havvi chi in mezzo a molte ricchezze è povero, perchè non ne ha mai abbastanza, e per una sordida avarizia non ne fa uso, anzi e vive stentatamente per sè, e non fa parte di quello che ha nè agli amici, nè a'poveri. Questa bella sentenza può ancora applicarsi a'superbi, e agli umili; questi sono ricchi di virtù e di merito, ma nel loro concetto sono poveri, e fanno da poveri: i superbi che son veramente poveri presumono di loro stessi, e la fanno da ricchi.

13,8:Colle sue ricchezze ec. È notato in questo luogo da Salomone il vantaggio, che recano le ricchezze, e il vantaggio, che ha seco la povertà. Il ricco se trovasi in pericolo della vita, può liberarsi per mezzo di sue ricchezze; conciossiachè per esse potrà egli ripararsi dalle persecuzioni, e dalle prepotenze; ma il povero per questo stesso, che è povero, va esente anche dalla minaccia de' mali, ai quali si trova sovente esposto il ricco: perocchè le ricchezze (che non ha il povero) allettano l'avidità altrni a danno del ricco. L'Ebreo, il Siriaco ec. mostrano evidentemente, che tale è il senso di questo versetto.

13,9:La luce de' giusti ec. La luce in questo luogo è simbolo della felicità, come in altri luoghi delle Scritture. Vedi Job XVIII. 5. La felicità adunque del giusto è una luce, che porta letizia e consolazione non solo a lui, ma anche agli altri, i quali confessano, che di tal sorte egli è degno; ma la passeggera piccola luce e prosperità de' cattivi ben presto rimane estinta.

13,10:Tra i superbi sono sempre delle risse; ec. Un superbo non vuol mai cedere a un altro superbo; quindi le altercazioni e le discordie; il saggio umile diffidando di se stesso chiede e nscolta l'altrui consiglio, e al proprio parere lo antepone: così le dispute schiva e le discordie.

13,11:Le ricchezze fatte in fretta deperiranno: ec. La cagion primaria, per cui le grandi ricchezze accumulate in poco tempo non durano, e durano quelle, che sono acquistate con fatica appoco appoco, questa ragione ella è, perchè, come dice un Greco poeta, un uomo giusto non diventò mai ricco ad un tratto; onde le ricchezze del primo sono per lo più macchiate di fraudi, di usure, di rapine; laddove quelle del secondo sono frutto di molte fatiche, e hanno benedizione da Dio.

13,12:La speranza differita affligge ec. La speranza è qui posta per la cosa sperata, come il desiderio per la cosa desiderata. Quando una cosa si spera, e ne è differito il conseguimento, la dilazione affligge l'anima: quando poi quello, che fu lungamente bramato, si ottiene, il cuore viene ad essere ristorato e consolato, come se l'uomo avesse manginto il frutto dell'albero della vita destinato da Dio a confortare le forze, e sostenere il vigore dell'uomo nel paradiso terrestre. L'Ebreo è più espressivo: La speranza differita è languore e afflizione del cuore ec. Notisi con s. Tommaso I. 2. q. 32. art. 5., che la speranza dei beni eterni cagiona afflizione, perchè questi son differiti; reca poi consolazione e conforto per ragion della stima, in cui dal giusto si tengono gli stessi beni.

13,13:Chi biasima alcuna cosa, ec. Chiunque parla male di cosa comandata o approvata da Dio, si fa debitore nel futuro giudizio divino, e ivi sarà condannato; chi poi rispetta il comandamento del Signore, e l'osserva, avrà pace di coscienza in questa vita e pace eterna nel secoloavvenire.
Restan deluse ec. Perchè col loro mal fare non arrivano a conseguire quello che bramano: i giusti mediante la benedizione di Dio a tanta felicità pervengono, che la benignità, di cui sono pieni nel loro cuore, possono dimostrarla a' prossimi loro col fatto. I LXX lessero: il figliuolo, che ama la frode, non avrà bene: al servo prudente riusciranno felicemente le sue imprese, e le vie di lui saranno diritte.

13,14:La legge del saggio ec. La legge, cioè la regola di vita dettata e praticata dall'uomo saggio, è principio di vita per chiunque si dà a seguirla, e per essa egli schiva la ruina e la morte eterna.

13,15:I buoni insegnamenti ec. Ovvero: la buona istituzione rende l'uomo amabile a Dio, e agli altri uomini: ma quelli, che la sprezzano, nella via storta, che seguono, troveranno la loro rovina.

13,16:Con consiglio; ec. Ovvero, con prudenza, con matura deliberazione. Fa conoscere la sua stoltezza. Perchè senza consiglio, e temerariamente opera, onde le sue imprese non possono nver esito se non cattivo.

13,17:Il messo dell'empio ec. Chi per commissione di un empio va a maneggiare gli affari di lui, cioè le sue cabale, le sue frodi, questi cooperando alle cattive intenzioni dell'empio sarà punito da Dio, e anderà in rovina: il messaggero fedele, il quale serve il suo principe in commissioni giuste e dirette al bene, porta salute a se stesso, al suo principe, e a quello a cui fu spedito.

13,18:Avrà gloria. Sì perchè è degna di laude la umiltà e docilità nell'ascoltare le correzioni, e profittarne per la emendazione dei propri costumi, e sì perchè questa umiltà sarà ricompensata da Dio.

13,19:Il desiderio ridotto ad effetto consola l'anima: ec. I giusti desiderano di fare il bene, e desiderano ancora, che il bene sia amato da molti: ma al contrario pegli empi è gran pena, che altri fugga il male, che essi amano, e faccia il bene odiato da loro.Queste sentenze sono molte volte espresse con tale strettezza di parole, che è di necessità il supplire quello, che manca, per averne il pieno schiarimento.

13,22:Lascia eredi i figliuoli, ec. Non lascia i suoi beni ad estranei, a gente ch'ei non conosce, come al peccatore minacciò Davidde Ps. 48. Vers. ult. Notisi, che simili sentenze, nelle quali si parla del gastigo, o del premio temporale, dimostrano quello, che succede non sempre, ma sovente; e nel senso letterale queste ricompense spettavano più al vecchio Testamento, che al nuovo; perchè questo, come dice l'Apostolo, introduce una migliore speranza, per cui a Dio ci accostiamo, Heb. VII. 19. Conciossiachè come il vecchio Testamento secondo la lettera ebbe la promessa della temporale felicità; così il nuovo della felicità spirituale ed eterna. Contuttociò anche adesso sovente sono prosperate in questo mondo le famiglie de' giusti, e si vede spersa la razza degli uomini peccatori.

13,23:Uno trova abbondantemente ec. L'erede, il quale coltivando i poderi lasciatigli da' suoi maggiori troverebbe da vivere comodamente, se manca di giudizio, farà le sue raccolte non per sè, ma per altri, o perchè è prodigo, e dissipa il suo, o perchè è negligente, e si lascia rubare.

13,25:È soddisfa l'anima sua. Perchè modera e frena la cupidità: la passione non è mai sazia.

Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap