VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
5,1:Prendi un ferro affilato ec. Non si sa, se in quei tempi fosser in uso i rasoi; ma si sa, che tagliarsi i capelli e la barba era segno di lutto tragli Ebrei, e che ciò talora fu fatto per ischerno, e strapazzo. Vedi 2. Reg. X. 4.
5,2:La terza parte la metterai sul fuoco nel mezzo della città. Diviso tutto il pelo della testa e della barba in tre parti, ne abbrucerai un terzo nel mezzo della città dise gnata da te sopra quel mattone. Finiti che sieno i dì dell'assedio. Farai questa funzione di abbruciare questa parte de' capelli, e della barba, quando averai compiuti i 390 giorni, ne' quali starai giacente sul fianco sinistro, significando il tempo, che durera l'assedio. Questa terza parte abbruciata nel mezzo della città è figura di que' cittadini, che periranno in Gerusalemme di pestilenza, e di fame. Un'altra terza parte la taglierai col ferro intorno alla città. Quest'altro terzo è figura di quelli, i quali nel tempo dell'assedio periranno nelle sortite, e sulle mura della città, ed anche di que' molti, i quali espugnata Gerusalemme furono uccisi da' Caldei fuori di essa mentre tentavano di fuggire con Sedecia. L'altra terza parte la spargerai al vento. Questi son quelli, i quali furono condotti via da' Caldei, e sparsi in varie regioni, e quelli che con Johanan figliuolo di Caree andarono nell'Egitto,e finalmente un non piccol numero, che si fuggì pe' vicini paesi. Vedi Jerem. 43. E si è veduto presso lo stesso Geremia come la vendetta di Dio perseguitò nell'Egitto, e altrove gli stessi Giudei, Jerem. XLII. 16. eC.
5,3:E di questa ne piglierai un piccol numero, ec. Un piccol numero di capelli di questa terza parte tu li nasconderai avvolti nella estremità del tuo pallio; e questi pochi capelli figuran que' pochi Giudei, che Dio salverà nell'eccidio della nazione, e colla sua protezione li custodirà in quei luoghi, dove da lui saranno collocati per essere come il principio di una nuova stirpe di Ebrei.
5,4:E' di questi pure alcuni ne torrai, ec. Alcuni Interpreti credono qui indicati quegli Ebrei, i quali o lasciati nella Giudea da' Caldei, o tornativi da' luoghi vicini si erano riuniti presso Godolia lasciato al governo della Giudea; ma poco dopo Godolia fu ucciso da Ismaele, e allora fu come un secondo eccidio della Giudea. Vedi Jerem. XL. XLI. XLII. Ma molti e antichi e moderni scrittori hanno creduto, che voglia piuttosto dal Profeta accennarsi la gravissima persecuzione mossa contro del popolo da Antioco Epifane, persecuzione, la cui origine venne da' peccati dello stesso popolo, e dalle discordie, che in esso regnavano; e finalmente non è mancato chi queste stesse parole di Ezechiele riferisca all'ultima rovina di Gerusalemme espugnata da Tito. La seconda sposizione però è la migliore, e l'ambizione di Menelao, di Giasone, di Alcimo, e degli altri Giudei, i quali per dominare nella citta, ricorsero alla protezione di Epifane, molto bene è paragonata ad un fuoco sterminatore, che desolò la mise ra Gerusalemme. Vedi I. Machab. VII., 2. Machab. III.
5,5:Questa è la Gerusalemme, cui io fondai in mezzo alle genti, ec. La Gerusalemme, che tu vedi (dice Dio al Profeta) condannata al fuoco, e all'esterminio, ella è quella città, che da me fu fondata in mezzo a nazioni idolatre, affinchè a tutte le vicine regioni fosse ella esempio di religione, e di pietà; ma tutto il contrario n'è avvenuto.
5,7:E non avete seguitato il costume delle genti. Avete violate le leggi stesse di natura osservate dalle nazioni, e riputate inviolabili presso tutti gli uomini.
5,9:Cose tali, che mai le simili io non farò. I mali sofferti dagli Ebrei nell'assedio, e nella espugnazione di Gerusalemme a' tempi di Nabuchodonosor, sono un formidabile esempio della giusta severità della eterna divina giustizia, cui non si vide più il simile in tutto il tempo, che fu in piedi la Sinagoga, perocchè l'altro ancor più terribile eccidio della stessa città appartiene al Nuovo Testamento, e venne da più grave cagione, voglio dire dal rifiuto, e dalla uccisione del Messia.
5,11:Con tutte le tue immondezze. Ovvero più letteralmente: Con tutti i tuoi scandali; e coll'uno, e coll'altro nome s'intendono gl'idoli.
5,13:Pel mio zelo ho parlato. Ho parlato con quella in dignazione grande accesa in me dal disprezzo dell'amor mio.
5,16:Quando io scoccherò. le saette orribili della fame. Chiama saette della fame le procelle, le siccità, gl'insetti nocivi a' seminati, la ruggine ec. donde vengono le care stie, e la fame. Questo versetto, e il seguente contengono un discorso rotto per la veemenza dell'affetto, ma dee sottintendersi ripetuto dal vers. 13. Conosceranno, che io ho parlato; conosceranno che io il Signore ho parlato quando scoccherò le saette orribili della fame ec. Allora non dubiteranno più della verità di quello, che annunziano i miei profeti; allora presteran fede a' loro oracoli, ma troppo tardi.
5,17:E le fiere crudeli. Teodoreto, ed altri per queste fiere intesero i Caldei; altri intendono qui ripetuta la minaccia stessa fatta a questo popolo dal suo legislatore Mosè, Deuter. XXXII. 24., onde spiegano queste parole in tal guisa: farò che de' miseri avanzi, che anderanno a nascondersi su' monti, e nelle boscaglie, non pochi sien divorati da' lioni, e dalle altre fiere selvagge.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap