VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
36,1:Profetizza intorno ai monti d'Israele. Annunzia quello, che io farò riguardo a' monti d'Israele, riguardo alla Giudea desolata adesso, e spopolata, e ridotta in orrida solitudine.
36,2:Perchè il nimico ha detto ec. L'Idumeo, l'Ammonita, il Moabita, hanno detto: la cosa va bene per noi. Giuda è stato condotto in ischiavitù: i monti posseduti da lui, que' monti, a' quali egli dava il nome di sempiterni, quasi dovessero essere sua stabilissima, e sempiterna eredità; questi monti sono nostri, noi gli occuperemo come nostra eredità, ora che sono privi di abitatori.
36,3:E siete nelle bocche di tutti, ec. E di voi si parla da tutti per derisione, e per ischerno, narrandosi in quali misero stato siete ridotti.
36,5:E ne han cacciati gli eredi per saccheggiarla. Non solo gl'Idumei, ma anche i Moabiti, gli Ammoniti, rotta l'alleanza, che aveano fatta con Sedecia contro i Caldei, gli aiutarono e servirono nel loro esercito all'assedio di Gerusalemme, come si accenna in molti luoghi da Geremia; Vedi Jerem. XII. 6. XXV. II. 12. 21. 22., e vedi ancora quel, che si disse, Ezech. XXV. 8. Onde qui si dice, ch'ei cacciarono dalla loro terra i Giudei per saccheggiarla, e appropriarsela.
36,7:Ho alzata la mano mia. Vale a dire, ho giurato. Si è veduta più volte questa frase alzar la mano per significare una maniera di giuramento. Ho giurato, che queste genti nemiche porteranno la loro ignominia, e pagheranno il fio del barbaro piacere, con cui insultarono alle calamità della Giudea.
36,8:Perocchè egli è vicino a tornare. A tornare dalla sua cattività. Questa profezia fu fatta alquanti anni dopo la rovina di Gerusalemme, e dalla rovina di Gerusalemme fino al primo anno del regno di Ciro in Babilonia, si contano cinquantadue anni.
36,11:E beni più grandi a voi donerò, di quei che aveste da prima. Se il Profeta non parlasse se non della felicità, e della grandezza temporale del popolo Ebreo dopo il suo ritorno dalla cattività, egli non direbbe certamente, che la Giudea sarà allora favorita da Dio di beni maggiori di tutti quelli, che ebbe pell'avanti, mentre ognun sa, come sotto Davidde, e sotto Salomone ella fu assai più grande, e potente; ma egli, secondo il solito dei profeti, la figura unendo col figurato, dalla celebre e gloriosa liberazione d'Israele dalla cattività di Babilonia, si solleva col suo spirito a considerare, e descrivere un'altra migliore liberazione, e la felicità dello spirituale Israele arricchito d'infiniti beni spirituali da Cristo, il quale nella Giudea nacque, nella Giudea predicò, nella Giudea fece i miracoli, morì, risuscitò, e fondò la sua Chiesa, la quale fu ben presto moltiplicata, e ingrandita dalla pienezza delle nazioni. E non è difficile il distinguere in questa magnifica profezia quello, che in qualche modo può con venire alla terrena Gerusalemme, e in un senso migliore, e più adequato conviene alla Chiesa, e quello, che alla sola vera città di Dio si conviene, alla mistica Gerusalemme.
36,12:E non sarete mai più senza di essi. A' monti della terrena Gerusalemme, e della Giudea fece Dio tornare un considerabil numero d'Israeliti tratti dalla loro cattività; e alla Chiesa condusse Dio per Gesù Cristo gli Apostoli, e un numero considerabile di Ebrei convertiti alla fede, e un popolo innumerabile di Gentili. Ma la Giudaica Gerusalemme, che uccideva i profeti, e lapidava i nunzi mandati a lei dal Signore, espugnata da Tito, perdette il suo popolo, e rimase deserta; ma la nuova Gerusalemme fondata sopra la pietra, che è Cristo, durerà in eterno, non resterà giammai senza cittadini, e senza popolo, perchè con essa è l'istesso Cristo fino alla consumazione de' secoli. Questa perpetuità della Chiesa è ancor descritta, e illustrata ne' seguenti versetti.
36,13:Dicono di voi, che voi siete una terra, che divora qli uomini, ec. Le tante calamità, e disastri, co' quali è stata percossa da Dio la tua terra, o Israele, hanno dato occasione di dire, che in questa terra non posson vivere gli abitanti, che ella li divora, e li consuma, benchè veramente non dalla terra, ma da' flagelli meritati pelle loro iniquità sieno stati consunti. Non sarà così della terra, in cui io introdurrò il nuovo spirituale Israele, nè di essa dirassi, che ella divori gli abitanti, i quali nel seno di lei viveranno tranquilli e felici.
36,18:A motivo del sangue, che aveano sparso. Aveano Sparso il sangue innocente de' loro figliuoli, e delle figlie sacrificate alli dei loro (Ezech. XVI. 36.) e di stragi, e di Sangue aveano imbrattata la loro terra. Ezech. Vii. 23. IX.9 ec.
36,20-22:Disonorarono il nome mio santo, mentre di lor si diceva: ec. Disperso Israele tra' Caldei pelle sue iniquità, diede occasione ai Gentili di parlar male di me, e di di sonorare il santo nome mio; perocchè dicevano quelli: questo è il popolo del Signore, e il Signore lo protegge come suo Dio, e contuttociò questo popolo è stato vinto, soggiogato, e cacciato dal suo paese: il loro Dio adunque non ha potuto salvarlo, e indarno lo adorano, e in lui sperano i Giudei. Tale credo essere il vero senso di questo luogo, senso piano, e semplice; ma oscurato dalle diverse sposizioni degl'interpreti. Si duole Dio, che Israele avendolo, per così dire, costretto a cacciarlo dalla sua terra per mandarlo in cattività tralle genti idolatre, sia una continua occasione alle stesse genti stolte di parlar male dello stesso Dio, e di sua possanza, e tale è il disonore, che fa a Dio lo stesso popolo nella sua cattività, come si fa manifesto per quelle parole: Disonorarono il nome mio santo, mentre di lor si diceva: questo è il popolo del Signore, e dalla terra di lui sono andati fuora. E non si parla qui nè punto, nè poco de' vizi, e peccati co' quali nella stessa cattività i Giudei scandalizzasser le genti, della qual cosa altrove si fa parola. Quindi (vers. 23. 24) dice il Signore, ch'ei renderà al nome suo la gloria, che gli è dovuta col trarre lo stesso popolo dalla cattività, e ricondurlo nel suo paese.
36,23:Quando sopra di voi avrò fatto conoscer la mia santità ec. Quando mi sarò fatto conoscere per quel Dio santo, ch'io sono, primo, col punire le vostre iniquità; secondo, col liberarvi per effetto di mia bontà, e misericordia.
36,24-25:Vi trarrò di mezzo alle genti, e vi raunerò da tutte le terre ... E verserò sopra di voi acqua monda, ec. Gli Ebrei, i quali per quest'acqua monda vogliono intendere l'abbondanza de' beni temporali, dovranno mostra re, che questa abbondanza cancelli le immondezze de' peccati. Si parla adunque di un'acqua, la quale effettivamente dia una vera interiore mondezza (come vedrassi anche meglio in appresso) a differenza delle aspersioni, e lavande ordinate nella legge, le quali non potevano dare, se non una mondezza esteriore, e legale, ed eran figure di quel sagramento di rigenerazione, e di rinnovellamento, nel quale Cristo monda, e purifica la sua Chiesa colla lavanda di acqua per la parola di vita, come dice l'Apostolo, Tit. III. 5. Mediante questa lavanda i fedeli riuniti da tutte le parti della terra in un solo corpo, in una sola Chiesa diverranno, nuova creatura, gente santa, la quale rinunziando a' vecchi errori, e alle immondezze della idolatria, sarà degna di adorare il Padre in ispirito e verità.
36,26-27:E darovvi un nuovo cuore, e porrò in mezzo a voi un nuovo spirito, ec. Il cuore nuovo è effetto del nuovo spirito: La carità di Dio diffusa nel cuore de' fedeli per mezzo dello Spirito Santo, che ad essi fu dato, cangia il cuore di pietra in cuore di carne, docile, obbe diente alle dolci impressioni della grazia, e nel quale possano scriversi i precetti di salute, come dice s. Girolamo. Vedi Rom. V. Che queste grandiose promesse al Nuovo Testamento appartengano, il dimostra egregiamente in tal guisa s. Agostino: he della nuova alleanza tali cose sieno predette, alla quale alleanza ha parte non solo la nazione Ebrea co' suoi avanzi, ma anche tutte le altre genti, non ne dubita chiunque osserva e la lavanda di rigenerazione, che è qui annunziata, la quale noi veggiamo fatta comune a tutte le nazioni, e quello, che disse l'Apostolo, quando sopra l'Antico Testamento esaltava la grazia del Nuovo: nostra lettera siete voi ... scritta non con inchiostro, ma per lo spirito di Dio vivo, non nelle tavole di pietra, ma nelle tavole di carne del cuore (2. Cor. III. 2. 3.). Le quali parole dalle parole stesse del Profeta son derivate, e dello spirituale Israele formano il carattere. Or questo spirituale Israele dal carnale distinguesi non per la nobiltà della patria, ma sì per la novità della grazia. E il sublime spirito del Profeta, mentre allo spirituale Israele volge il discorso, mostra quasi di parlar tuttavia all'Israello carnale, non perchè invidi a noi la intelligenza delle Scritture, ma per esercitare utilmente il nostro intelletto; onde ancora dice: e vi condurrò nella vostra terra, e dipoi quasi ripetendo la stessa cosa, soggiunge, e abiterete nella terra, ch'io diedi a' padri vostri; le quali parole non carnalmente (come fa il carnale Israele) ma spiritualmente collo spirituale Israele dobbiamo intenderle; perocchè quella Chiesa senza macchia, e senza ruga, composta di tutte le genti, la qual, dee in eterno regnar con Cristo, ella è la terra de' beati, la terra de' vivi, e questa dee intendersi data a' padri, quando per certissima e immutabil volontà di Dio fu ad essi promessa ....come della stessa grazia, che a' Santi concedesi, dice l'Apostolo, che ella fu data prima, che cominciassero i secoli (II. Tim. 1. 9.) perchè nella predestinazione di Dio era già fatto quello, che a suo tempo fare si dovea. Possono però intender si queste cose anche della terra del secolo futuro .... nella quale non potranno avere stanza gl' ingiusti; e molto bene è detta terra de' buoni quella, che non toccherà giamnai a veruno degli empi, de Doctr. Christ. III.34. .
36,29-30:E farò venire il frumento, ec. Vi darò l'abbondanza di tutti i beni spirituali, delle grazie celesti, e della dottrina di salute, e non patirete la fame, nè alcuno potrà a voi rinfacciare, che manchi a voi il sostentamento necessario a conservare la vita dello spirito.
36,32-36:Sia ciò noto a voi. Abbiate ferma nel vostro cuore questa verita, che per pura misericordia mia dallo stato del peccato, e di dannazione siete stati condotti ad aver parte al regno della giustizia, e della santità. E quando io vi avrò purificati da tutte le iniquità, e ristorando le rovine spirituali del genere umano avrò popolate molte illustri chiese di uomini pii, e fedeli, e quando la incolta gentilità, la terra deserta sarà stata da me arricchita di ogni bene, di ogni grazia, di ogni virtù, talmente che dicasi divenuta come un giardino di delizie, e quando in vece degli antichi orrori, e rovine, si vedran sorgere dappertutto spirituali edifizi formati di pietre vive, fondate sopra la pietra angolare, che è Cristo; allora il mondo tutto conoscerà, che opera tale non può essere se non opra mia, e a me daran gloria, a me, che le ruine ristoro, e i deserti riduco a coltura; io lo promisi, ed io lo farò.
36,37-38:Questo pure otterrà da me la casa d'Israele ... io li moltiplicherò, ec. Promette qui Dio moltiplicare, e propagare lo spirituale lsraele, come per ordinario si moltiplica un gregge di pecorelle; così (dice il Signore) io moltiplicherò il gregge santo, la cui moltitudine sarà simile a quel gran numero di persone, che a Gerusalemme concorrono da tutta la Giudea ne' di solenni della Pasqua, della Pentecoste, e de' Tabernacoli. In queste tre feste tutti gl' Israeliti si presentavano al Tempio, e con essi anche un numero grande di quegli Ebrei, che abitavano in altri paesi, onde nissuna cosa potea dirsi agli Ebrei più propria a dare idea di una turba immensa di popolo, che il paragonar questo popolo colla moltitudine di gente, la quale ne' bei giorni della repubblica si adunava in Gerusalemme in quelle solennità.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap