VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
34,2:Guai ai pastori d'Israele, ec. Questi pastori sono i pontefici, i sacerdoti, i Leviti, e dottori della legge, e sono ancora i principi secolari, e i magistrati. Il Profeta minaccia tutti i mali e temporali ed eterni a questi pastori, che mancano a' loro doveri, perchè, come dice s. Gregorio, sono degni di tante morti i superiori, quanti sono gli esempi di perdizione, ch'ei danno a' sudditi.
I quali pascon se stessi. I quali non il bene del gregge cercano, ma il proprio guadagno, mentre debbono pur sapere, ch'ei son fatti pel gregge, e non il gregge per essi.
34,3:Voi mangiavate il latte, e delle lane ec. Pel latte si intende la retribuzione dovuta a' pastori, i quali, secondo la parola di Paolo, servendo all'altare, dell'altare debbono vivere; la lana poi significa tutto quello, che oltre il proprio sostentamento i pastori prendevano collo spogliare il loro gregge: perocchè la lana o è della pecorella, o è del padrone della pecorella. E le grasse pecore uccidevate: facevate perire i ricchi del gregge, per divorarne le sostanze, usurpandovi le eredità colle vostre fraudi, cogl'iniqui giudizi ec.
Ma riguardo alla retribuzione dovuta a' pastori diciamo con quale spirito debbano questi riceverla, e diciamolo colle parole di s. Agostino: Ricevano i pastori il sostentamento di necessità dal popolo; ma la mercede del ministero l'a spettino dal Signore: perocchè non è capace il popolo di rendere condegna mercede a quelli, che a lui servono secondo la carità del Vangelo: non aspettino questi la loro mercede, se non di là, donde quelli aspettano la loro salute.
34,4:Non ristoraste il debole, ec. Spiega quel che ha detto V. 2. ch'ei non pascevano il gregge, ma solamente se stessi, e fecer servire il lor ministero alla loro avidita, all'ambizione, al genio di dominare. Vedi quello, che di tali pastori disse Cristo Mat. XXXIII. 4.,e vedi ancora I. Pet. V. 2, 3. Il buon pastore dee conoscere i mali del gregge, e i rimedi da applicarsi, nè l'ignoranza lo scuse rebbe dal rendere conto a Dio della morte delle pecorel le, delle quali è a lui confidata la cura.
34,5:Sono state divorate da tutte le fiere del campo. Sono state abbandonate al governo de' falsi profeti, de' cattivi maestri, e degli stessi demoni, che le hanno uccise, e divorate.
34,6:Andarono errando per tutti i monti, e per tutte le alte colline. La crudele negligenza, e la incapacità, e il mal esempio de' pastori fu cagione, che il mio gregge, abbandonata la vera pietà, andasse dietro a' simulacri, e coltivasse l'idolatria su' monti, e sulle colline, e si facesse un sistema di religione pieno di superstizioni, e di empietà; e i pastori non si mossero per andare in cerca delle misere pecorelle ne' loro traviamenti.
34,10:E farò fine di essi, affinchè più non pascano ec. Sterminerò questa razza di cattivi pastori, perchè non abbiano più del mio gregge il governo. Si avverò questo in parte in quel tempo stesso, quando presa Gerusalemme, e distrutto il tempio, i sacerdoti, e i principi stessi del popolo furono menati schiavi a Babilonia; ma perfetta mente si adempiè allavenuta di Cristo, il quale dalle mani de principi del sacerdoti, e degli scribi, e dottori della legge liberò le sue pecorelle; perocchè migliori non erano i pastori, che Cristo trovò al governo del gregge di quel, che fossero quelli, che a' tempi di Ezechiele reggevano la sinagoga; e al nuovo, vero,e buon Pastore (a quel pastore, che diede per le sue pecorelle la vita) s'innalza lo spirito del Profeta, come apparisce da quel che segue.
34,11:Io stesso anderò in cerca di mie pecorelle. Io stesso per Gesù Cristo anderò in cerca delle mie pecorelle, e le ricondurrò all'ovile. In tutto questo luogo non neghiamo, che si accenni il ritorno del popolo del Signore dalla cattività di Babilonia, e la sua riunione nella Giudea da tutti i luoghi, pei quali erano dispersi gli Ebrei, ma come agli altri Profeti, Isaia, Geremia ec. questo avvenimento serve ad Ezechiele di velo per adombrare la riunione di tutti i popoli in un solo ovile sotto un solo pastore, Gesù Cristo, come poi chiaramente dice lo stesso Profeta V. 23.
34,12-13:Rimenerolle da tutti que' luoghi, pe' quali erano state disperse nel giorno di nuvolo, e di galigine. Il giorno di nuvolo, e di caligine egli è non tanto il tempo della dispersione degli Ebrei dopo la espugnazione di Gerusalemme, quanto il tempo della corruzione della Sina goga, e il tempo della cecità delle genti, che in cambio del vero Dio adoravano la pietra, il legno, il bronzo ec. In questo tempo di oscurità, e di tenebre le pecorelle del Signore, Ebrei, e Gentili andavan dispersi, allontanan dosi ogni dì più dal loro Creatore, e dalla verità, e dal loro bene. A richiamare queste pecorelle, e trarle dalla via dell'errore, a congregarle nella loro terra, cioè nella Chiesa, e a condurle a' pascoli di salute, e di vita, venne il Cristo, pastore, e signore di tutte le pecorelle. La felicità di queste pecorelle nudrite coll'abbondanza della celeste dottrina, assistite, e confortate dalla paterna carità di sì buon pastore, questa felicità è rappresentata mirabilmente nei versetti, che seguono.
34,17:Ma a voi, greggi miei ... Ecco, che io fo giudizio ec. Dopo la riprensione fatta a' pastori parla Dio allo stesso gregge, cioè al popolo, e dice in primo luogo, che ei farà giudizio di tutti, e farà screzio tra pecore, e pecore, tra arieti, e montoni, cioè tra' buoni, e i cattivi, ed è quello, che disse Cristo Matth. XXV. 33. Quando verrà il figliuolo dell'uomo nella sua maestà, egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecorelle da' capretti, e metterà le pecorelle alla sua destra, e i capretti alla sinistra.
34,18:Non bastava egli a voi di consumare i buoni pascoli? ec. Parla a quelle pecorelle, cioè a que' sudditi in quieti, e cattivi, e particolarmente que' grandi, i quali vivendo splendidamente non lasciavano aver bene a' piccoli, e amavan piuttosto di mandare a male, e sperdere, e dissipare il loro superfluo, che lasciarlo per sostentamento de' poverelli, e colle lor prepotenze turbavano la pace. Nella stessa guisa Cristo nel suo giudizio condannerà il disamore de' ricchi, e de' potenti del secolo, Matth. XXV. 42.
34,19:E le mie pecorelle ...pascevansi, ec. Non lasciavate alle mie pecorelle per sostentarsi se non i vostri rifiuti.
34,20-21:Tral pingue bestiame, e il magro. Tra' ricchi oppressori, e i poveri oppressi da loro. Libererò i meschini dagli strapazzi, e dalle vessazioni, che soffrono dai loro tiranni.
34,23:E' susciterò ad esse l'unico Pastore ... Davidde mio servo. Gli Ebrei, e i Cristiani sono d'accordo nel riconoscere per quest'unico Pastore il Cristo, cui è dato il nome di Davidde, perchè figura, e padre di lui fu Davidde (secondo la carne), e perchè Cristo è insieme buon pastore, e buon re. Quest'unico pastore è contrapposto ai molti pastori della Sinagoga, i quali furono molti (come dice l'Apostolo), perchè la morte non permetteva, che molto durassero. Ma questi, perchè dura in eterno, ha un sacerdozio, che non passa; onde ancora può in perpetuo salvare coloro, che per mezzo suo si accostano a Dio, Heb. VII. 23. 24. 25. A queste parole di Ezechiele alludeva Cristo quando disse: Io sono il buon pastore, e conosco le mie pecorelle, e quelle, che sono mie mi conoscono, Joan. X. II. Cristo è detto servo di Dio per ragione della umanità assunta da lui, come altrove si disse.
34,24:Sarà principe in mezzo di esse. Sarà in mezzo alle pecorelle come loro pastore, loro re, e signore.
34,25:Con esse farò alleanza di pace. Cristo è l'autore di nostra pace, anzi è egli stesso la nostra pace, come è detto da Paolo I. Cor. XIV. 33., e da Michea V. 5., e il suo Vangelo è Vangelo di pace, Rom. X. 15., Ephes. VI.15, ed egli fu, che riconciliò il cielo colla terra, gli uomini col loro Dio, e la vera pace procurò al mondo mediante questa riconciliazione operata da lui per mezzo del sangue suro, Colos. I. 10.
E sterminerò ... le fiere crudeli. Torrò a' demoni la potestà, che si erano usurpata sopra il genere umano, e li caccerò da quel trono, sopra del quale erano adorati dagli uomini tenuti da essi in miserabile schiavitù.
34,26-27:E li farò benedizione intorno al mio monte. Il monte di Dio è la Chiesa per allusione al monte, sul quale era fondato il tempio di Gerusalemme. Promette Dio, che le pecorelle del suo nuovo gregge saran ricolme nella Chiesa di tutte le benedizioni del cielo, talmente che non solo sien benedette, ma quasi la stessa benedizione. E sopra questo monte aggiunge Dio, ch'ei pioverà benedizioni, e piogge di fertilità, e di fecondità che arricchiranno le anime di ogni grazia, e di ogni virtù, perocchè la dottrina Evangelica farà nelle stesse anime effetti simili a quelli, che le piogge del cielo producono negli alberi, e in tutte le produzioni della terra.
Conosceran, ch' io sono il Signore, quando avrò spezzate ec. Conosceranno la mia bontà, e sapienza, e possanza quando avrò spezzate le catene di ferro, onde erano legati al giogo del demonio, e gli avrò liberati dal potere di questo ingiusto, e crudele dominatore.
34,29:E farò nascer per essi il germe rinomato. Questo germe rinomato, nobile, illustre egli è il Cristo propo sto fin dal principio del mondo, come l'unica speranza degli uomini, rammentato in tutte le Scritture, predetto da tutti i profeti, dal quale dovea aver nome il nuovo popolo; germe di giustizia, come chiamollo Isaia, e ger me di pace, come si legge in questo luogo ne' LXX, e in altre antiche versioni.
Non saran più consunti dalla fame. Non mancherà alle pecorelle del nuovo gregge giammai il cibo della celeste dottrina.
E più non porteranno l'obbrobrio delle nazioni. E da questo popolo sarà sempre lontano l'obbrobrio delle nazioni, vale a dire il culto dle' falsi dei, l'idolatria, la gentilesca superstizione.