VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
31,3:Eccoti Assur qual cedro sul Libano ec. Nella interpretazione di questa profezia noi ci attenghiamo al sentimento di s. Girolamo, il quale col nome di Assur in tese significato il re, e il regno degli Assiri, il qual re è paragonato a un altissimo cedro; onde colla caduta di quel re, e di quel cedro, viene il Profeta a predire la simile caduta del re d'Egitto; perocchè vuol dire il Profeta a Faraone:tu sai quanto fosse grande, e potente la mo narchia degli Assiri, e tu ancor sai, come ella fu già totalmente distrutta da Nabopolassar padre di Nabuchodonosor: tu non se'nè più potente, nè più stabile nella tua grandezza, nè miglior di quel re: Dio adunque colla stessa facilità saprà annichilare la tua possanza. Circa trentotto anni prima, presa Ninive capitale degli Assiri, e ucciso Sarac loro re, Nabopolassar avea dato comincia mento al regno de' Caldei in Babilonia.
31,4:Lo nudriron le acque, ec. Come se dicesse: tutto contribuì a render bello, e rigoglioso questo cedro, il quale oltre all'esser piantato in terreno convenientissimo (sul Libano) avea ancora copia grande di acque, che lo nudrivano, talmente che potea far parte di esse a tutte le piante del paese. Queste acque, e questo fiume sono le nazioni, che eran soggette al re Assiro, e gli pagavan tribùto, e le quali il facevan potente, e ricco a segno di poter far ricchi, e potenti i Satrapi, che sotto di lui governavano le diverse provincie.
31,6:Su'rami di lui fecer nido ec. Gli uccelli, e le bestie della foresta, che vengono a godere dell'ombra, e delle comodità, che trovavano presso questa gran pianta, dinotano le diverse genti, che viveano tranquillamente sotto il governo, e sotto la protezione dell'Assiro.
31,8:Più alti cedri di lui non furono nel paradiso di Dio. Allude al paradiso terrestre, e vuol dire, che nissun re per quanto fosse privilegiato, e famoso non superò la grandezza del re dell'Assiria.
31,11:L'ho io dato in potere del più forte tra' popoli. In potere di Nabopolassar, come si è detto.
31,12:E gente straniera, ec. Vale a dire gente nemica, perocchè l'esercito di Nabopolassar era composto di Caldei, che aveano scosso il giogo dell'Assiro.
31,13:Sopra le rovine di lui poseranno gli uccelli dell'aria, ec. Con questa figura vuol significare, chè i popoli della monarchia Assiria resteranno ne' loro paesi, ma sotto padrone diverso.
31,14:Nissuno degli alberi posti lungo le acque ec. Parla de' Satrapi, e de' principi dell'imperio degli Assiri, i quali dice, che non saranno più a parte delle ricchezze, e della potenza del loro monarca, ma saranno dati in poter di morte, e saran gettati nell'infima terra, nel sepolcro misti e confusi co' figliuoli degli uomini, cioè coll'infima plebe, colla quale avran comune la sepoltura.
31,15:Feci fare lutto grande. Colla rovina di lui io preparai lutto grande a' fedeli suoi sudditi: lo sommersi nell'abisso: in abisso di calamità sommersi quel re. E trattenni i suoi fiumi, e arrestai le grandi acque: Torna a parlare del re di Ninive, come di un cedro fatto inari dire da Dio col privarlo delle copiose acque, che l'irrigavano; lo che vuol dire, che Dio per rovina di quel re avea permesso, che si alienasser da lui quei popoli, i quali condotti da Nabopolassar lo vinsero, e lo sbalzarono di trono, e lo uccisero. Si rattristò per cagion di lui il Libano, ec. Il Lilbano (come di sopra) significa tutto il regno, come le piante de' campi sono i popoli soggetti, che serbavan fede a quel re.
31,16:Quand'io lo feci cader nell'inferno con quelli, che calavano in quella fossa. Fu di gran terrore per le genti il vedere com'io avea gettato nel sepolcro, e nell'inferno quel re colla turba dei morti, che scendeano laggiù. E nel fondo della terra si consolarono tutte le piante ec. Queste piante sono i Satrapi, i gran Signori Assiri, i quali dice, che si consolarono nel sepolcro, vedendo come lo stesso loro re era ridotto alla stessa miseria, ed era divenuto uguale ad essi nel sepolcro, e nell'inferno. Queste piante dice, che erano state innaffiate dalle acque, vale a dire dalle acque, che irrigavano il cedro, perchè erano stati a parte delle grandezze, e onori del regno come persone primarie di quella corte.
31,17:Perocchè nell'inferno tra quei, che periron ec. Perocchè con lui nella espugnazione di Ninive, e nella strage del popolo, perirono tutti quelli, i quali, essendo pel loro valore come il braccio del re, all'ombra della gran pianta sedevan lieti, e onorati tralle nazioni.
31,18:A chi se' tu simile, o illustre, ec. Esposta la tragica sorte del re Assiro, il Profeta volge il discorso a Faraone: tu, pianta illustre e sublime tra quante posson trovarsi nel giardino delle delizie; tu, re illustre tragli altri re, tu imitasti l'Assiro nella superbia e nella empietà; ed ecco, che tu pure, come gli altri empi re sarai cacciato nel fondo della terra, e co' peccatori, che di violenta morte perirono, dormirai sonno eterno. Tale sarà la sorte di Faraone, e del suo popolo. La voce incirconciso è sinonima della voce peccatore, e così tradusse il Caldeo. E morire come un incirconciso vuol dir morire senza speranza di vita migliore. Vedi Ezech. XXVIII. 10. XXXIII. 19. 21.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap