VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
28,2:d'al principe di Tiro: ec. Da vari Padri quello, che dicesi in questo capitolo del principe di Tiro, si applica interamente al demonio; altri poi l'intendono parte di quel re, e parte del demonio. La spiegazione de' Padri nel senso allegorico è buonissima, perchè quantunque si parli propriamente del re di Tiro, la superbia, e la ro vina di lui è descritta con termini, che alludono visibilmente alla superbia, ed alla caduta di Lucifero, di cui quel re imitò il carattere. Un antico scrittore presso Giuseppe Ebreo Antiq. X. II. dice, che questo re di Tiro si chiamava Ithobal.
Sul rono sono assiso qual Dio in mezzo al mare. Io sono come il Dio del mare, avendo mio trono in questa città piantata sopra uno scoglio in mezzo al mare.E ti se'attribuita mente, ec. Ovvero: ti se' attribuito sapienza simile a quella di un Dio.
28,3:Ecco che tu se' più saggio di Daniele: ec. È qui una pungente ironia. La sapienza di Daniele si vede qui fino a qual segno fosse celebrata per tutto l'impero de' Caldei, mentre era passata in proverbio. Supponendo, che ciò sia stato scritto da Ezechiele l'anno undecimo di Sedecia, erano già tredici, o quattordici anni, che Da niele avea spiegato a Nabuchodonosor il famoso suo sogno.
28,7:E sguaineranno le spade loro ec. Distruggeranno colle loro spade il tuo saggio, e bel governo, il bell'ordine tenuto nel tuo vasto commercio, e faranno sparire lo splendore del tuo regno.
28,8:Morrai della morte di quegli, ec. Morrai, e sarai sepolto nel mare, sopra del quale era fondata la tua possanza, e opulenza. Sarai gettato nel mare con li tuoi sudditi uccisi dal nimico, per essere cibo de' pesci.
28,10:Morrai della morte degl'incirconcisi ec. La tua morte sarà quale la merita un incirconciso, un empio, che non conosce, nè adora il vero Dio; morte violenta, e infelicissima.
28,12:Tu sigillo di somiglianza, pieno ec. Tu eri, o piuttosto ti credevi quasi sigillo, portante espressa, e viva la somiglianza di un Dio: tu eri pieno di sapienza, e perfetto in bellezza.
28,13:Tu vivevi tralle delizie ec. Tu vivevi tralle delizie di un'amenissima città, e in una reggia piena di magnificenza, e splendore; le tue vesti erano ornate di ogni spezie di pietre preziose, ed eran ricchissime di oro, che ti dava splendor mirabile: E gli strumenti musicali furon pronti ec. Dall'Ebreo apparisce, che tale dee essere il senso della nostra Volgata: perocchè rappresenta il Profeta la magnificenza, colla quale fece sua pubblica comparsa ornato di ricchissimo, e splendidissimo manto reale in mezzo a' cori de' suonatori questo re il giorno, in cui fu eletto, e assunto al trono.
28,14:Tu Cherubino, che le ali stende, e adombra. Si allude qui chiaramente a' Cherubini, che stavano sopra l'Arca, e l'adombravano; così questo re colla sua sapienza, e col buon governo proteggeva i suoi sudditi, e vegliava alla loro felicità. Vedi s. Girolamo. Dove la nostra Volgata ha extentus l'Ebreo legge unto, accennando si l'uso di ungere i re.Ti collocai nel santo monte di Dio. E come i Cherubini stavano nel monte santo; così te io collocai in altezza grande di dignità, e di gloria.
Monte di Dio vale monte altissimo. Tu camminavi in mezzo alle pietre ec. Splendida com parsa facevi tu coperto di pietre preziose, la lucentezza delle quali spandeva quasi raggi di fuoco; si può intendere specialmente de' carbonchi, piropi ec. Intorno alle pietre preziose nominate qui innanzi, vedi quello, che si è detto, Exod. XXVIII. 7., perocchè sono qui rammentate nove delle dodici specie di pietre, che erano nel razionale del Pontefice.
28,15:Perfetto nelle tue vie ec. Tu fosti esemplare di ottimo principe dal tempo di tua creazione in tutte le opere tue fino a tanto, che la felicità ti rendette superbo, ed ingiusto, e per conseguenza infelice.
28,16:Nell'ampiezza del tuo traffico ec. Il tuovasto commercio, che fu per te sorgente di ricchezze, e di potenza, fu ancora sorgente per te di molte iniquità, di avarizia, d'ingiustizia, di fraudi, di superbia, di lusso sfrenato ec., e io ti scacciai dall'altezza del grado, in cui io ti avea collocato.
28,17:La sapienza perdesti insieme, e la magnificenza. Tu volesti essere più di quello, che eri per tua natura, e perdesti anche quello che avevi, e in vece dello splendore, e della scienza, guadagnasti l'abbiezione, e la stoltezza. Così s. Girolamo.
Ti gittai per terra. Ti privai del regno. Non credo necessario di ripetere continuamente, che è sempre qui il preterito posto in vece del futuro, secondo il primo senso, intendendosi cioè tutte queste cose del re di Tiro. Ti esposi agli occhi de' re, ec. Affinchè dalla tua caduta imparassero la modestia, e la umiltà, e il timore de' giudizi divini.
28,18:Contaminasti il tuo santuario: ec. Coll'arricchire i delubri de' tuoi dei, co' tuoi acquisti peccaminosi li profanasti, e li rendesti più immondi, che non erano per loro stessi.
Di mezzo a te farò nascere un fuoco, ec. Dalle stesse tue iniquità sarà acceso quel fuoco, nel quale tu sarai consumato e ridotto in cenere, tu, che volevi essere un Dio.
28,22:Eccomi a te, o Sidone, ec. Sidone, città antichissima della Fenicia, era stata la madre di Tiro; ma la figlia divenne ben presto potente assai più della madre, onde venne tra loro grandissima rivalità, come si è detto Isai. XXIII. 4. ec., e Sidone non diede verun soccorso a Tiro, quando i Caldei si voltaron contro di lei; ma presa Tiro, Nabuchodonosor portò la guerra a Sidone. A questa città adunque è annunziata da Dio la sua futura desolazione. Eccomi a te (dice Dio) per punire le tue empietà, e io glorificherò il nome mio colla vendetta, che farò delle tue scelleraggini,e dimostrerò com' io son giusto, e santo col far severo giudizio contro di te.
28,24:Non sarà più d'inciampo, e di amarezza alla casa d'Israele, ec. La casa d'Israele non avrà più in questi vicini perversi (ne' Sidoni) un esempio di sfrenata empietà, e di tutti i vizi, che vanno congiunti colla idolatria; in secondo luogo la casa d'Israele non avrà più a temere le amarezze, e le punture, che le venivano da questi stessi vicini, sempre pronti a prevalersi di tutte le occasioni per inquietare, e vessare il mio popolo, perocchè tanto essi, quanto gli altri popoli infedeli, e avversi, che sono all'intorno, sono stati sempre come spine pungenti per Israele; così e i Sidoni, e i Fenici, e i Filistei, e tutti gli altri popoli nemici di lui saran da me sterminati. Vedi Teodoreto. Una donna di Sidone (voglio dire Jezabel figliuola di Etbal re di quella città) maritata ad Achab re di Israele, non solo il marito, ma tutto ancora il regno di Israele indusse a professare pubblicamente l'ido latria, e promosse in tutto il paese la depravazione de' costumi. Vedi 3. Reg. XVI. 31. ec.
28,25:Farò in lei conoscere la mia santità dinanzi alle nazioni: ec. Quand' io avrò liberato dalla cattività di Babilonia il mio popolo, e lo avrò fatto tornare nel suo pae se, le genti tutte conosceranno la mia santità, la mia giustizia, la mia misericordia, e la mia fedeltà nell'adem piere le mie promesse, perchè vedranno, che se ho pu nito con giustizia Israele pe' suoi peccati, con misericordia, e amore l'ho salvato dopo averlo corretto. Ma quanto più la lbontà, e misericordia di Dio, e la sua veracità saran conosciute da tutti gli uomini, allorchè dalla schiavitù del demonio, e del peccato avrà liberato tutto il genere umano per Gesù Cristo redentore di tutti, e a tutti avrà preparata tranquilla abitazione nella nuova spirituale Gerusalemme, nella città della pace, che è la Chiesa Cristiana?
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap