VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
21,2:Parla a' santuari. Il santo, e il santo de' santi si consideravano come due santuari diversi. Viene adesso a spiegare la parabola posta alla fine del capo precedente.
21,4:E perchè io ho ucciso in te il giusto ec. E se io flagellerò con general gastigo e i giusti, e gl'ingiusti del popolo mio, dee da ciò comprendersi, che io non risparmierò le altre nazioni idolatre, che sono dal mezzodì fino al settentrione: così alcuni interpreti: ma siccome sembra più verisimile, che si parli qui de' soli Ebrei, quindi questa frase da settentrione a mezzodì, sembra doversi restringere alla Giudea, e vorrà dire per tutta la estensione della Giudea, e (come più volte si dice nelle Scritture) da Dan fino a Bersabea. Vedi I. Reg. III. 20.
21,5:Nè la rinfodererò. Nè cesserò dal fare uso di questa spada, fino che sia compiuta la mia vendetta, e sieno pu nili come si meritano i miei nemici.
21,6:Dinanzi a costoro. Dinanzi a que' seniori rammentati cap. XX. I.; perocchè è da lì in poi una stessa continuata profezia.
21,7:(Colui) viene. S'intende il nimico; Nabuchodonosor si muove contro Gerusalemme; cioè presto si muoverà.
21,10:Per uccider le vittime. Per uccidere i peccatori, quai vittime della divina giustizia. Vedi Isai. XXXV. 6. Jerem. XLVI. 10.
Tu (spada), che abbatti lo scettro del mio figliuolo, ec. Tu, spada di Nabuchodonosor, che farai in pezzi lo scettro di Giuda mio figlio, tu troncherai anche più facilmente, e sterminerai ogni altra nazione.
21,11:L'ho data ad affilare, ec. Egli è Dio, che si serve della mano de' principi, e della spada, ch'ei mise in lor mano, e a questa spada dà attività per adempiere i suoi decreti contro le nazioni, che hanno meritato il suo sdegno.
21,12:Per tutti i duci d'Israele, che eran fuggiti: ec. Sembra predire quel che avvenne a Sedecia, e a' suoi ufficiali, e cortigiani, i quali di notte tempo, prima che i Caldei entrassero in città, si fuggirono, ma furon in seguiti, e presi da' nemici, e condotti dinanzi a Nabuchodonosor, il quale fece uccidere i figli di Sedecia, e i principi di Gerusalemme, come si legge Jerem. LII. 10. Altri vogliono, che parli il Profeta di Johanan, e degli altri capi de' Giudei, i quali dopo la morte di Godolia voller fuggire in Egitto, ed ivi trovaron la morte, come si vede Jerem. XLIII.
21,14:E batti mano con mano. Per eccesso di dolore, e di compassione.
Si raddoppi, e si triplichi la spada omicida. Spada raddoppiata, e triplicata vuol dire spada, che farà strage grande, e come è detto V. 15. moltiplicherà lo scempio.
21,19-20:Figurati due strade, ec. Ovvero disegna due strade. Queste due strade vengono da una, la quale comincia da Babilonia, e poi si divide in due rami, uno a destra, che mena a Gerusalemme, l'altro a sinistra, che conduce a Rabbath capitale degli Ammoniti. Nabuchodonosor arrivato al capo delle due strade tirerà la sorte per determinarsi a quale delle due strade debba attenersi, e verso quale delle due città debba muoversi col suo esercito. La maniera di divinazione, che sarà usata da questo principe, è descritta nel versetto seguente.
21,21:Si è fermato al bivio ....cercando d'indovinare col rimescolar le frecce: ec. Nabuchodonosor si fermerà al capo delle due strade, e cercherà di conoscere quale di esse debba seguitare, primo collo scrivere il nome delle due città, Rabbath, e Gerusalemme, sopra un numero uguale di frecce, le quali dipoi furon messe tutte insieme nel turcasso, e trattane fuori una, il nome, che ella portava, serviva d'indizio e di segno quasi divino della strada da prendersi. Questa maniera d'indovina mento era antichissima nell'Oriente. In secondo luogo consultò gl'idoli, che davano risposta per mezzo de' loro sacerdoti; terzo colla oculare ispezione fatta dagli aruspici delle viscere degli animali di presente immolati agli dei. Exta sono particolarmente il polmone, ed il cuore, e di poi il fegato, la milza ec. Anche questa vanissima su perstizione di cercare il futuro nelle interiora delle bestie, si crede venuta da' Caldei, i quali la comunicarono a' popoli della Lidia, e da questi passò agli Etrusci, che si segnalarono sopra tutti i popoli dell'Italia in questo mestiere. Nabuchodonosor era incerto, se prima portar dovesse la guerra a Gerusalemme, ovvero voltarsi contro gli Ammoniti, i quali aveano fatto lega contro di lui con Sedecia, col quale ancora si erano uniti gli Idumei e i Moabiti. Vedi Jerem. XXVII. 3. Ma dipoi e Ammoniti, e Moabiti, e Idumei si separarono da' Giudei, e fecer loro tutto il male, che poterono. Osservò S. Girolamo, che Nabuchodonosor andava con qualche timore contro Gerusalemme, non tanto perchè sapeva quanto era forte quella città, come per la memoria di quello, che era avvenuto a Sennacherib. Dio dispone, e permette, che tutte le maniere d'indovinamento animino questo principe a portarsi contro Gerusalemme.
21,23:E negli occhi loro parrà come se quegli indarno ec. E i Giudei si burleranno del re, e de' suoi indovinamenti, e degli oracoli dei suoi dei, e degli aruspici: e non a torto, perchè tutto ciò è mera, e pretta vanità; ma essi non sanno, che Dio stesso ha ordinate talmente tutte le cose, che secondo il volere di lui Nabuchodonosor verrà sotto Gerusalemme, e che per volere ancor del Signore egli la espugnerà; benchè i cittadini di essa, affidati nelle fortissime loro mura, e nel valore de' difensori, disprezzino il re, e la sua impresa, quasi egli fosse venuto solamente a passare oziosamente, e inutilmente il suo tempo davanti a quella città: quasi fosse venuto a trastullarsi, e a non far nulla, come si usa di fare ne' giorni di festa. Ma egli si ricorderà dell'ingiustizia per prendere (la città). Nabuchodonosor avrà presente la ingiustizia di Sedecia, il quale ha violata la giurata alleanza, e si è ribellato da lui, e questa ingiustizia gli darà grande animo, e speranza di soggiogare Gerusalemme.
21,24:Perchè voi vi siete vantati della vostra iniquità, ec. Sembra che ciò debba intendersi della stessa ribellione, e della perfidia usata da Sedecia verso Nabuchodonosor, perfidia tanto biasimata da Dio, Ezech. XV. 16. 17. 18., e anche nel versetto seguente.
21,25:Ma tu, profano, empio principe ec. Parla a Sedecia, e gli dà il titolo di profano, come a violatore del giuramento prestato nel nome di Dio; e il titolo di empio, perchè veramente egli imitò, e superò eziandio le scelle raggini, e le empietà degli altri re suoi predecessori.
21,26:Deponi il diadema, levati la corona. Tu sarai pri vato del diadema, e della corona reale. Alcuni hanno creduto che la voce cidaris possa significare la tiara del pontefice. Ma qui si parla al solo re Sedecia.
Non è ella questa, che sollevò l'abbietto, ec. Questa corona non servi mai alla giustizia per tutto il tempo, che la portò Sedecia, perocchè egli abusò di sua potesta per in nalzare chi meritava di esser depresso, e per umiliare, e abbassare chi dovea esser esaltato. Questa sposizione è di s. Girolamo, ed emmi paruta la più semplice, e ragione vole tralle molte immaginate da vari interpreti.
21,27:Io farò manifesta l'iniquità, l'iniquità, l'iniquità di lei. Io farò conoscere colla gravezza de' miei gastighi la molteplice iniquità di questa corona d'Israele, cioè dei re, che hanno portata indegnamente questa corona.
E questo non sarà ec. S. Girolamo ne' suoi commentari lesse fiet, dove la Volgata ha factum est; ma come si è veduto moltissime volte, il passato è posto pel futuro. La corona adunque di Giuda sarà tolta di capo a Sedecia; questa corona di più, e la potestà significata per questa corona sarà umiliata altamente, co' molti e gravi flagelli, ond'io punirò la molteplice iniquità di Giuda; ma questa potestà non sarà veramente distrutta, fino a tanto che venga colui, a cui per suo proprio diritto si appartiene di far giudizio, e a lui darò io (dice il Signore) questa corona. Abbiamo qui una profezia similissima a quella di Giacobbe, Gen. XLIX. 10. Lo scettro non sarà tolto da Giuda ....fino a tanto che venga colui, che dee esser mandato. Abbiam veduto più volte, come giudicare, far giudizio vale lo stesso, che regnare, perchè principalissima funzione de' regi si è l'amministrazione della giustizia. Quindi di Cristo si legge, che a lui diede il Padre l'assoluta potestà di far giudizio, Joan. V. 22. L'avveramento della profezia di Ezechiele dimostrasi nella stessa guisa, che si dimostrò l'avveramento di quella di Giacobbe, sopra la quale può vedersi quello, che si è detto nel luogo citato.
21,28-29:Queste cose dice il Signore Dio a' figliuoli di Ammon, ec. Dopo aver parlato a' Giudei si rivolge agli Ammoniti, a' quali predice simil ruina, e sterminio per le violenze, e gli scherni usati da essi contro gli stessi Giudei loro vicini. Vedi Jerem. XLIX. I. Sophon. II. 8. Nel tempo adunque che i tuoi indovini, e i profeti dei tuoi falsi dei, o Ammon, diranno a te, che nulla hai da temere dell'esercito di Nabuchodonosor, Dio allora ordinera alla spada, che esca del fodero, e sia affilata, e folgoreggi terribilmente, e porti ferite sopra i colli degli empi Ammoniti; perocchè è venuto il tempo, in cui Dio stabilì già di punire le loro scelleratezze. Questa spada del Signore egli è il Caldeo,strumento dell'ira del Signore.
21,30-32:Rientra nel tuo fodero. Colà dove tu fosti fatta, ec. Tu, spada del Signore, adempiuti i decreti di Dio, e fatte le sue vendette, rientra nel fodero. Torna, o Caldeo, nella tua terra, ed ivi finalmente io farò vendetta anche di te, della tua tirannide, e delle atroci tue iniquità. Ciò si adempì quando Ciro presa Babilonia distrusse l'imperio de' Caldei, come notò s. Girolamo; e allora i Caldei furon dati in potere de' Persiani, popolo barbaro, e crudele. Del rimanente questa profezia di Ezechiele riguardo a' gastighi, co' quali fu punita Babilonia, è si milissima a quelle d'Isaia xLvii., e di Geremia L.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap