Ezechiele - 11

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


1Levommi lo spirito, e menommi alla porta orientale della casa del Signore, che guarda il sol nascente, ed ecco all'ingresso della porta venti cinque uomini; e vidi in mezzo a questi Giezonia figliuolo di Azur, e Pheltia figliuolo di Banaia, principi del popolo.
2E (il Signore) mi disse: Figliuolo dell'uomo, questi son coloro, che mani polano iniquità, e trattano pessimi consigli in questa città,
3Dicendo: Non si è egli fabbricato poco fa delle case? Questa è la caldaia, e noi le carni.
4Per questo tu profetizza sopra di essi, profetizza, figliuol dell'uomo.
5E lo spirito del Signore venne sopra di me, e mi disse: Parla: Queste cose dice il Signore: Voi avete parlato così, o casa d'Israele, e i pensieri del vostro cuore son noti a me.
6Voi avete ucciso molta gente in questa città, e avete ripiene le strade ai morti.
7Pe questo il Signore Dio dice cosi: Que', che voi avete uccisi, e gittati nel mezzo della città, queste sono le carni, e questa è la caldaia: ma voi io trarrò fuora di lei.
8Voi avete temuto la spada, e la spada io farò venire sopra di voi, dice il Signore Dio,
9E vi discaccerò da lei, e darovvi in poter de' nemici e farò giudizio di voi.
10Perirete di spada, ai confini d'Israele farò giudizio di voi, e conoscerete, ch'io sono il Signore.
11Questa città non sarà la vostra caldaia, e voi in essa non sarete le carni: ai confini d'Israele farò giudizio di voi.
12E conoscerete, ch'io sono il Signore; perchè voi non avete camminato ne' miei comandamenti, e non avete osservati i miei giudizi, ma avete seguitati i riti delle genti, che stanno intorno a voi.
13E avvenne, che, nel mentre che io profetava, Pheltia figliuolo di Banaia morì, e io caddi boccone ad alta voce gridando, e dicendo: Ahi, ahi, ahi, Signore Dio, vuoi tu far fine degli avanzi d'Israele?
14E il Signore parlommi, e disse:
15Figliuolo dell'uomo, a' tuoi fratelli, ai fratelli tuoi, e a' tuoi parenti, e a tutti gli uomini della casa d'Israele han detto gli abitanti di Gerusalemme: Andate lungi dal Signore, a noi è stata data in dominio la terra.
16Per questo il Signore Dio dica così: Se io gli ho mandati lontano tralle nazioni, e gli ho dispersi per terre straniere, io sarò per un po' di tempo il lor santuario nella terra, dov'ei son andati.
17Per questo tu dirai: Queste cose dice il Signore Dio: Io vi raccorrò di mezzo ai popoli, e vi raunerò dai paesi, pe' quali siete dispersi, e darò a voi la terra d'Israele.
18Ed eglino vi entreranno, e terranno da lei tutti gli scandali, e tutte le sue abbominazioni.
19E darò loro un cuore unanime, e nuovo spirito infonderò nelle loro viscere, e torrò ad essi il cuore di pietra, e darò loro un cuore di carne,
20Affinchè seguano i miei precetti, e osservino i miei giudizj, e li mettano in pratica, e sian essi mio popolo, ed io sia Dio loro.
21Ma quanto a quelli, il cuore de' quali va dietro agli scandali, e alle loro abbominazioni, porrò le opere loro sopra la loro testa, dice il Signore Dio.
22E alzarono i Cherubini le loro ali, e le ruote dietro ad essi, e sopra di questi era la gloria del Dio d'Israele.
23E la gloria del Signore si alzò dal la città, e fermossi sul monte, che sta all'oriente della città.
24E levommi lo spirito, e mi condusse nella Caldea ai fuorusciti in visione per ispirito di Dio, e la visione, che io avea veduta, mi fu tolta.
25E dissi a' fuorusciti tutte quante le cose, che avea mostrate a me il Signore.
Note:

11,1:E levommi lo spirito, e menommi alla porta orientale. Dove (come disse nel capo precedente vers. 19) stava gia il cocchio di Dio: perocchè ella è qui la stessa porta, per cui dalla citta si entrava nell'atrio del popolo.

11,3:Non si è egli fabbricato poco fa delte case? Questa è la caldaia, ec. Tralle varie sposizioni di questo luogo parmi la migliore quella indicata da Origene e da s. Girolamo. Questi empi, che non isperan salute, nè la salute voglion cercare per mezzo della penitenza, e della emendazione della vita, dicono: dopo che una parte de' nostri sono stati menati in ischiavitù con Jechonia, si sono rifatte in Gerusalemme delle case, e delle fabbriche: dunque non si crede tra noi vera quella predizione di Geremia, che vide la celebre caldaia (Jerem. 1. 13.); e quand'anche dovesse Gerusalemme esser quella caldaia, e noi le carni da cuocersi in essa, noi vogliamo piuttosto esser bruciati qui, che metterci nelle mani de' Caldei secondo il consiglio di Geremia: sia pure Gerusalemme la caldaia, e noi le carni.

11,7-10:Que', che voi avete uccisi, ec. Voi, che mettete in dubbio la verita degli oracoli di Geremia, e ve ne burlate, voi, se nol sapete, gli adempite. Voi uccidete senza fine e i Profeti e i giusti, che sono tra voi: così ecco, che la vostra citta è una caldaia, e questi giusti sono le carni sacrificate al vostro furore, e cotte, e consunte in questa caldaia. Ma quanto a voi la vostra caldaia non è Gerusalemme: voi sarete menati lungi da lei; avete temuto la spada de' Caldei, e nella spada incorre rete: e farò vendetta di voi non in Gerusalemme, ma a' con fini d'Israele, a Reblatha, dove sarete condotti dinanzi a Nabuchodonosor, ed ivi sarete messi a morte, ed ivi saranno cavati gli occhi al vostro re. Vedi Jerem. XXXIX. 6. V. Reg. XXV. 19. 20. 21.

11,12:Nel mentre che io profetava, Phettias figliuolo di Banaia morì. Nel tempo, che il Profeta stando in Babilonia in ispirito vedeva, e ascoltava Dio in Gerusalemme, e a nome di lui parlava a quei principi, cade repentina mente mortouno di essi; e questo avvenimento atterrisce, e muove a gran compassione Ezechiele.

11,15:Ai tuoi fratelli ....han detto gli abitanti di Gerusalemme: Andate lungi dal Signore, ec. Gli Ebrei rimasi a Gerusalemme disprezzano, e scherniscono quegli altri Ebrei, che sono teco cattivi in Babilonia,trattandoli come gente rigettata, e abbandonata da me, onde ad essi dicono: andate lungi dalla faccia del Signore, andate a servire agli dei stranieri; la Giudea e la città santa, e il tempio non sono più per voi, ma a noi soli appartengono: tanto è crudele, e inumano il cuore di questi empi verso de' loro fratelli! Nissuno ardisca di schernire i peccatori nelle tribolazioni, che soffrono pe' loro peccati; nissuno li disprezzi, perch'ei sieno miserabili (dice s. Girolamo), perocchè sovente son essi più cari a Dio, che molti altri, ch'ei lascia vivere tranquillamente, come vedesi da quel che segue.

11,16:Io sarò per un po'di tempo il lor santuario ec. Ei non potranno intervenire alle sacre funzioni nel tempio di Gerusalemme; ma io stesso terrò ad essi luogo di tempio nel luogo del loro esilio, il qual esilio non sarà eterno, ma breve: ivi io ascolterò le loro preghiere, riceverò le loro offerte spirituali, ed esaudirò i loro voti, e nella mia bontà troveranno più di quello, che hanno perduto, per dendo la patria, e il tempio.

11,17-20:Per questo tu dirai: ec. Tu adunque a' tuoi fratelli annunzia la promessa, che io fo loro di ragunarli un giorno da tutti i luoghi, dove sono dispersi, e di ricondurli nella natia loro terra, donde torranno gli scandali tutti, e le abbominazioni della idolatria, e tolto da essi il cuor di pietra, darò loro un cuore di carne, un cuore unanime, e concorde nel cercare, e onorar me, e osservar la mia legge, onde ei sieno mio popolo, com'io sarò loro Dio. Queste grandiose promesse non poterono a vere il loro pieno adempimento ne' Giudei ritornati dalla cattività di Babilonia: la libertà ad essi renduta, il culto degl'idoli sterminato dal paese d'Israele, il culto del vero Dio, e l'osservanza della legge rimessa in piedi, erano fi gure della schiavitudine degli uomini sotto il peccato, sciolta da Cristo, e della introduzione di un nuovo culto spirituale, secondo il quale i nuovi fedeli il Padre adorano in ispirito, e verità; il cuore di carne, il nuovo spirito, che è qui promesso da Dio, non può aversi se non per effetto di quello Spirito mandato da Cristo sopra gli stessi fedeli, onde sta scritto: La carità di Dio è stata diffusa ne' nostri cuori per lo Spirito santo, che è stato a noi dato, Rom. V. 5.

11,21:Porrò le opere loro sopra la loro testa. Porrò sopra di loro la pena, che è dovuta alle loro iniquità, e alla loro idolatria. Parlasi particolarmente de' Giudei di Gerusalemme.

11,23:E la gloria del Signore si alzò dalla città, ec. Così finalmente Dio abbandona il tempio, e Gerusalemme, e, come con altri antichi interpreti osservò s. Girolamo, si posò sul monte Oliveto a mirare l'incendio, e la desolazione e del tempio, e della città, per indi, compiuta l'opera sua, tornarsene al cielo. Così Cristo per assai lungo tempo predicò agli Ebrei, e particolarmente in Gerusalemn me, e nel tempio, e finalmente messo a morte, e crocifisso dagli empi fuori della citta, dallo stesso monte Oliveto sali al cielo.

11,24:E levommi lo spirito, ec. Non col corpo, ma sol collo spirito fu il Profeta ricondotto nella Caldea, donde era stato traportato a Gerusalemme in ispirito a vedere, udire, e profetare quello che vide, udi, profetò in visione.

11,25:E dissi a' fuorusciti tutte quante le cose, ec. Raccontò loro il Profeta tutto quello, che è contenuto in questo, e ne' precedenti capitoli 8. 9. 10.

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