VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
15,1:Si procurò de' cocchi, ec. Morto Ammon, e morto Cheleab secondogenito (del quale altri credono, che non sia mai fatta menzione, perchè fosse incapace di regnare per qualche difetto) Assalonne, che era terzogenito, si persuase agevolmente di dover succedere al padre; ma la sua ambizione non permettendogli di aspettare in morte di David, dopo il suo ritorno dall'esilio concepì l'orribile disegno di levare dal trono il proprio padre. Non gli mancava ne bella presenza, ne talento, ne eloquenza, ne ardire per insinuarsi negli animi del popolo amante di novità, e facile a lasciarsi sedurre dalle apparenze.
15,7:Ma passato il quarantesimo anno. Quest'anno quaranta si conta comunemente dalla prima nazione di David fatta da Samuele; secondo altri dalla vittoria di David sopra il gigante. Notisi però, che Giuseppe Ebreo e Teodoreto e le versioni Siriaca ed Arabica in vece di anno quarantesimo portano l'anno quarto; che sarebbe l'anno quarto dopo il ritorno di Assalonne alla casa del padre; e di più molti antichi MSS. della nostra vulgata hanno la stessa lezione.
Adempirò in Hebron. La città di Hebron per essere sepultura degli antichi Patriarchi, era rispettata come luogo santo; e ivi era nato Assalonne. cap. III. 3.
15,11:Con Assalonne erano andati... dugento uomini ec. Questi erano persone dabbene e buoni soldati di Davidde, i quali Assalonne volle aver seco per dar credito al suo partito, e forse per dar ad intendere alla moltitudine, che in quello, ch'ei faceva, il padre era seco d'accordo. Questi non erano del segreto, e furono invitati sotto pretesto di accompagnarlo a quel sacrifizio, e trovarsi al solenne banchetto, che ne veniva in appresso.
15,12:Invitò parimente Achitophel. Egli era avolo di Bethsabea; ma probabilmente Assalonne lo guadagnò con larghe promesse.
15,13:Tutto Israele si è data ec. Questo avviso si vede, che fu recato a Davidde assai tardi; mentre egli ebbe appena tempo di fuggire da Gerusalemme. Ma chi avrebbe potuto immaginarsi possibile un cambiamento si grande nel popolo, che dimentico delle cose grandi operate da questo re, e della sua rettitudine, e della stessa elezione, che Dio avea fatta di lui per regnare, si porti a secondare con tanto impegno l'iniqua trama di un figliuolo disumanato? Assalonne si era guadagnato l'affetto di molti; il fatto di Bethsabea, e la morte del marito innocente doveano aver fatto perdere molto a Davidde della stima e dell'amore del popolo; ma tutto questo non sarebbe bastato a produrre una rivoluzione si grande, se Dio, il quale volea punire questo principe, non avesse permesso, che negli occhi di questo popolo scomparissero a un tratto tutti i pregi e le virtu di lui, e lo stesso popolo restasse affascinato dall'esteriori prerogative di Assalonne, dalle promesse e dalle speranze. Ciò ben vedea Davidde, il quale non tanto afflitto della ribellione, quanto della causa data alla ribellione colle sue colpe, per andarle incontro con frutto prese tosto i sentimenti e l'abito di penitente per disarmare l'ira dei Signore prima di pensare a valersi delle forze, che gli restavano per andare incontro a' nemici. Si consideri posatamente la fuga di questo principe dalla sua capitale, quello ch'eì dice, quello ch'eì fa; e riconosceremo come egli senza perturbazion di mente, senza perdere la speranza nel suo Dio, senza lasciar indietro veruna di quelle attenzioni, che convenivano al presente suo stato, fugge da Gerusalemme, perché Dio vuole, che egli fugga, e porti in ispirito di penitenza questa massima umiliazione; per questo egli esce a piedi, e a piedi nudi, e tralle lagrime e i singhiozzi de' servi fedeli, che gli trafiggono l'anima; offerendo a Dio il sacrifizio di un cuore contrito e umiliato, sacrifizio, che non è disprezzato giammai dal Signore.
15,17:Essendo già lungi dalla casa egli si fermò ec. Per mettere in ordine la sua gente, la quale confusamente gli andava dietro.
15,18:E i Gethei. Erano soldati originari di Geth, donde erano venuti al servizio di David, abbracciato (come credesi) il Giudaismo. Ethai di Geth venuto di fresco da quel paese dovea essere stato fatto pel suo valere capitano di questi soldati. Ma notisi come Davidde nella sua fuga non ha (fuori della sua famiglia) altri compagni, che forestieri.
15,20:Torna indietro, e riconduci ec. Spicca qui mirabilmente il buon cuore di Davidde, il quale non vorrebbe, che questo straniero venuto da poco tempo con altri suoi concittadini a servirlo, si esponesse agr incomodi e ai pericoli della sua fuga. Credesi, che Ethai e i suoi fosser proseliti.
15,23:Passa il torrente Cedron, che scorrea di mezzo tralle mura della città e il monte degli ulivi. Cedron vuol dire ambroso.
15,25-26:Riporta... l'arca di Dio: ec. Risplende nel fatto e nelle parole di David una umiltà, una fede, una rassegnazione ammirabile alle disposizioni della Provvidenza. E gli si priva della consolazione di avere presso di se l'arca del Signore, per non esporre e le vite de' sacerdoti al furore di Assalonne e l'arca stessa al pericolo di essere profanata. Davidde considerando se solo come causa di tutto quello che avveniva pei suoi peccati, bramava in certo modo di esser solo a portarne, la pena.
15,27:O Veggente, o Profeta. Con tal nome chiama il sommo Sacerdote, perchè questi rivestito dell'Ephod consultava il Signore, e ne riferiva gli oracoli.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap