VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
2,4:A quel monte, sul quale sali Mosè. Egli è il monte Nebo celebre per la morte e per la sepoltura di Mosè, Deut. XXXII. 49. Geremia era molto amato e rispettato da Nabuzardan capitano generale dei Caldei, da cui pote ottenere la permissione di nascondere l‘arca e le altre cose prima che Nubuchodonosor ordinasse, che fosse incendiato e distrutto il tempio. Non si ha argomento sufiiciente per poter dire, che l’arca, o alcuna delle altre cose nascoste da Geremia si ritrovassero, e fossero rimesse nel tempio dopo il ritorno dalla cattività. Quelle parole di Geremia riferite nei versetti 7., e 8., il luogo sarà ignoto fino a tanto che Dio riunisca tutto il suo popolo, ec. se doveano intendersi dello scoprimento dell’arca nella riunione degli Ebrei già dispersi nella caldea, e ricondotti di poi a Gerusalemme, per tal motivo non accenna qui il sacro Storico, che l’arca elfettivamente erasi ritrovata ed era al suo luogo nel tempio? Ma nulla di questo si dice; anzi la tradizione antica dei Padri e de’ medesimi Ebrei ci persuade, che l'arca e le tavole della legge, che s‘erano dentro, non furono mai nel secondo tempio.
2,7-8:Il luogo sarà ignoto ec. Ecco come esponga questo luogo s. Ambrogio, Offic. lib. III. cap. 17. Noi reggiamo il popolo, che era disperso, riunito in una stessa Chiesa, noi abbiamo ottenuto misericordia dal Signore Dio nostro, e il perdono meritato a noi da Cristo co' suoi patimenti, e non possiamo non conoscere il fuoco santo dopo che abbiam letto, che il Signore battezza col fuoco
2,9-10:Fece grandiosa mostra di sua sapienza. La sapienza grandisima, di cui Dio lo avea arricchito, Salomone la fe' vedere nella fabbrica della casa di Dio, e in tutto quello che riguardava il culto della religione; e riconoscendo, che per ispeciale favore divino era egli stato eletto a far tali cose, da quel saggio, che era, offerse sacrifizio di ringraziamento e di gratitudine al Signore, in dedicando e consacrando a lui lo stesso tempio. Quindi siccome nella dedicazione del tabernacolo di Mosè scese il fuoco dal cielo, cosi nella dedicazione del tempio di Salomone. Vedi Levit. IX. 23 24., 2. Paral. VII. I.
2,11:Mosè disse: Non e' stato mangiato ec. Nel tempo della dedicazione del tabernacolo Aronne non mangiò la sua parte dell'ostia per lo peccato, ma la lascio consumare dal fuoco, come si legge. Levit. X. 16. 17. Mosè ne fece doglienza con Aronne, lo che fa vedere la somma attenzione di Mosè per tutto quello che concerneva il culto di Dio.
2,12:Salomone parimente celebrò ec. Salomone a imitazione di Mosè celebrò per otto giorni la dedicatione della casa di Dio.
2,13:Queste stesse cose erano registrate negli scritti... di Nehemia. Questi scritti di Nehemia si sono perduti. Com' egli formò la biblioteca ec. I libri in que' tempi costavano assai ad averli bene scritti e corretti; onde non sia meraviglia, se dopo la cattività appena si trovasse chi avesse una raccolta completa e perfetta di tutti i libri santi e di tutte le antiche memorie. Nehemia (credesi per consiglio di Esdra) formò la libreria sacra; e nello stesso tempo fu fissato il numero de' libri accettattce venerati come canonici dalla Chiesa Giudaica, determinazione, che fu risoluta in una generale adunanza, a cui e Nehemia e lo stesso Esdra si trovaron presenti.
E le lettere de' re e de' loro doni. Le lettere di Ciro, di Dario, di Artaserse, di Assuero, ec. monumenti di grande importanza per la nazione, e quelle lettere, nelle quali erano registrati i donativi fatti dai medesimi re al tempio. Alcune di queste lettere sono ne' libri di Esdra.
2,14:Similmente anche Giuda, ec. Giuda Maccabeo raccolse, e rimesse insieme i libri santi divenuti rari nella persecuzione di Epiphane, quando i nemici di Dio e del popolo Ebreo laceravano e abbruciavana gli stessi libri, I. Maccab. I. 59.
2,15:Se voi pertanto ec. Offeriscono gli Ebrei di Gerusalemme a quelli di Egitto i monumenti posteriori alla gran raccolta di Nehemin, e non compresi nella versione Greca fatta sotto Tolomeo Filadelfo.
2,16:La festa della purificazione ec. Ella è la stessa tev sta, che e detta de' tabernacoli, cap. I. 9. 18.
2,18:Abbiamo speranza, che ben presto ci riunirà ec. Sembra, che si accenni la generale liberazione e la esaltazione del popolo Ebreo aspettata sotto il venturo Messia.
2,20:Quello poi che riguarda Giuda Maccabeo ec. Qui viene lo scrittore di questa libro a spiegare l'argomento di sua storla, che è il compendio di un'opera maggiore scritta da un Ebreo chiamato Giasone nativo della provincia di Cirene, provincia confinante coll'Egitto, nella quale gli Ebrei erano in grandissimo numero.
2,29:La verità di ciascuna casa noi la rimettiamo agli autori. Il Greco legge: La esatta discussione di tutte le cose la lasciamo all'autore. Ma seguendo anche la lezione della nostra volgata, il senso non varia gran fatto. Noi (dice lo Scrittore sacro) non porrem cura, né fatica per confermare e stabilire la verità delle narrazioni, i torno alla qual verità ci fidiamo interamente dell'autore degnissimo di ogni fede. Tale è certamente il senso di queste parole, quando non volesser gli Eretici, i quali negano al nostro storico l'autorità di Scrittore sacro, negargli ancora l'uso della ragione. Imperocchè qual e l'uomo, che riducendo in compendio la storia di un altro autore, volesse dire, sul bel principio, che nulla a lui preme, se quello che nella storia contiensi sia vero o falso, perché ei mette le cose tali quali le ha trovate? Ma s'egli dice, che conoscendo la diligenza e la probità dell'autore principale, e la studio che questi pose nel non iscrivere se non il vero, a lui ha egli creduto, allora il sentimento sarà giusto e degno di uno scrittore saggio.
2,30:Siccome all'architetto ec. Qui lo storico con molta modestia paragona Giasone, a un architetto che fabbrica una gran casa, se stesso poi paagona ad uno, che della stessa casa voglia dare il disegno, il primo dee pensare a tutte le parti della casa, e disporla, e ordinarla, mettendo ciascuna parte al suo sito, e delle parti tutte formandone un bel complesso; il secondo ha un' incumbenza assai piu ristretta, bastando a lui di mettere in vista quello, che serva per dare della stessa casa un'idea. Tale, se mal non m' appongo, è il senso di questa luogo, sopra del quale molte inutili cose, e disparate si sono scritte.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap