VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
1,1-2:Il seniore ad Eletta signora ec. Secondo la più comune opinione, di cui abbiamo parlato nella prefazione, Eletta è il nome proprio della matrona, a cui è principalmente indiritta questa lettera: signora è titolo di onore, usato anche in que tempi con le donne nobili, come agli uomini di qualche dignità davasi il titolo di signore. Scrive adunque a questa religiosa e pia donna l'Apostolo, e a figliuoli, e figlie di lei: imperocchè sull'autorità di s. Clemente di Alessandria affermasi, che Eletta avesse delle figliuole, le quali custodivano la verginità. Dice s. Giovanni, che questi figliuoli di Eletta esso gli ama nella verità, cioè in Cristo, che è verità, ovvero gli ama con vero cristiano amore; e che non da lui solo, ma anche da tutti coloro, che conoscono la verità, sono anati per amore della verità, che da loro è amata, e sta altamente fissa nei loro cuori, e starà (soggiunge Giovanni ) in noi eternamente. Così ci forma l'Apostolo delle persone, alle quali scrive, il più onorevol ritratto, facendoli vedere non solo amanti della verità, ma fissi e saldi e immobili nella verità, che è il massimo pregio del vero Cristiano, la fermezza nella fede, la quale e lo spirito, e il cuore dell'uomo consagra a Dio.
1,3:Nella verità, e nella carità. Con la perseveranza nella fede, e nell'amore. Intorno alle altre parole di questo saluto, vedi Rom. 1, 7.
1,4:Per aver trovati de' tuoi figliuoli ec. Si vede, che qualcheduno dei figliuoli di questa matrona erano capitati in luogo, dove Giovanni gli aveva veduti, ed avea confabulato con essi; onde avea conosciuta la purità della loro fede, e come camminavano secondo la verità, e santità del Vangelo; la qual cosa in grande onor ridondava della buona madre. In tal maniera (soggiunge l'Apostolo) ci ha comandato il Padre di camminare, affinchè siamo degni figliuoli di lui, come ci avverto Gesù Cristo. Vedi Matt, v. 45.
1,5:E adesso ti prego... non come scrivendoti un nuovo comandamento ec. Ti scrivo per raccomandarti la mutua dilezione, per pregarti di custodire l'amore de fratelli; comandamento non nuovo, ma fin dal principio della predicazione intimato a nome di Cristo da noi Apostoli a tutto il cristianesimo,
1,6:E la carità è questa ec. L'amore di Dio, e del prossimo non può separarsi dall'osservanza del divini comandamenti; e questo è quello che Dio ha comandato fin da principio, perchè lo mettiamo in pratica, cioè che osserviamo tutti i suoi divini precetti, quali da principio furono dati a noi.
1,7:Conciossiaché molti impostori ec. Raccomandato il precetto della carità, e l'osservanza de divini comandamenti, passa a raccomandar l'amore della verità, e ciò molto a proposito, perchè, com'egli dice, molti erano gl'im postori, i quali erano usciti fuora, e negavano la verità dell'incarnazione di Cristo. Gli Gnostici, e i discepoli di Simone dicevano, che il Verbo, il Cristo era venuto sopra la terra senza incarnarsi, senza nascere dalla Vergine, senza aver corpo, se non apparente, e perciò non avea patito, nè era veramente morte. Chiunque pensa, e insegna così, è un seduttore, ed un anticristo. Ripete quello che disse nella prima lettera cap. IV. 5.
1,8:Che non facciate getto ec. Badate di non perdere il frutto della vostra fede, e di tutte le buone opere fatte pel passato. Tutto sarebbe perduto, se non mantenete salda la fede, quale ve l'abbiamo predicata. La piena e perfetta mercede si ottiene mediante la perseveranza.
1,9:Non ha Dio ec. Non ha comunione con Dio Padre chiunque non istà costante nel professare la dottrina di Gesù Cristo, viene a dire, chi men crede del Figliuolo tutto quello che la cristiana dottrina gl'insegna. Chi tien la vera dottrina riguardo a Cristo, ha unione non solo con Cristo, ma anche col Padre. Vedi Ep. 1. cap. II.24.
1,10:Voi ricevete in casa, e nol salutate. Riguardate come un Gentile chiunque recede dalla dottrina di Gesù Cristo, non gli date ricetto in casa vostra, non asate verso di lui del comune saluto. Così facevano gli Ebrei, i quali sfuggivano ogni commercio con gli scomunicati dalla sinagoga, co Gentili, e coi Pubblicani. Così vieta s. Giovanni ogni commercio, e consorzio, e colloquio con gli eretici. S. Giovanni mise egli stesso in pratica questo insegnamento allora quando, come raccontava s. Policarpo presso s. Ireneo (lib. 3. cap. III. ) essendo andato al bagno, e trovatovi l'eresiarca Cerinto, se n'andò immediatamente, dicendo, che egli avea paura, che il bagno non cadesse, e nollo stiacciasse insieme con Cerinto. Tanto era delicata, e guardinga la fede di un tale Apostolo sì lontano dal pericolo di esser sedotto. In tre casi s'insegna comunemente esser proibito il commercio con gli eretici; primo, ove siavi il pericolo di sovversione; secondo, quando il consorzio con l'eretico sembri un favorire l'eresia; terzo, quando lo stesso commercio sia per gli altri motivo di scandalo.
1,11:Chi lo saluta, partecipa ec. Salutando l'eretico dà occasione di credere, che approvi le maligne opere, gl'inganni, le frodi, colle quali egli tenta di distruggere la dottrina di Gesù Cristo.
1,12:Affinchè il vostro gaudio sia compiuto. La viva voce di un tal maestro ha in se una consolazione molto maggiore di quella che portar posso una lettera. Ha un non so che di segreta energia la viva voce, e trasfusa dalla bocca del maestro nelle orecchie del discepoli ha suono più forte S. Girol. ad Paulin.
1,15:I figliuoli di tua sorella Eletta. Vedi la prefazione.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap