VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
12,1-2:Quanto è benigno, ec. Quanto è grande la bontà, e la soavita, o Signore, con cui tu le cose tutte governi, ma principalmente l'uomo, che a te è sì caro! Tu lo correggi, e lo gastighi ne' suoi errori non con tutto il peso dell'ira tua, ma con dolcezza, e appoco appoco, e a lui fai conoscere i suoi falli, e in mille guise parli al suo cuore colla esteriore istruzione, colle interne ispirazioni, co' premi, che dai a' buoni, co' gastighi dei malvagi, coi benefizi tuoi, co' prodigi ec.; e così tu parli, affinchè a te creda una volta, e con fede obbediente ti onori, facendo la tua volontà.
12,3:Tu avevi in abbominazione ec. Erano abbominevoli agli occhi tuoi i Chananei e gli Amorrei abitatori della Palestina, e nondimeno quanto grande fu la tua pazienza verso di essi?
12,4:Co' lor veneficii. Pare, che simili iniquità andasser sempre congiunte colla idolatria. Anche tra' popoli idolatri del nuovo mondo si trovò in gran voga l'arte de' venefici, e de' malefizi, che si operavano coll'aiuto dei demoni.
12,5:Uccidevano..., i propri figliuoli. Sacrificandoli a Moloc loro Dio. Nè solamente offerivano queste vittime umane ai loro dei, ma de' corpi uccisi facevano quasi un acro convito, mangiando le carni, e bevendo il sangue. Notisi, che per la parola viscere si intendono qui non le sole interiora, ma tutta la carne, onde presso i Romani la viscerazione, che consisteva nel distribuire al popolo testa per testa una porzione di carne, la qual cosa Livio lib. VIII. dec. I. racconta essere stata fatta da Marco Fulvio in occasione del funerale della madre.
In mezzo alla sacrata tua terra. Questo luogo nel latino e nel greco è oscuro sommamente; ed io non ardirei di affermare, che il senso da me espresso nella versione sia il vero, ma dico bene, che mi sembra migliore di quanti ne sono stati immaginati dagl'Interpreti, ed è quello, che dai più antichi fu seguitato. La Palestina era terra consacrata a Dio dopo il giuramento fatto da lui di darne il possesso ai discendenti di Abramo, e di stabilirvi la sede della vera religione, onde è detta aneor terra santa, vers. 3., e cara a Dio, vers. 7.
12,7:Affinchè la terra... accogliesse ec. È facil cosa l'accorgersi, che nel latino dee leggersi perciperet, e non per ciperent, come si ha nelle comuni edizioni, perocchè questo verbo si riferisce alla voce terra. E in tal guisa la Volgata sarà daccordo col Greco.
La degna colonia. La colonia de' figliuoli di Dio, degna di abitare in si buona terra.
12,8:Ma anche a questi..., avesti riguardo, ec. Non li facesti subito uccidere e distruggere per mezzo degli E brei, ma avanti al tuo esercito d'Israeliti mandasti quai battitori le vespe, o sia calabroni, affinchè tormentati da questi animaletti noiosissimi i Chananei o si emendassero, o colla fuga si sottraessero alla strage imminente.
12,9:O con una dura parola. Tu potevi certamente strugger coloro o colle spade del popol tuo o per mezzo di fiere crudeli, od anche con una sola tua parola di con dannazione e di morte.
12,10:Ma gradatamente punendoli ec. Punendoli appoco appoco davi ad essi spazio di penitenza, e insieme provedevi, che il paese non restasse deserto ad un tratto, e non essendo ancora gl'Israeliti in tanto numero da poterlo riempiere interamente e coltivarlo, non si riempisse di fiere selvagge. Vedi Exod. XXIII. 28.29.
Non potevan cangiarsi ec. Tu vedevi ne' cuori loro la ostinata volontà di peccare, nella quale erano talmente indurati, che non si sarebbono convertiti giammai.
12,11:Progenie maledetta fin da principio. Allude alla maledizione pronunziata da Noè contro di Chanaan, da cui discendevano i Chananei. Vedi Gen. IX.25. E tu risparmiando i loro peccati ec. E tu differendo per tanto tempo il gastigo, che si meritavano i loro peccati, nol facevi per rispetto o timore di alcuno, come talor fanno i cattivi giudici della terra, che per umane considerazioni lasciano impuniti i peccatori.
12,12-13:O chi a te imputerà ec. Nissuno potrà biasimarti perchè tu abbi fatte perire quell'empie nazioni; perocchè in qualità di Creatore tu avevi sopra di esse pieno ed assoluto dominio, e in qualità di Legislatore supremo tu eri giudice e vendicatore della loro empietà. E siccome non è altro Dio fuori di te, che possa chiederti conto de' tuoi giudizi, così ancora tu fai vedere, come questi son sempre giusti, perchè tu hai cura di tutti, e a tutti somministri i mezzi di salute; onde qual meraviglia sara se gli empi dopo che hanno disprezzata la tua bontà e abusato di tua pazienza cadon vittime dell'ira tua?
12,14:Domanderà conto ec. Il Greco porta: Nissuno, o re, ec. potrà stare a faccia a faccia contro di te in favore di quelli ec.
12,15:Cosa aliena da tua possanza. Aliena, cioè disdicevole alla tua rettissima e giustissima possanza.
12,16:Principio di giustizia. Negli uomini pieni di passioni sovente il potere è principio d'ingiustizia: sono in giusti, e oppressori, e crudeli, perchè hanno in mano il potere: ma in te la tua possanza è principio di giustizia e di clemenza: tu punisci e perdoni, perchè sei giusto e buono, e sei buono e clemente, perchè tu sei Signore di tutto e onnipotente.
12,17:Quando non se'crednto perfettamente potente, ec. Fai sentire il peso di tua possanza a quelli, i quali non ti credono onnipotente, e perciò ardiscono d'irritarti col le loro empietà: questi tu flagelli e punisci, com'e' si meritano.
12,18:Giudichi senza passione. Senza perturbazione di spirito, con molta moderazione e mansuetudine. Perchè pronto hai il potere quando hai il volere. Puoi punire i colpevoli e quando vuoi e nella maniera che vuoi; onde pericolo non è, che al poter tuo si sottraggano; quindi non subito tu gastighi gli empi, nè tutto ad un tratto dai loro la pena, che han meritata.
12,23:Per mezzo di quelle cose, che aveano odorate. Per mezzo di quelle bestie, alle quali aveano renduto gli onori divini. Gli Egiziani adoravano i serpenti; i Filistei, e verisimilmente anche i Chananei, adoravano le mosche, onde il dio Belzebub, dio mosca. Vedi cap. XI. 16., e qui vers. 8; adoravano anche un pesce sotto il nome li Dagon.
12,25-26:Desti loro gastigo di scherno, ec. Li schernisti propriamente e ti burlasti della lor cecità, facendoli punire da quelle stesse meschine e vili creature, che adoravano; ma quando alle burle e agli scherni, che doveano ridurli a penitenza, tu li vedesti insensibili, allora tu con gastigo degno di tua possanza, con gastigo durissimo e spaventoso li conquidesti, facendoli sterminare da Giosuè.
12,27:Da quello stesso, che con indignazione ec. I Chananei perseguitati con grande loro indignazione e vergo gna da quelle vili bestiuole, dalle quali non potevan salvarsi, furon pur costretti a riconoscere, che scioccanente aveano creduto, che fossero dei, e che un altro Dio vi era, che era il vero, il quale per mezzo di quegli animalucci li gastigava; riconobbero, che vero Dio era quello, ch' e' non aveano voluto conoscere per l'innanzi; ma conosciutolo ancora non lasciarono la loro empietà, e non implorarono la sua clemenza, e per questo piombò alla fine sopra di essi la condannazione, e furono distrutti, come ben meritavano.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap