VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008
108,1:Non tener celata, ec. Non abbandonare, o Dio, la difesa dell'onor mio: non tener celata la lode dovuta alla mia innocenza, a denigrar la quale si sono scatenati contro di me gl'iniqui e i traditori, gli Scribi, i Farisei, il perfido Giuda.
108,3:Ma io orava. Pregava per essi. Ciò egli fece ancor sulla croce insegnando a noi come ottimo rimedio contro le calunnie e contro l'odio, l'umile, e fervente orazione, affin di non esser vinti dal male, ma vincere col bene il male.
108,4:E odio per l'amor mio. Tutta la vita di Cristo era stato impiegata da lui in fare del bene a tutta la sua nazione. Vedi Atti X. 38.
108,5:Soggetto colui al peccatore, ec. Poi nome di peccatore s' intende qui il demonio, come vedesi per le seguenti parole, nelle quali è nominato pel suo proprio nome; e lo Spirito santo prende qui particolarmente di mira l'empio discepolo traditore. Questo iniquo uomo, il quale si ingiustamente mi odia, e meco si diporta da avversario crudele (dice Cristo) abbia egli un avversario, e un tiranno, il quale a se lo tenga soggetto, e dal fianco di lui non si allontani giammai.
108,6:E l'orazione di lui diventi un peccato. Sia rigettata la sua orazione, come se ella stessa fosse un peccato. Le vittime degli empi sono abbominevoli dinanzi a Dio. Prov. XV. 8. E l'orazione, che non si fa per Cristo (dice S. Agostino) non solo non può servire a cancellare i peccati, ma è un nuovo peccato. È però sempre utile al peccatore il fare orazione, purché questa sia accompagnata dalla fede e dalla speranza in Dio fondata ne' meriti del Salvatore.
108,7:I giorni di lui sieno pochi, ec. La sua scelleraggine gli accorci la vita. Giuda non vide la fine del suo tradimento: s' impiccò prima che Gesù fosse crocifisso, e il suo ministero, il suo posto nel ceto degli Apostoli lo ebbe Mattia. Così pure i sacerdoti e i pontefici degli Ebrei durarono poco tempo; perocchè circa 40 anni dopo la morte di Cristo, distrutto il tempio, disperse le reliquie della nazione, confuse le tribù, non v' ebbe più ne pontefice, ne sacerdote dell'ordine di Aronne, nel luogo de' quali era già subentrato il nuovo pontefice secondo l'ordine di Melchisedech, e i sacerdoti della nuova legge istituiti da lui.
108,8-9:Divengano orfani i suoi figliuoli, ecc. S. Agostino e molti altri suppongono, che Giuda avesse moglie e figliuoli, e cio sembra evidentemente certo da quello, che qui si dice. Anzi alcuni dicono, che pel desiderio di avvantaggiare i propri flgliuoli egli diventasse prima ladro, e dipoi traditore. Ma la predizione di questi due versetti si avverò ancora riguardo ai Giudei nemici di Cristo, un infinito numero de' quali perì nell'assedio di Gerusalemme, onde molte furon le vedove, e molti gli orfani, e ridotti in estrema miseria, e cacciati dalla lor patria dovettero andar vagabondi cercando pane. Dove la nostra Volgata legge: e sien discacciati dalle loro abitazioni: il Greco propriamente dice: sian discacciati dalle loro rovine: non sia loro permesso di restare tralle rovine della lor patria; minaccia e predizione, che si avverò puntualmente, come altrove si è detto.
108,10:Le sue facoltà rintracci tutte l'usuraio. Giuseppe racconta che l'avaro soldato Romano apriva fino i cadaveri degli uccisi Ebrei per trovarvi l'oro, che alcuni di essi aveano ingoiato, lib. VI. 15.
108,12:In una generazione solo ec. i Giudei omicidi di Cristo furono sterminati da' Romani prima che passasse una generazione, finiti appena 40 anni dalla morte del Salvatore.
108,13:Torni in memoria dinanzi a Dio l'iniquità dei suoi padri. Punisca Dio sopra di essi oltre i propri loro peccati quelli ancora de' lor genitori. de' quali hanno essi imitata la empietà. Gesù avea detto, che il sangue di tutti i giusti uccisi da Abele fino a lui sarebbe caduto sulle teste de' suoi crudeli nemici. Matth. XXIII.35.. e la scelerata madre loro, la ingiusta Gerusalemme, la quale avea gridato, che il sangue di Cristo cadesse sopra di lei e sopra dei suoi figliuoli, ebbe quello, che empiamente avea domandato, e i miseri figliuoli di lei ne portano e ne porteranno la pena. Siccome giova presso Dio a' figliuoli la pietà de' genitori, così nuoce ad essi in loro iniquità, particolarmente quando imitano (come per lo più avviene) l'iniquità de' medesimi genitori. Imperocchè quando i figliuoli fossero innocenti, se Dio colla morte, o colle calamità di questi punisce il padre peccatore, si riserba a premiare la loro virtù e i lor patimenti nella vita futura.
108,14-15:Sieno (i loro peccati) sempre davanti al Signore, ec. Il Signore non si scordi mai delle loro sceleratezze, le punisca perpetuamente. Perché egli non si è ricordato ec. Dal plurale passa al singolare; ma si parla sempre e di Giuda e di tutti quelli, che ebber parte all'orrendo delitto. Il motivo di loro condannazione, si è di essere stati uomini senza misericordia, che hanno perseguitato il giusto povero e abbandonato, il quale nella infermità della carne, che avea assunta, non avea luogo, dove posar la sua testa (Matth. VIII. 20.), e la vita avea passata in afflizione e dolore consumandolo il suo zelo per gli oltraggi, che vedea farsi al celeste suo Padre. Questo giusto da queste fiere crudeli tu perseguitato e messo a morte.
108,17:E come olio nelle sue ossa. L'olio, con cui l'uomo si unge, non solo penetra pella cute. ma appena e possibile di distaccarlor e lavarlo. Onde colla similitudine della veste, dell'acqua, che si beve, e dell'olio si descrive una maledizione, che abbraccia tutto l'uomo, e che s' inviscera (per così dire) nell'uomo, che dura, e non si toglie giammai.
108,21:E il mio cuore è turbato ec. A queste parole fanno eco quelle dette da lui Joan. XII. 27. Adesso l'anima mia è conturbata, e quello che ei disse noll'orto, Math. XXVI.38.
108,22:Svanisco com'ombra, che va declinando. La mia vita si consuma e passa com'ombra, la quale col declinare del giorno declina e finisce nelle tenebre della notte. E mi agitano come si fa delle locuste. Mi strascinano da un luoga all'altro, e mi scuotono come fanno i contadini alle locuste, le quali essi scuotono e fan cadere da' rami delle piante, sulle quali si posano. Può alludere a' diversi tribunali di Anna, di Caifa, di Pilato, di Erode, davanti ai quali Cristo fu strascinato da' suoi nemici.
108,23:Le mie ginocchia sono snervate per lo digiuno. Veggiamo dal Vangelo come Cristo sempre occupato in quelle cose, che riguardavano la sua Missione, non avea nemmen molte volte tempo di prender cibo, e molte volte si trovava ancora mancante del necessario, e per tutto il tempo di sua passione in mezzo a tanti strapazzi e tormenti non ebbe verun ristoro. Ed è stenuata la mia carne priva di umore. Mi e paruto questa il miglior senso, che possa trarsi dalla volgata messa a confronto coll'originale, dove quello, che nella stessa volgata è tradotto per olio significa qualunque cosa pingue e untuosa.
108,24:Mi miravano e scuotevano le loro teste. Chi avreibbe potuto credere, che del supplizio il più crudele di un innocente potesser prendersi giuoco tali uomini, che professavano una legge, che comandava la umanità fin verso le bestie? Ma ciò che prima del fatto doveva parer incredibile, era stato preveduto col lume di Dio dal profeta, ed era stato scritto, e si adempie letteralmente dal furor de' Giudei contro del Cristo. Vedi Matth. XXVII. 40.
108,25:Salvami secondo la tua misericordia. Chiede di essere salvato dalla morte, come dice l'Apostolo Hebr. V. 7, chiede la sua risurrezione.
108,26:E sappiano, che in questo vi è la tua mano: ec. La mia risurrezione farà vedere a costoro, che, se io patisco ogni sorta di tormenti e d'ignominie, non li patisco per forza, ne di mala voglia, ma liberamente, e con piena obbedienza a' tuoi valori la stessa croce ho abbracciata, perché così tu volesti, e de te è venuto il calice che io bevo, e berò fino all'ultima stilla. In Isaia (LIII.8) il Padre dice: che per le scelleraggini del popol suo flagellò il Figliuolo.
108,28:Come in un doppio mantello. In gravissima eterna egnominia saranno involti i miei persecutori.
108,30:Per salvar da' persecutori ec. L'Ebreo legge: per salvare l'anima mia da que', che la giudicano, onera da quelli, che la condannano: da' principi de' sacerdoti, dagli scribi ec., i quali faceano insieme da giudici, e da testimoni. Salvo il Padre l'anima, cioè la vita di Cristo rendendogli in stessa vita, ma gloriosa, ma immortale.
Gen Es Lv Nm Dt Gs Gdc Rt 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Ne Tb Gdt Est 1Mac 2Mac Gb Sal Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Am Abd Gn Mi Na Ab Sof Ag Zc Ml Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Gal Ef Fil Col 1Ts 2Ts 1Tm 2Tm Tt Fm Eb Gc 1Pt 2Pt 1Gv 2Gv 3Gv Gd Ap