Evangelio secondo Marco - 6

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VULGATA NOVA VULGATA CEI1974 CEI2008


Ammirano la dottrina di Gesù i suoi concittadini; ma pochi miracoli egli fa tra loro a motivo della loro incredulità. Manda gli Apostoli a predicare, dando loro gli opportuni insegnamenti. Erode, udita la fama di Cristo, dice, che Giovanni è risuscitato. Morte del Precursore, la testa del quale Erode per un giuramento fatto dona alla figliuola di Erodiade. Miracolo de' cinque pani, e due pesci. Cammina sopra del mare, e acquieta la tempesta. Nella terra di Genesaret son risanati molti al tocco dell'orlo della sua veste.

1E quindi partitosi andò alla sua patria: e lo seguitavano i suoi discepoli:
2E venuto il sabato, cominciò a insegnare nella sinagoga: e molti all'udirlo restavano ammirati del suo sapere, e dicevano: Donde ha cavato costui tutte queste cose? e che sapienza è quella, che gli è stata conceduta? e quali maraviglie sono per mano di lui operate?
3Non è egli costui quel legnaiuolo, figlio di Maria, fratello di Giacomo, e di Giuseppe, e di Giuda, e di Simone? e non abbiamo qui tra di noi le sue sorelle? E si scandalizzavano di lui.
4Ma Gesù diceva loro: Non è il profeta senza onore, fuorichè nella sua patria, e in casa sua, e tra' suoi parenti.
5E non poteva far ivi alcun miracolo, se non che guarì pochi malati, imponendo loro le mani.
6E si maravigliava della loro incredulità, e girava pei castelli d'intorno, insegnando.
7E chiamò a se i dodici: e cominciò a mandargli a due a due, e dava loro potestà sopra gli spiriti immondi.
8E ordinò loro di non prender nulla pel viaggio, eccetto il solo bastone, non pane, non bisaccia, non denaro nella borsa;
9Ma di calzarsi di sandali, e di non avere due vesti da vestirsi.
10E diceva loro: In qualunque casa entriate, trattenetevi in essa, fino a tanto che quindi partiate:
11E dovunque non vorranno ricevervi, nè ascoltarvi, ritirandovi di lì, scuotete la polvere de' vostri piedi in testimonianza per essi.
12Ed essi andarono, e predicavano (agli uomini), che facessero penitenza.
13E cacciavano molti demonj, e ungevano con olio molti malati, e li risanavano.
14Venne ciò a notizia del re Erode (imperocché si era sparsa la sua rinomanza) e diceva: Giovanni Batista è risuscitato da morte: e in lui perciò' spiccano le virtù.
15Altri poi dicevano: Egli è Elia, Altri dicevano: Egli è un profeta, come uno de' profeti.
16Ma Erode, quando ne ebbe sentito parlare, disse: Questi è quel Giovanni cui io tagliai la testa, egli è risuscitato da morte.
17Imperocché Erode avea mandatoa pigliare Giovanni, e lo tenne legato in prigione per causa di Erodiade moglie di Filippo suo fratello, perché egli se l'era presa per moglie.
18Imperocché Giovanni diceva ad Erode: Non è lecito a te di ritenere la moglie di tuo fratello.
19Ed Erodiade gli tendeva insidie: e bramava di farlo morire; ma non le riusciva.
20Imperocché Erode temeva Giovanni, sapendo, che era uomo giusto, e santo: e lo difendeva, e a persuasione di lui faceva molte cose, e lo sentiva volentieri.
21Ma venuto un giorno favorevole, Erode fece una cena il suo dì natalizio ai grandi della corte, e ai tribuni, e ai principali della Galilea:
22Ed essendo entrata la figliuola della stessa Erodiade a ballare, ed essendo piaciuta ad Erode, e ai convitati, il re disse alla fanciulla: Chiedimi quello, che vuoi, e te lo darò:
23E le giurò: Qualunque cosa mi chiederai, te la darò, abbenchè sia 1a metà del mio regno.
24Ed ella uscita che fu, disse a sua madre: Che dimanderò? Ed ella dissele: La testa di Giovanni Batista.
25E ritornata subito frettolosamente dal re, gli fece la domanda, dicendo: Voglio, che tu mi dia subito in un bacile la testa di Giovanni Batista.
26E rattristatosi il re per risguardo al giuramento, e a' convitati, non volle disgustarla:
27Ma spedì il carnefice, e ordinò, che fosse portata la testa di lui in un bacile. E questi lo decollò nella prigione.
28E portò in un bacile la testa di lui: e la dette alla fanciulla, e la fanciulla la dette alla madre sua.
29Il che risaputosi da' suoi discepoli, andarono a prendere il suo corpo, e gli diedero sepoltura.
30Ma ritornati gli Apostoli da Gesù gli detter parte di tutto quello, che avevan fatto, e insegnato.
31Ed egli disse loro: Venite in disparte in luogo solitario, e riposatevi alcun poco. Imperocché eran molti qui, che andavan, e venivano: e non avevano nemmeno tempo di prender cibo.
32E montati in barca, se ne andarono in luogo appartato, e deserto.
33E furono veduti, e osservati da molti, mentre si partivano: e concorsero per terra a quel luogo da tutte le città, e vi giunsero prima di loro.
34E nello sbarcare Gesù vide la gran folla: e n'ebbe compassione; imperocché erano come pecore senza pastore, e incominciò a insegnar loro molte cose.
35E facendosi tardi, se gli accostarono i discepoli a dirgli: Questo è un luogo deserto, e l'ora è già avanzata,
36Licenzia questa gente, affinchè vadano ne' vicini villaggi, e castelli a comperarsi da mangiare.
37Ma egli rispose loro, e disse: Datele voi da mangiare: Ed essi dissero: Andiamo a comperare per dugento denari di pane, e le daremo da mangiare.
38Ed egli rispose loro: Andate, e vedete, quanti pani abbiate. E veduto che ebbero, gli dissero: Cinque, e due pesci.
39E ordinò loro, che facesser sedere tutta quella gente distribuita in tante tavolate sull'erba verde.
40E si misero a sedere divisi in brigate qual di cento, e qual di cinquanta uomini l'una.
41E presi i cinque pani, e i due pesci, alzati gli occhi al cielo, benedisse, e spezzò i pani, e li dette a' suoi discepoli, affinchè li ponesser loro dinanzi: e divise tra tutti i due pesci.
42E tutti mangiarono, e si satollarono.
43E de' pezzi raccolsero dodici sporte piene, e de' pesci (n' avanzò.)
44Or quelli, che avevan mangiato, erano cinque mila uomini.
45E immediatamente costrinse i suoi discepoli a montare in barca, e andare ad aspettarlo di là dal lago dirimpetto a Betsaida, mentre che licenziava il popolo.
46E licenziato che l'ebbe, se n'andò sopra un monte a fare orazione.
47E fattosi sera, la barca era in mezzo al mare, ed egli solo a terra.
48E vedendo i discepoli affannati a remare (imperocché avevano il vento contrario) verso la quarta vigilia della notte andò verso di essi, camminando sopra le acque: e volle passar loro avanti.
49Ma essi, vedutolo camminare sopra le acque, credettero, che fosse una fantasima, e alzaron le strida.
50Imperocché tutti lo videro, e si spaventarono. E subito parlò loro, e disse: Abbiate fidanza, son io: non temete.
51E montò da loro nella barca, e il vento si quietò. E sempre più dentro di se si stupivano.
52Imperocché non avevan fatta riflessione al fatto dei pani: perché il cuor loro era accecato.
53E passato il lago, giunsero al paese di Genesaret, e quivi approdarono.
54E sbarcati che furono, subito la gente lo riconobbe:
55E correndo per tutto il paese, cominciarono a menare da tutte le parti all'intorno i malati su' loro letticiuoli, dovunque udivano, che egli fosse.
56E dovunque giugneva, in borghi, o villaggi, o città, posavano per le piazze gl'infermi, e lo pregavano, perché toccassero almeno l'orlo della sua veste: e quanti lo toccavano, erano salvi.
Note:

6,3:Quel legnaiuolo. La parola greca potrebbe significare o un fabro, o un muratore, o un legnaiuolo; ma la costante tradizione di tutta l'antichita c'insegna, che l'arte di Giuseppe era di legnaiuolo, e che Gesù Cristo si occupò nella stessa arte sino al tempo della sua predicazione. Fratello di Giacomo. Vuol dire, nel linguaggio della Scrittura, cugino, o parente stretto; questi è Giacomo detto il minore: e di Giuda; di cui abbiamo la lettera cattolica, ed egli è distinto col titolo di fratello di Giacomo: e di Simone; non dell'Apostolo, ma di un altro, figliuolo anch'esso di Cleofa, il quale succedette a s. Giacomo nel Vescovado di Gerusalemme, Euseb. I. III. 10. Le sue sorelle; vale a dire le cugine.

6,8:Eccetto il solo bastone. S. Matteo dice (cap. X. 10. ) che anche il bastone fu proibito agli Apostoli; ma per bastone ivi s'intende una sorta di arme; qui poi il bastone da viaggio. Vedi s. Ambrog. 1. 6. in Luca. Sono ancora di parere alcuni interpreti, che il testo greco di s. Matteo, tal quale è di presente, possa tradursi non bastone, ec., come ha s. Marco; ma la prima maniera di conciliare i testi de' due Vangelisti sembra la più sicura; e tanto più, che rammentando Cristo in s. Luca, cap. XXII. 36., il comando dato qui agli Apostoli, e soggiungendo: ora poi chi ha la tonaca, la venda, e comperi la spada, sembra, che venga egli stesso a interpretare, che il bastone, che è proibito in s. Matteo, sia una specie di arme, che portavano per difesa. Gesù Cristo vuole, che i suoi Apostoli siano veri discepoli della providenza divina, e amatori perfetti della poverta.

6,13:Ungevano con olio. Il sagrosanto concilio di Trento insegna, che in questa unzione era figurato il sagramento dell'estrema unzione istituito di poi da Cristo.

6,14:E diceva. S. Agostino, Beda, e altri lessero: e dicevano: ottima lezione, come apparisce dal verso 15 e 16.

6,20:E lo difendeva. Intendesi dalle insidie d'Erodiade. Che questo sia il senso anche della Volgata, apparisce da tutta la serie del discorso, e dal Greco.

6,26:Per risguardo al giuramento. Strana superstizione. Come se un giuramento potesse obbligare a commettere una scelleraggine,

6,32:In luogo appartato. S. Luca dice, che questo luogo fu il deserto di Bethsaida, cap. X. 10.

6,48:Verso la quarta vigilia della notte andò verso ec. Circa le tre ore della mattina, o sia circa le tre dopo mezza notte.

6,52:Il cuor loro era accecato. Era certamente mirabile cosa a riflettere come i discepoli avessero fatto molto caso di questo miracolo, e non del precedente, cioè della moltiplicazione del pane. Così siamo avvertiti a conoscere la gran debolezza dello spirito umano, il quale nulla può intendere ne' misteri, e nelle operazioni di Dio, se Dio stesso nol rischiara, e illumina.

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